I percorsi dei fichi in Francesco Minonne
di Antonio Bruno
Conoscete Francesco Minonne? Questa è la domanda che rivolgerei agli amici oggi, giorno in cui ho ripreso in mano “Fichi di Puglia storia, paesaggi, cucina e conservazione del fico in Puglia”. Francesco Minonne è un bel tipo: chi lo conosce lo sa. Voglio dire un tipo interessante. Io con Francesco Minonne ho fatto conoscenza anni or sono (una conoscenza parziale, s'intende, come del resto, or più or meno, ogni conoscenza).
Oggi il libro che presento m'impone di ricordare la nostra conoscenza.
Così com'è stato pubblicato, solo in parte lo si può dire un libro di Francesco Minonne (il che
d'altronde, or più or meno, può dirsi dei libri di molti autori, forse di tutti) infatti insieme a lui firmano l'opera il Presidente di Pomona Paolo Belloni e il giornalista Vincenzo De Leonardis. Questo lo sapeva anche Francesco Minonne, anche se non lo dice, credo per modestia. Ascrivo a merito dell'editore Cooperativa Ulisside (CEA di Andrano) e dell’Ente che ha finaziato il Progetto “Fichi di Puglia” con mostre e la prima stampa del libro, il CUIS Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino presieduto dal Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone averlo pubblicato. In una nota preliminare del libro il prof. Silvano Marchiori Ordinario di Botanica Sistematica ed Ecologia Vegetale presso l'Università del Salento avverte: “L'opera, scritta a più mani da professionisti del settore, mette a disposizione del lettore un enorme quantità di informazioni su una delle più antiche piante da frutta coltivate dall'uomo.”
Qui tento di descrivere il libro, grazie allo stesso Francesco Minonne che me ne donò una copia fresca di stampa consentendomi di vedere la complessità del lavoro di "creazione".
Nella lettura vi confesso che mi sono limitato all'impiego di un solo metodo ovvero la semplice descrizione, in modo empirico, per mio piacere, per ricordare Francesco Minonne agli amici che già lo conoscono e invogliare gli amici che non lo conoscessero a farne una conoscenza meno mediata e più ampia di questa che ora propongo. Sì, una presentazione in forma di breve descrizione; o meglio ancora, di campionario,
Il libro stampato nel dicembre 2011, in copertina porta il titolo: Fichi di Puglia storia, paesaggi, cucina e conservazione del fico in Puglia. Uno degli elementi fondamentali che concorrono alla creazione dell'opera, l'elemento cognitivo, è mirabilmente espresso dal Presidente Antonio Gabellone che scrive: “Ancor più ampio è il territorio raccontato in questa pubblicazione; è infatti l'intera Puglia che, attraverso il filo conduttore del fico, esprime la sua storia, la sua cultura, la sua biodiversità”
L'elemento affettivo del libro di Francesco Minonne è l'amore per il fico, albero e frutto, e per
il paesaggio che del fico è sede naturale, il paesaggio della Puglia che è il Paesaggio del Mediterraneo.
Il volume di Francesco Minonne ha anche il pregio di stigmatizzare l'importanza del consumo di fichi all’interno di un’alimentazione equilibrata e sana, un concetto ormai acquisito e consolidato tra tutti quelli che si occupano a vario titolo di nutrizione e, per fortuna, anche tra molti consumatori.
Questo libro, tuttavia, non è nato per propagandare le sue innumerevoli qualità nutrizionali, ci sono testi ben più prestigiosi e qualificati che ne evidenziano al meglio le prerogative, piuttosto si prefigge di gettare una luce nuova sui fichi e sull’uso che di questo frutto si può sia nel Paesaggio della Puglia che in cucina.
Dal punto di vista del cuoco, infatti, il fico rappresenta una straordinaria opportunità di alleggerire, rinfrescare e rinnovare sapori e aromi, valorizzare al meglio prodotti serviti sempre allo stesso modo, scoprire combinazioni inusuali e intriganti.
In un suo articolo Francesco Minonne scrive: “Il radicale cambiamento dei mercati e dei consumi ed il conseguente crollo delle coltivazioni ha posto il fico, in pochi anni, tra i cosiddetti “frutti minori”; lo ha relegato ai margini dell’agricoltura produttiva, sottraendolo anche alle cure e attenzioni di cui un tempo godeva e confinandolo spesso ad un abbandono colturale e alimentare. “
Ma è lui stesso in questo libro di 161 pagine ben scritte e illustrate che ci accompagna convincendoci che progetti scientifici, iniziative di promozione e l’azione dei Parchi Naturali pugliesi fanno una parte importante nel rilancio della coltivazione e del consumo dei fichi in Puglia. Ma soprattutto per Francesco Minonne “....all’interno di un grande progetto di agricoltura sostenibile e creativa il fico trova il suo spazio ideale per esistere e continuare a fare la sua parte sulle tavole di questa terra. “
E con questo auspicio che vi invito all'acquisto e alla lettura di questo interessantissimo volume.
