giovedì 30 ottobre 2025

Carbon Farming nel Salento: Coltivare Terreni, Crescere Profitti e Catturare CO₂ per un Futuro Sostenibile


Carbon Farming nel Salento: Coltivare Terreni, Crescere Profitti e Catturare CO₂ per un Futuro Sostenibile

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce


1. Introduzione

La carbon farming rappresenta un approccio innovativo e strategico per l’agricoltura mediterranea, che mira non solo alla produzione agricola, ma anche alla rimozione e al sequestro di CO₂ attraverso pratiche sostenibili su suolo, piante e sistemi agro-forestali. Il tema è al centro del dibattito scientifico e politico, come evidenziato dal Convegno dei Georgofili e dell’Università di Sassari (24 ottobre 2025), dove esperti hanno sottolineato come i suoli e i pascoli mediterranei possano diventare serbatoi di carbonio di rilevanza nazionale ed europea.


2. Quadro scientifico

2.1 Definizione e ruolo

Il carbon farming comprende pratiche agricole volte a ridurre le emissioni di gas serra e sequestrare carbonio nell’atmosfera. Il suolo agricolo, i sistemi agro-pastorali e le foreste gestite con criteri sostenibili diventano strumenti chiave per raggiungere la neutralità climatica.

2.2 Potenziale di sequestro

Studi internazionali stimano che l’adozione diffusa di pratiche di carbon farming possa rimuovere fino a 5 miliardi di tonnellate di CO₂ equivalente all’anno entro il 2050. Nei sistemi mediterranei, i pascoli naturali e le rotazioni di colture possono incrementare significativamente il contenuto di carbonio organico nel suolo.

2.3 Pratiche chiave

  • Minima lavorazione del suolo (no-till)
  • Colture di copertura (cover crops)
  • Rotazione e diversificazione agricola
  • Agroforestry e introduzione di biomassa legnosa
  • Gestione sostenibile dei pascoli
  • Monitoraggio e certificazione dei crediti di carbonio (MRV/LCA)

2.4 Sfide principali

  • Misurazione accurata del carbonio sequestrato
  • Addizionalità e permanenza dei crediti
  • Normativa ancora in evoluzione
  • Rischio di greenwashing e governance debole
  • Rendimenti economici inizialmente modesti

3. Casi di studio internazionali

  • USA: agricoltori nel Midwest hanno generato crediti di carbonio tramite cover crops e no-till, evidenziando il potenziale economico ma anche la variabilità dei ricavi.
  • Iowa: un agricoltore ha stimato un sequestro di circa 1 tCO₂/acre/anno grazie a pratiche conservative del suolo.
  • Uganda: il progetto “Trees for Global Benefit” ha mostrato rischi di greenwashing, sottolineando la necessità di governance e trasparenza.
  • Diversificazione agricola a lungo termine: combinare rotazioni, ammendanti organici e pratiche rigenerative aumenta biodiversità, resilienza e redditività, con sequestri di carbonio come co-beneficio.

4. Business Plan: azienda pilota in agro di Lecce

4.1 Descrizione del progetto

Obiettivo: Creare un’azienda agricola pilota che integri pratiche di carbon farming e generi crediti di carbonio certificati.
Location: Agro di Lecce, Puglia
Superficie: 100 ha
Colture principali: oliveto, mandorleto, cover crops, leguminose, agroforestry.
Pratiche: minima lavorazione, cover crops, rotazione, ammendamenti organici, monitoraggio MRV/LCA.

4.2 Analisi economica ipotetica

  • Ricavi agricoli tradizionali + ricavi crediti di carbonio (~750–1.500 €/anno inizialmente per 100 ha)
  • Costi iniziali: analisi suolo, attrezzature, formazione (~50.000 €)
  • Costi operativi annuali aggiuntivi: ~5.000 €/anno
  • Benefici collaterali: maggiore fertilità del suolo, riduzione input chimici, resilienza climatica

4.3 Strategia operativa e timeline

Anno

Azione principale

Indicatore di performance

1

Valutazione suolo e test pratiche su 20‑30 ha

% superficie coperta, baseline SOC

2

Estensione a 100 ha, prima misurazioni

tCO₂e sequestrati, % copertura cover crops

3

Certificazione crediti e prima vendita

Crediti venduti (tCO₂e), ricavo crediti (€)

4

Consolidamento produzione agricola

Riduzione fertilizzanti, incremento resa agricola

5

Espansione superficie e replicabilità

Ettari totali, ROI, branding “carbon-farmed”

4.4 Analisi SWOT

  • Forze: posizione geografica favorevole, mercato crescente, reddito differenziato
  • Debolezze: mercato crediti incerto, costi iniziali elevati
  • Opportunità: branding “carbon-farmed”, accesso a finanziamenti UE, alleanze con industria agroalimentare
  • Minacce: normativa variabile, rischio climatico, verifica dei crediti

5. Crediti di Carbonio certificati e impatto territoriale

5.1 Crediti di Carbonio Certificati

Ci sono società che operano nel Salento che generano Carbon Credits certificati dalle nuove piantumazioni di ulivo nel Salento, verificati EX-POST da CLIMATE STANDARD e certificati da RINA, conformi a:

  • ISO 14064-2
  • Buone pratiche agricolo-forestali
  • LIFE C-Farms, Verra VM0042 v2.0, CDM AR-AMS0007 v3.1
  • Linee guida IPCC (2006)

5.2 Compensazione Carbon Footprint di Prodotto

I crediti possono essere integrati in cicli PCF calcolati secondo ISO 14067:2018 e PAS 2050, compensando le emissioni residue dei prodotti e comunicandole secondo ISO 14021/14024 (packaging, EPD, dichiarazioni ambientali).

5.3 Carbon Neutrality organizzativa e aziendale

Compensazione delle emissioni Scope 1 e 2 (e parte dello Scope 3) per conformità CSRD, migliorando il rating ESG e l’accesso a finanziamenti sostenibili.

5.4 Carbon Neutrality di processo

Possibilità di dichiarare neutralità carbonica di sedi, impianti o linee produttive secondo ISO 14068-1:2023, GHG Protocol e Science-Based Targets.


6. Conclusioni

La carbon farming nel Salento è un’opportunità concreta per integrare sostenibilità ambientale e sviluppo economico locale. La creazione di crediti di carbonio certificati, unita a pratiche agricole rigenerative, permette di:

  • Migliorare fertilità e resilienza dei suoli
  • Generare nuovi flussi di reddito per agricoltori
  • Offrire alle aziende strumenti concreti per compensare le proprie emissioni
  • Ricostruire il territorio danneggiato da Xylella, stimolando un impatto sociale e ambientale reale

Questo modello pilota può diventare un riferimento nazionale per la carbon farming mediterranea, combinando innovazione scientifica, governance chiara e partecipazione delle comunità locali.


Bibliografia

  1. C. T. Barbato & A. L. Strong (2023). Farmer perspectives on carbon markets incentivizing agricultural soil carbon sequestration. npj Climate Action. (nature.com)
  2. S. Hackfort (2025). The political economy of carbon farming. ScienceDirect. (sciencedirect.com)
  3. A. Plastina (2024). The business case for carbon farming in the USA. Carbon Balance and Management. (cbmjournal.biomedcentral.com)
  4. “Cutting through the noise around carbon farming.” Victorian Govt., Australia. (agriculture.vic.gov.au)
  5. E. Lanckriet (2024). Keynote EU Carbon Farming Summit. (carbonfarmingsummit.eu)
  6. “A Case Study on the Failures of Carbon Offsetting – Uganda.” (2022) Global Forest Coalition. (globalforestcoalition.org)

 

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