Nell'ambito delle iniziative collegate
alla MOSTRA FOTOGRAFICA SUL PAESAGGI O
“ IL PAESAGGIO SALENTINO : QUALE
IDENTITA’ , QUALE FUTURO ? “ che rimarrà aperta nel castello di
Castrignano dei Greci fino alla fine del mese di Maggio 2013 per dar
modo alle scuole medie e superiori della provincia di visitarla,
Angela Beccarisi Laureata in Beni Culturali e Guida Turistica e
Antonio Renzo Presidente del Consorzio Proloco del Capo di Leuca
terranno un seminario dal titolo “IL PAESAGGIO COME STRUMENTO DI
MARKETING TERRITORIALE”.
Cos'è il Marketing? Una definizione
operativamente abbastanza condivisa recita che: “il Marketing è la
scienza che studia il mercato, con lo scopo di sviluppare gli scambi
dei prodotti e servizi utili a soddisfare i bisogni e i desideri
immediati e futuri dei consumatori, nella prospettiva di realizzare
il profitto aziendale e il benessere individuale e
collettivo.”(Chiariello, 2007).
Dopo l'iniziale esperienza del
marketing dei beni di consumo e dei beni industriali, la nozione di
marketing è stata applicata anche ad altre specificità di mercato,
quali i servizi bancari, assicurativi, turistici e sociali.
Nell'ambito dei servizi, merita mettere in risalto i servizi sociali
che hanno già riscontrato un interesse accademico attraverso il
cosiddetto social marketing, fondato sul concetto che le decisioni
aziendali d'investimento devono tener conto non solo di produrre e
vendere i beni e i servizi per realizzare l'interesse e il benessere
individuale (profitto) ma anche per soddisfare l'interesse e il
benessere sia del consumatore che della società in generale.
E' evidente che con l'adozione del
social marketing gli obiettivi etico - sociali potranno essere
conseguiti solamente in tempi relativamente lunghi. In altre parole,
quelle decisioni d'investimento avranno un impatto benefico sulla
società solamente in tempi a medio - lungo termine.
Presto la nozione del social marketing
è entrata soprattutto nella realtà operativa degli Enti
Territoriali (Comuni, Provincie, Regioni) introducendo un approccio
gestionale di tipo aziendale, cioè una cultura maggiormente
orientata alla produttività. D'altro canto non si deve dimenticare
che gli enti territoriali altro non sono che aziende di servizi.
Essi, infatti, hanno un bilancio di entrate (tasse e imposte) e di
uscite, un budget e regole di bilancio da rispettare e svolgono
l'attività di produrre e vendere servizi ai cittadini.
Forse è proprio sulla scia
dell'esperienza del marketing sociale che più recentemente, intorno
agli anni '90, gli Enti pubblici locali hanno dato avvio a speciali
progetti di sviluppo socio-economico d'intesa con le organizzazioni
imprenditoriali e sindacati, facendo leva sull'attività di
produzione, promozione e vendita di un ben definito insieme di
servizi territoriali (infrastrutture efficienti, siti localizzativi
attrezzati per attività produttive, burocrazia snella, assistenza
tecnica, ecc.) da proporre efficacemente alle imprese esistenti sul
territorio e al mercato degli investitori.
E' nata così una nuova funzionale
disciplina: il marketing territoriale, quale metodo operativo
adottato dalla pubblica amministrazione con lo scopo di conseguire,
d'intesa con le parti sociali (Associazioni di categoria e
Organizzazioni sindacali), un più consapevole e condiviso sviluppo
socio-economico, puntando ad elevare in maniera diffusa il benessere
e la qualità della vita dei cittadini, senza stravolgere l'ambiente,
la storia e la cultura del territorio.
Il Marketing Territoriale che qui si
definisce non pretende di essere un concetto valido universalmente,
ma piuttosto una definizione orientativa alla comprensione della
materia di cui si andrà a trattare nel seminario:
“Il Marketing Territoriale è la
disciplina che studia il territorio e il mercato degli investitori,
con lo scopo di rilevare dati e informazioni utili alla definizione e
attuazione di un piano strategico di marketing territoriale,
condiviso da operatori pubblici e privati, incentrato sulla
promozione e vendita dell’offerta territoriale (cioè un prodotto
sostanziato da un insieme di servizi infrastrutturali, energetici,
formativi, etc.) in cambio di nuovi investimenti profittevoli, i
quali, senza stravolgere l’ambiente e la cultura, possano risultare
di aiuto anche in termini di rafforzamento della competitività e
dell’internazionalizzazione delle imprese, nella prospettiva di
accrescere il tasso di occupazione e quindi il benessere sociale.”
(Chiariello, 2007).