Antonio Bruno è Laureato in Scienze Agrarie Dottore Agronomo iscritto all'Ordine di Lecce - Esperto in diagnostica urbana e territoriale e studente all'Università del Salento del Corso di laurea in Viticultura ed Enologia
sabato 22 settembre 2012
venerdì 21 settembre 2012
Laboratorio del Gusto dal titolo “Fichi di Puglia. La cucina, gli abbinamenti, la storia e la biodiversità dei fichi"
Slow Food Neretum intende indagare la storia dei fichi di Puglia con abbinamenti di vino, birra e formaggio, in un Laboratorio del Gusto dal titolo “Fichi di Puglia. La cucina, gli abbinamenti, la storia e la biodiversità dei fichi" che si terrà il giorno 22 settembre alle ore 20.00 a San Cesario di Lecce presso il Palazzo ducale, con interventi di Michele Marangio, Francesco Muci, Francesco Minonne e Antonio Bruno di Adaf. (per info e iscrizioni 335 411007, 328 1492261).
giovedì 20 settembre 2012
Ormai per mangiare nel Salento facciamo la fila!
Ormai per mangiare nel Salento facciamo la fila!
Da esperto in agraria e per l’interesse che ho sempre coltivato per tutto ciò che riguarda il cibo, ho salutato con grande entusiasmo e soddisfazione la nascita a Poggiardo (Le) del Corso di laurea in Scienze dell’alimentazione e gastronomia. A parer mio un’ottima occasione di sviluppo per il nostro territorio e di crescita e formazione soprattutto per i nostri giovani.
Vi sarete accorti che da anni tutti, ma proprio tutti, discutono del cibo locale. Notizie, consigli, dibattiti, commenti e riflessioni hanno contributo all’avvio di una controriforma alimentare da opporre al mito americano dei McDonald's e dei fast food in generale. Fenomeno che ha lanciato la nostra gastronomia locale salentina fino a farne un modello gastronomico che ormai è di moda, fa tendenza. Non vi sarà certo sfuggito che tutti chiedono il cibo locale del Salento o tipico, o paesano, o caratteristico, o genuino. Come mai? Certamente la Notte della Taranta, ormai conosciuta in tutto il mondo, l’ha resa famosa ma soprattutto perché siamo diventati finalmente consapevoli che mangiando il cibo locale salvaguardiamo la nostra salute messa a dura prova dall'alimentazione dei fast food ricca di lipidi.
È così nata una concezione nuova, quella del “mangiare geografico”, proposta e sostenuta da autorevoli guru dei mass-media (nutrizionisti, philosophes de table, vip-gourmet, giornalisti-gastronauti) e da importanti presìdi della promozione turistico-locale (Pro Loco, Assessorati, Agenzie per il turismo, Consorzi di produzione, Distretti del gusto), i quali ritengono che l’abitudine del “mangiare locale” sia il modo migliore per approcciarsi correttamente alle pratiche del nutrimento, individuando così i presupposti del successo del cibo locale, sia in campo economico che ecologico e culturale.
In particolare, nel nostro caso, questa concezione ha saputo riconnettere gusto e tradizioni, ricette e stagioni, appetiti e salute, stomaci e cittadinanze, secondo consuetudini sedimentatesi nella storia culinaria del territorio del nostro Salento.
Il risultato?
Ormai per mangiare nel Salento facciamo la fila!
Siete mai andati a cena il sabato sera in qualche trattoria, agriturismo o ristorante del Salento? Avrete notato che se non avete fatto una prenotazione potete aspettare anche delle ore per ottenere un tavolo!
Possiamo quindi dire che il settore della ristorazione è davvero un campo fertile che può offrire tante occasioni di lavoro ai nostri giovani professionisti della gastronomia e dell’alimentazione.
Per questo l'Associazione Dottori in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce ha voluto collaborare con il Corso di laurea in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia che si è aperto a Poggiardo (Le) per seguire la formazione di quanti vorranno intraprendere questo percorso affinché acquisiscano le competenze necessarie per affermarsi in questo settore come veri professionisti e affinché con passione sappiano sfruttare e affinare tali competenze sia nella fase universitaria che post-universitaria nella valorizzazione di un patrimonio gastronomico che ci appartiene.
