Efficacia comparata dei principi attivi e dei metodi a basso impatto nel
contenimento di Bactrocera oleae nei
comuni di Lecce, Cutrofiano e Otranto in Provincia di Lecce: analisi
bibliografica e osservazioni di campo (2023-2026)
Studio basato su monitoraggi agronomici e revisione della letteratura scientifica recente, con particolare riferimento ai casi di ridotta efficacia dell’acetamiprid, all’impiego del flupyradifurone e al ruolo dei corroboranti minerali (caolino, zeolite, polveri di roccia) nella gestione integrata della mosca dell’olivo.
Autore: Antonio Bruno
Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Scienze
Forestali della Provincia di Lecce
Dopo il mio report sulla campagna olearia in provincia di Lecce è nata una
conversazione con il collega Raffaele Manca che mi ha riferito:
Come accennavo ieri, durante le attività di monitoraggio della Bactrocera oleae
ho potuto osservare quanto accaduto sia nella campagna olearia 2023/24 sia in
quella attualmente in corso (2025/26).
Nell’area di Otranto, durante la campagna
2023/24, una volta raggiunta la soglia minima di intervento sull’appezzamento
da me seguito, consigliai al coltivatore di procedere con un trattamento
fitosanitario, senza tuttavia indicare nello specifico il principio attivo da
utilizzare. Al monitoraggio successivo all’intervento, rilevai tuttavia che le
drupe risultavano ancora interessate da uova e larve di diversa età, segno che
il trattamento non aveva prodotto gli effetti desiderati.
Parlando con il proprietario, venni a sapere
che era stato impiegato un agrofarmaco a base di acetamiprid. Successivamente, egli effettuò un secondo
trattamento utilizzando nuovamente la stessa molecola, ma i risultati
continuarono a essere insoddisfacenti. A quel punto, suggerii di cambiare
principio attivo. Su consiglio di altri tecnici del settore, fu quindi
utilizzato il flupyradifurone,
che permise finalmente di risolvere la situazione.
Nell’annata in corso (2025/26), ho
riscontrato una situazione analoga nei comuni di Cutrofiano e Lecce,
dove anche in questo caso l’impiego di prodotti a base di acetamiprid non ha dato gli effetti
attesi. Le mie deduzioni derivano dalle osservazioni effettuate durante i
monitoraggi e dalle successive analisi sui campioni di olive, condotte con
l’ausilio dello stereoscopio.
Ritornando alla campagna attuale, negli
areali osservati, laddove fin dalla prima decade di luglio si è provveduto a
utilizzare principi corroboranti
(come polveri di roccia micronizzate, zeolite e soprattutto caolino), si è
registrata una sensibile riduzione della
presenza degli adulti di Bactrocera oleae. In tali
contesti, la soglia di infestazione è rimasta entro limiti tali da non rendere
necessario il ricorso a trattamenti con agrofarmaci.
Al fine di
porgere queste osservazioni all’attenzione delle istituzioni preposte ho
cercato nella letteratura scientifica e nei case-study disponibili online
risposte pratiche alle questioni che, dalla descrizione e dalle segnalazioni
(es. bollettini PugliaOlive), sembra porre il collega Raffaele Manca: perché in
alcuni casi l’acetamiprid fallisce, se e perché flupyradifurone
può risolvere il problema, quale efficacia hanno kaolin/zeolite/polveri
minerali, il ruolo delle ondate di caldo e la presenza di resistenze.
Qui sotto trovate un riassunto sintetico e referenziato dei risultati
principali, le implicazioni pratiche e i passi successivi consigliati.
Sintesi dei risultati (domande
chiave e risposte dalla letteratura)
1) Perché un trattamento a base di acetamiprid può non
dare effetti osservabili sulle drupe (uova/larve ancora presenti)?
Evidenze
sperimentali e rapporti operativi indicano più possibili cause:
- Bassa attività contro stadi
interni (larve
all’interno della drupa): alcuni insetticidi (soprattutto se applicati
solo come contatto) non raggiungono efficacemente le larve già in
galleria. Questo riduce l’impatto sul danno osservabile subito dopo il
trattamento. PMC+1
- Tempi di applicazione /
fenologia:
trattamento effettuato dopo ovodeposizione avanzata può non prevenire la
comparsa di larve già in sviluppo. I tempi e il tipo (adulticida vs
larvicida) contano molto. ir4.cals.ncsu.edu
- Possibile riduzione di
efficacia o tolleranza locale: ci sono segnalazioni consolidate di evoluzioni
di resistenza in popolazioni di B. oleae (pyrethroid e altri) e studi che
cercano meccanismi metabolici (citochromi P450, ecc.) che possono ridurre
la sensibilità agli insetticidi. È plausibile — e va verificato localmente
— che popolazioni esposte ripetutamente agli stessi PA sviluppino
tolleranza/resistenza che riduce l’efficacia di acetamiprid in campo. ResearchGate+1
2) Flupyradifurone (Sivanto) è efficace quando
acetamiprid non lo è?
