giovedì 2 dicembre 2010

Assistenza ai 180mila ecosistemi del Salento leccese: inizia la scalata!

Assistenza ai 180mila ecosistemi del Salento leccese: inizia la scalata!

di Antonio Bruno*

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Giovedì 2 dicembre 2010 nella sala seminari della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali - Corso di laurea in Biotecnologie - al Complesso Ecotekne si è tenuta un’importante riunione convocata dal prof. Luigi De Bellis tra l’Area Agraria del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” e le organizzazioni Agricole della Provincia di Lecce Cia, Confcooperative, Coldiretti e Copagri, insieme con il CONSORZIO DI DIFESA E VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI INTENSIVE DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO RURALE DELLA PROVINCIA DI LECCE

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Giovedì 2 dicembre 2010, una mattina a Biotecnologie dell’Università del Salento, con il Prof. Luigi De Bellis. Il tema è l’Assistenza Tecnica del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” ed è presente oltre all’Area Agraria del Consorzio di Ugento anche quella dell’Arneo. Ci sono quasi tutte le organizzazioni Agricole della Provincia di Lecce che riporto in ordine alfabetico. C’era la Cia, la Confcooperative, la Coldiretti e la Copagri, insieme al Consorzio di difesa della Provincia di Lecce.

La convocazione del prof. Luigi De Bellis ha trovato tutti disponibili a collaborare per fare il bene di un territorio come quello del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” che è il più grande della Regione Puglia per il numero di proprietari del Paesaggio rurale. Infatti sono 180mila persone, donne e uomini, i soci del Consorzio che gestiscono una superficie di 180mila ettari.

Il Consorzio si è messo in contatto prima con il prof. Luigi De Bellis dell’Università del Salento e poi con l’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Lecce per mettere a disposizione della collettività le competenze dei professionisti impegnati a lavorare da decenni nella Bonifica e per realizzare una collaborazione con gli uffici che nel nostro territorio sono la diretta emanazione dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia.

La questione ambiente del Salento leccese si gioca tutta sulla impossibilità di modificare le dimensioni delle 180mila ditte che sono tutte aziende agricole che, per continuare a fornire i servizi ecosistemici, ovvero i vantaggi che tutti gli esseri umani del Salento leccese traggono dagli ecosistemi, hanno necessità di assistenza puntuale e continua. Meglio sarebbe scrivere 180mila ecosistemi che tutti insieme sono il territorio del Consorzio di Bonifica “Ugento e li Foggi”.

Queste 180mila aziende condotte da donne e uomini del Salento leccese sono i veri protagonisti dei servizi di fornitura, quali cibo e acqua, dei servizi di controllo, quali il controllo di inondazioni, siccità, degrado del suolo e malattie, dei servizi di sostentamento, quali la formazione del suolo e il ciclo dei nutrienti e dei servizi culturali, che includono i servizi ricreativi, spirituali, religiosi e altri benefici non materiali.

Di questo si è discusso presso la sala seminari della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di laurea in Biotecnologie al Complesso Ecotekne e lo hanno fatto gli esponenti di un mondo delle professioni agricole del Salento leccese e dell’Area Agraria del Consorzio di Bonifica dell’Arneo che hanno investito nel Paesaggio rurale le loro competenze e dal quale traggono il sostentamento per la vita.

Le 180mila donne e uomini del Salento leccese che hanno la proprietà di un pezzetto di ambiente sono state l’oggetto della discussione tra il prof. Luigi De Bellis , Direttore Scientifico del Progetto di Assistenza Tecnica del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”, e i responsabili delle categorie professionali della Provincia di Lecce.

I professionisti del Consorzio di Bonifica “Ugento e li Foggi” devono garantire una efficace e capillare attività di assistenza ai 180mila proprietari del Paesaggio rurale, della superficie di 180mila ettari, che non possono organizzarsi da soli!

Ripeto l’affermazione, senza paura di smentita, che è IMPOSSIBILE modificare le dimensioni delle proprietà del Salento leccese.

Si può avere la conferma a quanto da me affermato leggendo i dati relativi alle provvidenze, pari in totale a 171 MILIONI DI EURO e mezzo, date ai giovani che hanno fatto domanda per il primo insediamento della Determinazione del Dirigente ad interim del Servizio Agricoltura della Regione Puglia Codice Cifra 30/DIR/2010/00__466_____ nella quale si afferma che i giovani che hanno conseguito in graduatoria un punteggio totale non inferiore a 4 (collocati in graduatoria dalla posizione n. 1 alla posizione n. 1.694) sono considerati “ammissibili all’insediamento”.

Insomma in tutta la regione abbiamo dato più di 171 milioni di Euro a quasi 1.700 giovani che sono una goccia nell’oceano delle 180mila donne e uomini proprietari del Paesaggio rurale del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”.

Questo significa che se anche tutti i giovani ammessi al finanziamento del primo insediamento, fossero dei 78 Comuni del Salento leccese del Consorzio di Bonifica “Ugento e li Foggi”, in totale sarebbero solo lo 0.94 % dei 180mila proprietari.

Ma siccome verosimilmente i 1700 giovani saranno equamente suddivisi tra le 5 province della Regione Puglia ecco che probabilmente solo 300 giovani dei 78 comuni serviti dal Consorzio di Bonifica avranno i soldi che rappresentano solo lo 0,16 % dei 180mila totali . Insomma avremo in media 4 giovani che hanno avuto un finanziamento per ognuno dei 78 Comuni del Consorzio.

Lascio a voi ogni ulteriore riflessione.

E del tutto evidente, alla luce dei fatti, che l’impegno di collaborare alla realizzazione del progetto di Assistenza Tecnica del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” preso dalle Organizzazioni professionali Cia, Confcooperative, Coldiretti e la Copagri della Provincia di Lecce, insieme con il Consorzio di difesa delle coltivazioni, è teso ad impedire il declino dell’ambiente del Salento leccese che come tutti sappiamo è per il 99% Paesaggio rurale

Quando insieme al Prof. De Bellis abbiamo deciso di intraprendere questo percorso, i modelli progettuali a nostra disposizione erano quello top-down e quello bottom-up che in inglese significano rispettivamente dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto.

Eravamo consapevoli che dovevamo operare una scelta tra queste due strategie di elaborazione dell'informazione e di gestione delle conoscenze.

Tra queste due metodologie adoperate per analizzare situazioni problematiche e costruire ipotesi adeguate alla loro soluzione, com’è evidente dai fatti, abbiamo optato per il modello bottom-up (dal basso verso l'alto) ed è per questo che da oggi inizia la scalata!



*Dottore Agronomo



Bibliografia



Determinazione del Dirigente ad interim del Servizio Agricoltura Codice Cifra 30/DIR/2010/00__466_____ Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Asse I – Misura 112 – Insediamento di giovani agricoltori e Pacchetto multimisura giovani – Attribuzione ulteriori risorse finanziarie al Pacchetto Multimisura Giovani da destinare ai giovani ammissibili all’insediamento. Disposizioni e precisazioni sull’ammissibilità agli aiuti e sull’erogazione del premio

http://www.pma.regione.puglia.it/pma/Documenti_pma_2009/DDS%20466%20del%2009_06_2010.pdf

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