Se desideri maggiori informazioni da parte mia puoi scrivere ad adaf.lecce@libero.it o telefonare al 3398853904.
Puoi anche recarti direttamente presso la struttura Universitaria del CRIS (Centro Ricerche Istruzione e Sviluppo) in Via De Gasperi, 11 - 73037 POGGIARDO (LE) - TELEFONO 0836/904410 - FAX 0836/909602 MOBILE 340/1165558 - MAIL: centroservizi.cris@gmail.com dove ti saranno date tutte le informazioni sugli esami, la loro preparazione e le indicazioni per una carriera universitaria di successo!
Sei pronto a ottenere questa professione di successo?
Antonio Bruno
Presidente ADAF Lecce
Da esperto in agraria e per l’interesse che ho sempre coltivato per tutto ciò che riguarda il cibo, ho salutato con grande entusiasmo e soddisfazione la nascita a Poggiardo (Le) del Corso di laurea in Scienze dell’alimentazione e gastronomia. A parer mio un’ottima occasione di sviluppo per il nostro territorio e di crescita e formazione soprattutto per i nostri giovani.
Vi sarete accorti che da anni tutti, ma proprio tutti, discutono del cibo locale. Notizie, consigli, dibattiti, commenti e riflessioni hanno contributo all’avvio di una controriforma alimentare da opporre al mito americano dei McDonald's e dei fast food in generale. Fenomeno che ha lanciato la nostra gastronomia locale salentina fino a farne un modello gastronomico che ormai è di moda, fa tendenza. Non vi sarà certo sfuggito che tutti chiedono il cibo locale del Salento o tipico, o paesano, o caratteristico, o genuino. Come mai? Certamente la Notte della Taranta, ormai conosciuta in tutto il mondo, l’ha resa famosa ma soprattutto perché siamo diventati finalmente consapevoli che mangiando il cibo locale salvaguardiamo la nostra salute messa a dura prova dall'alimentazione dei fast food ricca di lipidi.
È così nata una concezione nuova, quella del “mangiare geografico”, proposta e sostenuta da autorevoli guru dei mass-media (nutrizionisti, philosophes de table, vip-gourmet, giornalisti-gastronauti) e da importanti presìdi della promozione turistico-locale (Pro Loco, Assessorati, Agenzie per il turismo, Consorzi di produzione, Distretti del gusto), i quali ritengono che l’abitudine del “mangiare locale” sia il modo migliore per approcciarsi correttamente alle pratiche del nutrimento, individuando così i presupposti del successo del cibo locale, sia in campo economico che ecologico e culturale.
In particolare, nel nostro caso, questa concezione ha saputo riconnettere gusto e tradizioni, ricette e stagioni, appetiti e salute, stomaci e cittadinanze, secondo consuetudini sedimentatesi nella storia culinaria del territorio del nostro Salento.
Il risultato?
Ormai per mangiare nel Salento facciamo la fila!
Siete mai andati a cena il sabato sera in qualche trattoria, agriturismo o ristorante del Salento? Avrete notato che se non avete fatto una prenotazione potete aspettare anche delle ore per ottenere un tavolo!
Possiamo quindi dire che il settore della ristorazione è davvero un campo fertile che può offrire tante occasioni di lavoro ai nostri giovani professionisti della gastronomia e dell’alimentazione.
Per questo l'Associazione Dottori in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce ha voluto collaborare con il Corso di laurea in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia che si è aperto a Poggiardo (Le) per seguire la formazione di quanti vorranno intraprendere questo percorso affinché acquisiscano le competenze necessarie per affermarsi in questo settore come veri professionisti e affinché con passione sappiano sfruttare e affinare tali competenze sia nella fase universitaria che post-universitaria nella valorizzazione di un patrimonio gastronomico che ci appartiene.
Se desideri maggiori informazioni da parte mia puoi scrivere ad adaf.lecce@libero.it o telefonare al 3398853904.
Puoi anche recarti direttamente presso la struttura Universitaria del CRIS (Centro Ricerche Istruzione e Sviluppo) in Via De Gasperi, 11 - 73037 POGGIARDO (LE) - TELEFONO 0836/904410 - FAX 0836/909602 MOBILE 340/1165558 - MAIL: centroservizi.cris@gmail.com dove ti saranno date tutte le informazioni sugli esami, la loro preparazione e le indicazioni per una carriera universitaria di successo!
Sei pronto a ottenere questa professione di successo?
Antonio Bruno
Presidente ADAF Lecce
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