Il nome generico era già usato dagli antichi Greci
('sinápi'), ma è forse di origine egiziana o indiana; il nome specifico in
latino significa 'dei campi arati'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo
di fioritura: aprile-luglio. (Portale della Flora d'Italia)
nome dialettale: sanapùddhu a Nardò, rapèsta a Calimera,
Cutrofiano, Galatone, Galatina, Poggiardo, Seclì, Vernole e Veglie; rapìsta ad
Aradeo, Bagnolo e Sogliano; lapìstra a Castro e Squinzano; laprìsta a Calimera
e Parabita.( Armando Polito 2012)
“Sanàpi.” - “No sanapìddi.” - “None, sanapùddhi”, laddove il
suffisso –ddhi leggasi più o meno -ggi. (Tommaso Esposito)
Le Senapi - Famiglia: Brassicacee – Crucifere Sinapis alba,
Sinapis arvensis, Sinapis pubescens, Brassica nigra, Brassica campestris,
Brassica juncea, Brassica napus - Il titolo al plurale è dovuto alla necessità
di mettere assieme tante varietà simili, dato che la raccolta delle erbe
spontanee dette senape attinge a numerose piante diverse. (Angelo Passalacqua)
E’ una pianta a crescita spontanea appartenente alle
«crocifere» ed è originaria dell'Asia. Coltivata in India per la prima volta
nel 3000 a.C. e poi esportata come spezia pregiata in Occidente, Era già nota
ai Greci e ai Romani, i quali utilizzavano i semi pestati come condimento da
cospargere sui cibi, in modo da esaltarne il gusto o renderne il sapore più
gradevole. Nell'antichità la senape nera è stata ben nota soprattutto per le
proprietà farmaceutiche, infatti, veniva adoperata per realizzare degli
impiastri o dei cataplasmi da applicare su malati aventi bronchite, l'azione
revulsiva che ne consegue se applicata sulla pelle e sugli organi malati,
attiva la circolazione del sangue. (fonte Web)
La senape selvatica è una pianta annua a distribuzione
originariamente mediterraneo-turanica ma oggi divenuta subcosmopolita e a volte
invasiva nelle aree temperato-calde, presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio, dalle coste ai
fondivalle del settore alpino. Cresce nei campi di cereali, negli incolti, in
ambienti ruderali, lungo le strade, su suoli argillosi piuttosto ricchi in
carbonati e composti azotati, subneutri, da piuttosto freschi a subaridi, dal
livello del mare alla fascia montana inferiore.
I semi, che possono essere usati nella preparazione della
senape, contengono molti principi attivi tra cui il glicoside sinalbina, che
per azione di enzimi libera un alcaloide, la sinapina, al quale si deve il
sapore piccante; i getti giovani possono essere cucinati come i broccoli, di
cui ricordano anche il sapore. (Fonte /
Source: Portale della Flora d'Italia / Portal to the Flora of Italy)
Nessun commento:
Posta un commento