Prezzemolo e Basilico sono due piante aromatiche
profumatissime e molto utilizzate nelle cucine salentine. Il basilico (Ocimum basilicum L.) è una
pianta aromatica annuale che fa parte della famiglia delle Lamiaceae, a cui
appartengono anche la menta, la salvia, la melissa e la lavanda. Il
Petroselinum hortense, nome latino del prezzemolo, appartiene alla famiglia
delle Apiaceae (una volta dette Ombrellifere per la forma delle loro foglie)
come il finocchio e la carota.
Uno studio ha rivelato che gli olii essenziali del
prezzemolo e del basilico possiedono proprietà antibatteriche. Lo studio è
stato pubblicato sulla rivista Microbial Pathogenesis e a farlo sono stati gli scienziati
dell'Università di Pisa, dell'University of Monastir e il Water Research and
Technologies Center (Tunisia).
Questo scienziati hanno fatto dei test sui batteri del
genere Vibrio di cui 3 specie infettano
l’uomo:
• Vibrio cholerae
• Vibrio parahaemolyticus
• Vibrio vulnificus
Questo batteri sono stati isolati da campioni di acqua di
mare e da frutti di mare crudi o poco cotti.
Il prof.Guido Flamini del Dipartimento di Farmacia
dell’Università di Pisa ha presentato i risultati di questa importante ricerca
e ha spiegato: "Entrambi gli oli essenziali si sono dimostrati capaci di
inibire la crescita dei microorganismi coltivati in vitro, con il basilico che
ha mostrato un'attività leggermente maggiore; ma non solo: nel caso di 18 ceppi
di Vibrio su 41 abbiamo verificato la capacità degli olii di inibire o di
provocare la disgregazione del biofilm".
Ma che cos’è il biofilm batterico (o biopellicola)? E’
appunto una aggregazione complessa di microrganismi contraddistinta dalla
secrezione di una matrice adesiva e protettiva. Gli organismi unicellulari
solitamente mostrano due distinte modalità di comportamento. La prima è la
familiare forma fluttuante, o planctonica, nella quale le cellule separate
fluttuano o nuotano indipendentemente in un supporto liquido. La seconda è lo
stato aggregato, o sessile, in cui le cellule sono strettamente vincolate e
fermamente attaccate l'una all'altra e anche, di solito, a una superficie
solida.
L’aggregazione a biofilm inizia con l'ancoraggio dei batteri
liberamente fluttuanti a una superficie e permette a questi di crescere e
riprodursi (il biofilm cresce tramite divisioni cellulari e integrazione di
batteri esterni); ed inoltre il biofilm permette ai batteri di resistere
all'azione degli antibiotici perché forma una barriera protettiva.
Sarebbe interessante una sperimentazione di questi olii
essenziali sul batterio Xylella fastidiosa che come sappiamo è molto diffuso
nel Salento.
Antonio Bruno
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