- Studi, schede tecniche e trial
dimostrano che flupyradifurone ha buona attività adulticida e
rapidità d’azione su diversi fitofagi e viene usato con successo anche
contro la mosca dell’olivo in diversi contesti; è inoltre considerato
un’opzione utile quando si sospetta perdita di efficacia di altri gruppi
(sebbene vada usato seguendo regole IPM e con attenzione ai residui/tempi
di carenza). fluoridealert.org+1
- Tuttavia non è una soluzione
«universale»: l’efficacia dipende da corretta copertura, dosaggi
autorizzati, timing e dalla presenza/assenza di resistenza crociata nella
popolazione locale. Perciò in più casi pratici (come nelle osservazioni
del collega Raffaele Manca) il passaggio a flupyradifurone ha ripristinato
il controllo — ma andrebbe confermato con prove locali. PMC
3) Kaolin, zeolite e polveri minerali: funzionano
davvero? In quali condizioni?
- Numerosi studi di campo e
case-study mostrano che film di particelle (kaolin / clay) riducono
significativamente l’infestazione da B. oleae, spesso diminuendo le
punture e le ovideposizioni, senza ricorrere a insetticidi. I trial
pluriennali riportano riduzioni nette dell’infestazione e impatti
accettabili sulla qualità dell’olio. ResearchGate+1
- Zeolite e polveri di roccia
micronizzata: la
letteratura è meno ampia ma qualche lavoro indica effetti deterrenti e una
riduzione delle catture/infestazioni; l’efficacia pratica sembra però
inferiore o più variabile rispetto al kaolin consolidato. journalwjarr.com+1
- Vantaggi pratici: bassa
tossicità, compatibilità con lotta integrata e preservazione dei natural
enemies; limiti: necessità di riapplicazioni dopo pioggia, scarsa
efficacia su stadi già presenti nell’oliva, e possibili problemi applicativi
(omogeneità di copertura).
4) Ruolo delle ondate di calore e della fenologia
- Le ondate di calore estreme
possono ridurre la fertilità degli adulti e la sopravvivenza, limitando
temporaneamente la proliferazione. Tuttavia ciò non elimina completamente
le generazioni successive (possono seguire riprese di popolazione in
periodi più favorevoli). La letteratura lo conferma e mette in guardia sul
fatto che il calore può dare un sollievo temporaneo ma non una soluzione
definitiva. Puglia Olive+1
5) Resistenza: c’è evidenza che giustifichi il
fallimento ripetuto di una molecola?
- Studi su popolazioni
mediterranee riportano evoluzione di resistenze (specialmente a
classi come i piretroidi e modificazioni metaboliche rilevanti). Per
neonicotinoidi come acetamiprid i dati su B. oleae sono meno uniformi ma
esistono segnali che l’uso ripetuto può selezionare tolleranze. Ciò va
verificato localmente con bioassay e analisi molecolari. PubMed+1
Conclusioni operative e
raccomandazioni pratiche (sulla base dei case-study e della letteratura)
- Verifica della causa: se un trattamento fallisce
frequentemente, eseguire campionamenti e bioassay locali (top-down:
conteggio adulti in trappole, valutazione infestazione, e test di
sensibilità su adulti/larve) per distinguere tra errore applicativo,
timing sbagliato o ridotta sensibilità/resistenza. (raccomandato: test di
laboratorio su popolazioni locali). ResearchGate
- Ruotare principi attivi con MOA
differenti:
evitare ripetuti trattamenti con la stessa molecola (o MOA) per ridurre
selezione di resistenza; flupyradifurone può essere un’opzione valida ma
va inserita in rotazione e rispettando le indicazioni autorizzative e i
tempi di carenza. PMC+1
- Adottare o estendere misure a
basso impatto: dove
possibile applicare kaolin/particle film dalla prima decade di
luglio (o in funzione del monitoraggio locale) — la letteratura mostra
riduzioni consistenti delle punture e delle infestazioni nei casi in cui
sono usati correttamente e riapplicati dopo pioggia. Queste misure possono
mantenere la soglia sotto intervento fitosanitario. ResearchGate+1
- Integrare monitoraggio
climatico: usare
dati di temperatura per prevedere fenologia e finestre efficaci di
intervento; ricordare che ondate di calore possono abbassare
temporaneamente attività ma non sostituiscono le misure di controllo. Puglia Olive+1
- Valutare impatto su
impollinatori e antagonisti: quando si sceglie un insetticida (es.
