lunedì 18 gennaio 2016

Carosella, o grano tosello, o gentile – Triticum siligenum, spica mutica alba.

La carosella. Triticum sativum hybernum calyce submutico



Questo grano è talmente antico che sembra proprio lo coltivassero i Romani nelle numerose fattorie sparse nel meridione d’Italia. È un seme semiselvatico sopravvissuto alle manipolazioni genetiche che si presta molto bene alla preparazione del pane e della pasta, come i fusilli e i cavatelli e tiene bene la cottura; caratteristica questa che denota “un discreto contenuto di glutine e di semola, mentre il suo impiego nella panificazione è indice di un equilibrato contenuto di amido”. I contadini avevano sapientemente selezionato queste peculiarità, a cui si aggiunge la stoppia lunga, cioè la paglia, di cui avevano estremo bisogno. Questo seme era stato dimenticato dalla “modernità” e soppiantato da altri tipi di grano che presentavano caratteristiche adatte alla trebbiatura meccanica e alle altre macchine agricole, come ad esempio la stoppia più corta possibile (la paglia non era più così necessaria).
La Carosella. Antica varietà di grano tenero (Triticum Aestivum) risalente al Regno delle due Sicilie. La “carusedda”, questo il toponimo dialettale, deriva da “grano tosello” (caruso, ovvero tosato, privo di testa).
L’isolamento geografico, l’estrema rusticità ed adattabilità di questa varietà ad ambienti montani, la presenza di aree montuose, inframmezzate da conche ed altipiani, il tipo di coltivazione ecocompatibile, hanno fatto sì che si tramandasse fino ai giorni nostri.
La farina ottenuta con la molitura è bianchissima e molto apprezzata per la produzione di frese pizze e taralli, il pane che si ottiene è esternamente rossiccio e molto croccante.
L’areale di coltivazione è compreso tra i Comuni di Castronuovo S.Andrea, Teana, Caldera, Carbone e Fardella.
Pur non potendo competere con i livelli di produttività raggiunti dalle varietà moderne, la carosella continua a manifestare obiettivi vantaggi in termini di qualità del prodotto.

Nell’area esistono due varietà che si distinguono esclusivamente per il colore della cariosside: “carusedda bianca e russa”. Viene utilizzata per la panificazione e in particolare per la preparazione di pane croccante, dolci e biscotti salati “taralli”, ai quali conferisce un aspetto e un sapore inconfondibili.

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