sabato 11 ottobre 2025

Xylella, la verità che non possiamo più ignorare

 


Xylella, la verità che non possiamo più ignorare

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Scienze Forestali della Provincia di Lecce

Dodici anni fa, un batterio invisibile ha cambiato per sempre il volto del Salento. Gli ulivi, patrimonio millenario, hanno cominciato a disseccarsi uno dopo l’altro, mentre l’incertezza e la disinformazione frenavano ogni azione efficace. Oggi possiamo dirlo senza giri di parole: alcuni errori del passato non devono più ripetersi.

Non tutte le semplificazioni diffuse in questi anni hanno rispecchiato la realtà scientifica. Non tutte le varianti del batterio sono innocue, e parlare di un pericolo “quasi ininfluente” per alcune colture è una banalizzazione che rischia di ingannare. Allo stesso modo, indicare il suolo come causa diretta della malattia dimostra una comprensione incompleta del problema: la Xylella si trasmette principalmente attraverso insetti vettori, e solo una gestione attenta dell’ambiente e delle piante può contenerne la diffusione.

E non possiamo permetterci ambiguità sulle varietà “resistenti”: alcune colture tollerano il batterio, ma nessuna è immune. Confondere tolleranza con immunità è un errore che può costare caro agli agricoltori.

Il passato ci insegna anche che la disinformazione è stata un nemico potente quanto il batterio stesso. Paure, teorie complottistiche e comunicazioni imprecise hanno rallentato interventi mirati, aggravando perdite economiche e sociali. La lezione è chiara: la scienza c’è, le conoscenze ci sono, i protocolli ci sono. Quello che serve ora è coraggio, rigore e chiarezza.

Ma c’è un altro insegnamento che non possiamo ignorare: la monocoltura è un rischio sistemico.
Il Salento, prima dell’arrivo della Xylella, era caratterizzato da un modello olivicolo estremamente concentrato: nella sola provincia di Lecce, l’olivicoltura occupava
97.329 ettari, pari al 60,4% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU), con 65.738 aziende dedite quasi esclusivamente a questa coltura. Questa straordinaria specializzazione, se da un lato ha reso il territorio un simbolo dell’olio extravergine di qualità, dall’altro ha creato le condizioni ideali per la diffusione rapida di un patogeno come Xylella fastidiosa. Un paesaggio agrario omogeneo, con scarsa diversificazione colturale e una rete fitosanitaria fragile, è un ecosistema vulnerabile per definizione.

Oggi, il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia ha già finanziato la rigenerazione di circa 22.000 ettari (tra espianto, reimpianto con varietà tolleranti e coltivazioni alternative), su un totale di quasi 97.000 ettari interessati dalla malattia. Tuttavia, come ho evidenziato in un mio studio, i restanti 80.000 ettari — appartenenti a decine di migliaia di piccole aziende non iscritte alla Camera di Commercio e quindi escluse dai bandi — rischiano di essere lasciati indietro o, peggio, di essere rigenerati in modo uniforme, replicando il modello monocolturale che ha reso il territorio così suscettibile all’epidemia.

Spingere oltre gli ettari già finanziati una rigenerazione basata esclusivamente sulla sostituzione degli ulivi malati con nuovi impianti — anche se di varietà tolleranti — senza una ristrutturazione profonda del sistema agricolo salentino, significherebbe ignorare la lezione più importante che Xylella ci ha impartito: la resilienza nasce dalla diversità.

Il mio documento richiama con forza la necessità di un “piano agricolo-alimentare per il Salento”, capace di integrare la rigenerazione olivicola in una visione più ampia, coerente con il Green Deal europeo, la strategia Farm to Fork e gli obiettivi di biodiversità 2030. In particolare, in quel documento propongo:

·         la conversione al biologico di tutta la SAU entro il 2030,

·         il blocco del consumo di suolo,

·         la promozione di distretti biologici e di filiere agroalimentari diversificate,

·         il passaggio dall’economia circolare alla bioeconomia circolare,

·         il rafforzamento del ruolo delle masserie come presidi di tutela del paesaggio e della biodiversità.

Queste non sono mere opzioni ideologiche: sono misure di sicurezza fitosanitaria. Un territorio in cui coesistono oliveti, vigneti, orticole, cerealicoltura e agrumicoltura — magari in sistemi agroforestali o colture intercalari — è un territorio meno esposto a shock biologici. La diversificazione non solo riduce la pressione selettiva sui patogeni, ma aumenta la capacità di adattamento degli agricoltori ai cambiamenti climatici e di mercato.

La Xylella non è più solo una malattia da combattere: è un banco di prova per la nostra capacità di ascoltare la scienza, di trasferirne i risultati sul territorio e di costruire una resilienza reale. Non possiamo più permetterci mezze verità o semplificazioni: il futuro dell’agricoltura, dell’ambiente e della nostra identità dipende da quanto saremo capaci di applicare conoscenza e rigore, finalmente senza alibi — e soprattutto, senza tornare alla monocoltura che ci ha reso fragili.

 


Bibliografia

Bruno, A. (s.d.). Alcune osservazioni sul piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia con considerazioni metodologiche e proposte concrete da attuarsi in Salento con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

https://www.fidaf.it/alcune-osservazioni-sul-piano-straordinario-per-la-rigenerazione-olivicola-della-puglia-con-considerazioni-metodologiche-e-proposte-concrete-da-attuarsi-in-salento-con-il-piano-nazionale-di-ripresa-e/

Nicoletti, L. (2017). L’agricoltura salentina fra tradizione e innovazione. Università del Salento.

Pollice, F. (2017). Partecipazione e conflitto per lo sviluppo territoriale. In F. Pollice & C. Cerreti (a cura di), Sviluppo territoriale e giustizia sociale. Università del Salento.

Raffestin, C. (1984). Territorializzazione, deterritorializzazione, riterritorializzazione e informazione. In A. Turco (a cura di), Regione e regionalizzazione. Milano: Franco Angeli.

Regione Puglia. (s.d.). Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia. Recuperato da https://www.regione.puglia.it/web/rigenerazione-olivicola

Agronotizie – Image Line Network. (2020, 24 agosto). Xylella, il piano di rigenerazione olivicola inizia a pagare. Recuperato da https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2020/08/24/xylella-il-piano-di-rigenerazione-olivicola-inizia-a-pagare/67737

Governo Italiano – Dipartimento per le Politiche Europee. (s.d.). Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Recuperato da http://www.politicheeuropee.gov.it/it/comunicazione/approfondimenti/pnrr-approfondimento/

Commissione Europea. (2020). Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – La strategia “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente [COM(2020) 381 final].

Commissione Europea. (2020). Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita [COM(2020) 380 final].

 

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