flupyradifurone), considerare anche effetti su api e parassitoidi; alcuni
studi su Sivanto e composti affini documentano effetti subletali su api in
certe dosi, quindi usare con criterio IPM e rispettare le etichette. PMC+1
Fonti chiave e case-study
selezionati (lettura raccomandata)
- Bollettino PugliaOlive —
Tecnici referenti provincia di Lecce (R. Manca è elencato tra i tecnici):
monitoraggi e mappe locali. Puglia Olive
- Daher et al., Field and
Laboratory Efficacy of Low-Impact Commercial Products ... (Insects,
2022) — confronto prodotti a basso impatto. PMC
- Studi su kaolin / particle
film: trial pluriennali che mostrano riduzione di infestazione e
impatto minimo sulla qualità dell’olio. ResearchGate+1
- Ricerche su flupyradifurone
(sivanto): documentazione di efficacia e considerazioni su IPM e
sicurezza. fluoridealert.org+1
- Studi su resistenza e
caratterizzazione molecolare (p. es. pyrethroid resistance e ruoli dei
sistemi metabolici) che dimostrano come la pressione chimica possa ridurre
l’efficacia degli insetticidi nel tempo. ResearchGate+1
Limiti dell’analisi e proposte
per un follow up pratico
- Limite: un’analisi completa “tutta la
letteratura” richiede la raccolta e lettura sistematica di molti articoli
(meta-analisi) e — per rispondere con precisione alle domande
specifiche di Raffaele Manca — sarebbe utile avere i dati originali
dei monitoraggi (campioni, date, prodotti usati, modalità di
applicazione).
- Passi consigliati subito (pratico):
- Eseguire bioassay di
sensibilità su campioni locali per acetamiprid e altri PA (per chiarire
se esiste una tolleranza/resistenza).
- Se non già fatto, documentare
esattamente timing e modalità d’impiego del trattamento (dosi, volumi,
copertura, condizioni meteo).
- Implementare o estendere l’uso
di kaolin/particle films nelle parcelle dove è praticabile, come
strategia preventiva.
- Pianificare rotazione di MOA e
integrare esche/baiting mirato se appropriato.
Bibliografia commentata (20 lavori selezionati)
- Perri, E. et al. — Kaolin
protects olive fruits from Bactrocera oleae (Gmelin) (IOBC/2006,
report)
Abstract / contenuto: Trial di campo che mostra come l’applicazione di kaolin riduca significativamente i livelli di infestazione da mosca delle olive rispetto al controllo non trattato; nessun effetto negativo marcato sulla qualità del frutto osservato.
Nota operativa: conferma l’efficacia preventiva del kaolin come particle film; utile come strategia preventiva soprattutto se applicato prima del picco di ovideposizione e riapplicato dopo pioggia. Organic Eprints - Saour G., Makee H. — A
kaolin-based particle film for suppression of the olive fruit fly (J.
Appl. Entomol., 2004)
Abstract / contenuto: Studio sperimentale su più annate che documenta la riduzione delle punture e delle ovideposizioni su piante trattate con kaolin.
Nota operativa: lavoro pionieristico per l’adozione della tecnologia particle film in oliveti biologici e integrati. Organic Eprints+1 - Rotondi, A. et al. — Distinct
Particle Films Impacts on Olive Leaf Optical and Physiological Traits
(Plants, 2021)
Abstract / contenuto: Confronto sperimentale tra kaolin e zeolitite: oltre agli effetti entomologici, analizza impatti su fotoprotezione, scambi gassosi e possibili benefici in condizioni di stress idrico.
Nota operativa: utile per valutare co-benefici agronomici del particle film (es. mitigazione stress caldo/secco). PMC - Vizzarri, V. et al. — Testing
the Single and Combined Effect of Kaolin... (Insects, 2023)
Abstract / contenuto: Trial recente che valuta combinazioni di kaolin con altri fattori (es. attrattivi/bait) e mostra riduzioni di infestazione consistente in condizioni di campo.
Nota operativa: supporta l’idea di integrazione di misure (kaolin + tecniche attrattive) per potenziare controllo e ridurre ricorso a insetticidi. PMC - Kampouraki, A. et al. — Functional
characterization of cytochrome P450s associated with insecticide
resistance in Bactrocera oleae (2023 / preprint & articoli
successivi)
Abstract / contenuto: Analisi molecolare e funzionale di famiglie di P450 implicate nel metabolismo degli insetticidi; dati che collegano attività metabolica alterata a ridotta sensibilità in popolazioni mediterranee.
