Carbon Farming nel Salento: Coltivare Terreni, Crescere Profitti e Catturare CO₂ per un Futuro Sostenibile
Autore: Antonio Bruno
Istituzione: Associazione dei
Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce
1. Introduzione
La carbon
farming rappresenta un approccio innovativo e strategico per l’agricoltura
mediterranea, che mira non solo alla produzione agricola, ma anche alla rimozione
e al sequestro di CO₂ attraverso pratiche sostenibili su suolo, piante e
sistemi agro-forestali. Il tema è al centro del dibattito scientifico e
politico, come evidenziato dal Convegno dei Georgofili e dell’Università di
Sassari (24 ottobre 2025), dove esperti hanno sottolineato come i suoli e i
pascoli mediterranei possano diventare serbatoi di carbonio di rilevanza
nazionale ed europea.
2. Quadro scientifico
2.1 Definizione e ruolo
Il carbon
farming comprende pratiche agricole volte a ridurre le emissioni di gas
serra e sequestrare carbonio nell’atmosfera. Il suolo agricolo, i sistemi
agro-pastorali e le foreste gestite con criteri sostenibili diventano strumenti
chiave per raggiungere la neutralità climatica.
2.2 Potenziale di sequestro
Studi
internazionali stimano che l’adozione diffusa di pratiche di carbon farming
possa rimuovere fino a 5 miliardi di tonnellate di CO₂ equivalente
all’anno entro il 2050. Nei sistemi mediterranei, i pascoli naturali e le
rotazioni di colture possono incrementare significativamente il contenuto di
carbonio organico nel suolo.
2.3 Pratiche chiave
- Minima lavorazione del suolo
(no-till)
- Colture di copertura (cover
crops)
- Rotazione e diversificazione
agricola
- Agroforestry e introduzione di
biomassa legnosa
- Gestione sostenibile dei
pascoli
- Monitoraggio e certificazione
dei crediti di carbonio (MRV/LCA)
2.4 Sfide principali
- Misurazione accurata del
carbonio sequestrato
- Addizionalità e permanenza dei
crediti
- Normativa ancora in evoluzione
- Rischio di greenwashing e
governance debole
- Rendimenti economici
inizialmente modesti
3. Casi di studio internazionali
- USA: agricoltori nel Midwest hanno
generato crediti di carbonio tramite cover crops e no-till, evidenziando
il potenziale economico ma anche la variabilità dei ricavi.
- Iowa: un agricoltore ha stimato un
sequestro di circa 1 tCO₂/acre/anno grazie a pratiche conservative del
suolo.
- Uganda: il progetto “Trees for Global
Benefit” ha mostrato rischi di greenwashing, sottolineando la necessità di
governance e trasparenza.
- Diversificazione agricola a
lungo termine:
combinare rotazioni, ammendanti organici e pratiche rigenerative aumenta
biodiversità, resilienza e redditività, con sequestri di carbonio come
co-beneficio.
4. Business Plan: azienda pilota in agro di Lecce
4.1 Descrizione del progetto
Obiettivo: Creare un’azienda agricola pilota
che integri pratiche di carbon farming e generi crediti di carbonio
certificati.
Location: Agro di Lecce, Puglia
Superficie: 100 ha
Colture principali: oliveto, mandorleto, cover crops, leguminose,
agroforestry.
Pratiche: minima lavorazione, cover crops, rotazione, ammendamenti
organici, monitoraggio MRV/LCA.