Nota operativa: evidenzia il meccanismo metabolico che può ridurre l’efficacia di molecole ripetutamente usate (es. piretroidi, possibili segnali anche per neonicotinoidi). Raccomanda test locali per confermare. ScienceDirect+1 - Pavlidi, N. et al. — Molecular
characterization of pyrethroid resistance in the olive fruit fly (Sci.
Rep./PubMed, 2018)
Abstract / contenuto: Documenta livelli elevati di resistenza ai piretroidi in popolazioni greche e analizza possibili meccanismi non legati a mutazioni del sito-target ma a metabolizzazione.
Nota operativa: benché riguardi piretroidi, è uno studio chiave per capire come la pressione chimica locale possa guidare selezione di tolleranza; indica la necessità di ruotare MOA. PubMed+1 - Ilias, A. et al. — Transcriptome
analysis of Bactrocera oleae and detoxification gene families (PLoS
One, 2015)
Abstract / contenuto: Annotazione trascrittomica della specie e classificazione dei geni di detossificazione (P450, GST, CCE), fornendo basi per studi di resistenza chimica.
Nota operativa: riferimento fondamentale per chi volesse avviare test molecolari di popolazioni sospette di tolleranza/resistenza. PMC - IR-4 / Technical reports on
OLFF and insecticides (incl. neonicotinoids & Actara data)
Abstract / contenuto: Rapporti tecnici e dati di efficacia sperimentale che mostrano risultati misti per i neonicotinoidi su OLFF; ad es. neonicotinoidi mostrano poca promessa eccetto dosi alte in certi contesti.
Nota operativa: giustifica la cautela nell’affidarsi a neonicotinoidi come unica soluzione e sostiene la necessità di prove locali. ir4.cals.ncsu.edu - Bayer / Scheda tecnica
Flupyradifurone (Sivanto) — Technical information (registration/label)
Abstract / contenuto: Profilo chimico e modalità d’azione del flupyradifurone: MOA distinta, attività translaminare e sistemica parziale; indicazioni d’uso, volumi applicativi e avvertenze per impollinatori e tempi di carenza.
Nota operativa: spiega perché, in campo, il passaggio a flupyradifurone può ripristinare controllo laddove altri PA falliscono — ma richiede rispetto etichetta e rotazione MOA. fluoridealert.org - Review: A comprehensive
review on olive fruit fly Bactrocera oleae (Afrimed / 2024 review)
Abstract / contenuto: Revisione ampia che copre biologia, gestione, insetticidi storici, metodi non chimici e sfide attuali (resistenza, cambiamento climatico).
Nota operativa: utile panoramica per collettare conoscenze e identificare gap di ricerca locali. revues.imist.ma - Review / 2024–2025: Insight
into insecticide resistance mechanism and eco-friendly approaches for the
management of Bactrocera oleae (Journal of Plant Diseases and
Protection, 2024/2025)
Abstract / contenuto: Revisione focalizzata sui meccanismi di resistenza e sulle strategie ecocompatibili (kaolin, attrattori, controllo biologico).
Nota operativa: sintetizza raccomandazioni pratiche (monitoraggio, rotazione, integrazione di particle films). ResearchGate - Varia / documenti tecnici
2024–2025 (Bollettini regionali, calendari di difesa, articoli tecnici su
Sivanto e strategie IPM)
Abstract / contenuto: Materiale operativo aggiornato (bollettini locali, calendari di difesa come "Olive Fly Defense Calendar 2025") con indicazioni fenologiche e raccomandazioni per l’uso pratico di prodotti e misure preventive.
Nota operativa: indispensabile per tradurre la letteratura in pratiche locali (es. quando applicare kaolin, quando valutare cambio PA, considerare avverse climatiche). l'OlivoNews+2l'OlivoNews+2
13. · Kampouraki, A., Stavrakaki, M.,
Karataraki, A., Katsikogiannis, G., Pitika, E., Varikou, K., … & Vontas, J.
— “Recent evolution and operational impact of insecticide resistance in olive
fruit fly Bactrocera oleae populations from Greece” (J Pest Science,
2018)
Riassunto / contenuto: Studio su popolazioni greche raccolte in un arco
di 9 anni che valuta la presenza di resistenze a piretroidi (α-cypermethrin),
spinosad e altri insetticidi; rileva che dopo il 2013 molte popolazioni
mostrano livelli elevati di resistenza, con impatti operativi sul controllo.