4.2 Analisi economica ipotetica
- Ricavi agricoli tradizionali +
ricavi crediti di carbonio (~750–1.500 €/anno inizialmente per 100 ha)
- Costi iniziali: analisi suolo,
attrezzature, formazione (~50.000 €)
- Costi operativi annuali
aggiuntivi: ~5.000 €/anno
- Benefici collaterali: maggiore
fertilità del suolo, riduzione input chimici, resilienza climatica
4.3 Strategia operativa e timeline
|
Anno |
Azione principale |
Indicatore di performance |
|
1 |
Valutazione
suolo e test pratiche su 20‑30 ha |
%
superficie coperta, baseline SOC |
|
2 |
Estensione
a 100 ha, prima misurazioni |
tCO₂e
sequestrati, % copertura cover crops |
|
3 |
Certificazione
crediti e prima vendita |
Crediti
venduti (tCO₂e), ricavo crediti (€) |
|
4 |
Consolidamento
produzione agricola |
Riduzione
fertilizzanti, incremento resa agricola |
|
5 |
Espansione
superficie e replicabilità |
Ettari
totali, ROI, branding “carbon-farmed” |
4.4 Analisi SWOT
- Forze: posizione geografica
favorevole, mercato crescente, reddito differenziato
- Debolezze: mercato crediti incerto, costi
iniziali elevati
- Opportunità: branding “carbon-farmed”,
accesso a finanziamenti UE, alleanze con industria agroalimentare
- Minacce: normativa variabile, rischio
climatico, verifica dei crediti
5. Crediti di Carbonio certificati e impatto
territoriale
5.1 Crediti di Carbonio Certificati
Ci sono
società che operano nel Salento che generano Carbon Credits certificati
dalle nuove piantumazioni di ulivo nel Salento, verificati EX-POST da
CLIMATE STANDARD e certificati da RINA, conformi a:
- ISO 14064-2
- Buone pratiche
agricolo-forestali
- LIFE C-Farms, Verra VM0042
v2.0, CDM AR-AMS0007 v3.1
- Linee guida IPCC (2006)
5.2 Compensazione Carbon Footprint di Prodotto
I crediti
possono essere integrati in cicli PCF calcolati secondo ISO
14067:2018 e PAS 2050, compensando le emissioni residue dei prodotti
e comunicandole secondo ISO 14021/14024 (packaging, EPD, dichiarazioni
ambientali).
5.3 Carbon Neutrality organizzativa e aziendale
Compensazione
delle emissioni Scope 1 e 2 (e parte dello Scope 3) per conformità CSRD,
migliorando il rating ESG e l’accesso a finanziamenti sostenibili.
5.4 Carbon Neutrality di processo
Possibilità
di dichiarare neutralità carbonica di sedi, impianti o linee produttive
secondo ISO 14068-1:2023, GHG Protocol e Science-Based Targets.
6. Conclusioni
La carbon
farming nel Salento è un’opportunità concreta per integrare sostenibilità
ambientale e sviluppo economico locale. La creazione di crediti di carbonio
certificati, unita a pratiche agricole rigenerative, permette di:
- Migliorare fertilità e
resilienza dei suoli
- Generare nuovi flussi di
reddito per agricoltori
- Offrire alle aziende strumenti
concreti per compensare le proprie emissioni
- Ricostruire il territorio
danneggiato da Xylella, stimolando un impatto sociale e ambientale reale
Questo
modello pilota può diventare un riferimento nazionale per la carbon farming
mediterranea, combinando innovazione scientifica, governance chiara e
partecipazione delle comunità locali.
Bibliografia
- C. T. Barbato &
A. L. Strong (2023). Farmer perspectives on carbon markets
incentivizing agricultural soil carbon sequestration. npj Climate
Action. (nature.com)
- S. Hackfort (2025). The
political economy of carbon farming. ScienceDirect. (sciencedirect.com)
- A. Plastina (2024). The
business case for carbon farming in the USA. Carbon Balance and
Management. (cbmjournal.biomedcentral.com)
- “Cutting through the noise
around carbon farming.” Victorian Govt., Australia. (agriculture.vic.gov.au)
- E. Lanckriet (2024). Keynote
EU Carbon Farming Summit. (carbonfarmingsummit.eu)
- “A Case Study on the Failures
of Carbon Offsetting – Uganda.” (2022) Global Forest Coalition. (globalforestcoalition.org)

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