Nota operativa: evidenzia che la resistenza chimica può evolvere anche
rapidamente e compromettere l’efficacia operativa in un’area; rafforza la
necessità di monitoraggio locale prima di affidarsi sempre alla stessa
molecola. elgo.iosv.gr+1
14. · Pennino, G. et al. — “Three
years field trials to assess the effect of kaolin made particle film and copper
on olive-fruit fly infestations in Sicily (2003-2005)”
Riassunto / contenuto: Trial pluriennale in Sicilia che confronta
l’effetto di applicazioni di kaolin e di prodotti a base di rame sul controllo
di B. oleae, valutando anche parametri chimici e sensoriali dell’olio.
Nota operativa: fornisce dati robusti a medio termine sull’efficacia del
kaolin e suggerisce anche l’utilità di combinazioni con rame in certi contesti.
Organic Eprints+1
15. · Bengochea, P. et al. — “Kaolin
and copper-based products applications” (Articolo, 2013)
Riassunto / contenuto: Analizza il ruolo del kaolin (e composti a base
di rame) come barriera fisica contro l’ovideposizione e come deterrente per
diversi insetti; include una review delle modalità d’azione e dei limiti
principali (lavaggio da pioggia, necessità riapplicazione).
Nota operativa: utile per comprendere modalità d’azione e vincoli
pratici nell’uso di kaolin in oliveti. ScienceDirect
16. · Daher, E.; Cinosi, N.; Chierici,
E.; Rondoni, G.; Famiani, F.; Conti, E. — “Field and Laboratory Efficacy of
Low-Impact Commercial Products in Preventing Olive Fruit Fly, Bactrocera
oleae, Infestation” (Insects, 2022)
Riassunto / contenuto: In prove sia di laboratorio che di campo, i
ricercatori testano polveri di roccia, propoli, miscele e rame come trattamenti
preventivi; quasi tutti (eccetto la propoli da sola) hanno ridotto
l’ovideposizione rispetto al controllo, con alcune miscele che mostrano effetto
sinergico.
Nota operativa: prova concreta comparativa recente di soluzioni “low
impact” in condizioni agronomiche reali; indica che combinazioni possono dare
maggiore efficacia. MDPI
17. · “Tests on the effectiveness of
kaolin and copper hydroxide in the control of Bactrocera oleae (Gmelin)”
Riassunto / contenuto: Studio sperimentale che valuta l’efficacia
combinata di kaolin e idrossido di rame contro la mosca dell’olivo su oliveti,
confrontando tassi di infestazione con i trattamenti.
Nota operativa: utile per valutare se l’uso combinato di minerali + rame
possa apportare vantaggi rispetto all’uso individuale di kaolin. ResearchGate
18. · Saour, G. & Makee, H. — “A
kaolin-based particle film for suppression of the olive fruit fly Bactrocera
oleae” (J Appl Entomol, 2004)
Riassunto / contenuto: Studio classico che mostra come un film a base di
kaolin riduca le punture e le ovideposizioni della mosca su olive in oliveti
trattati rispetto al controllo non trattato.
Nota operativa: uno dei lavori fondamentali che ha stimolato l’adozione
della tecnologia del film di particelle in olivicoltura integrata/biologica.
(Citato anche nel Perri et al.) Organic Eprints+1
19. · I Siden-Kiamos et al. — “The
Journey of the Bacterial Symbiont Through the Olive: Implications for Control
of Bactrocera oleae” (MDPI, 2025)
Riassunto / contenuto: Revisione su come la mosca dell’olivo è
dipendente dal suo simbiote batterico (Candidatus Erwinia dacicola),
studia esperimenti per disturbare la simbiosi come strategia alternativa di
controllo (dysbiosis, gene drives).
Nota operativa: rappresenta una frontiera di ricerca: il controllo non
più sull’insetto bensì sul suo simbiote. In prospettiva potrebbe diventare uno
strumento integrato molto utile. MDPI
20. · M. Cutrone et al. — “Planting
System and Cultivar Influence Olive Key-Pests (incl. Bactrocera oleae)” (MDPI,
2024)
Riassunto / contenuto: Studio che confronta sistemi di impianto (es.
oliveto superintensivo vs tradizionale) e diverse cultivar, valutando la
pressione di principali fitofagi, inclusa la mosca dell’olivo.
Nota operativa: interessante per capire come struttura impianto e scelta
cultivar possano modulare la gravità dell’attacco e l’efficacia delle strategie
di difesa. MDPI

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