La responsabilità della Pac
Autore: Antonio Bruno
Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e
Scienze Forestali della Provincia di Lecce
“Alla radice c’è un passato di scelte storte”, dice con tono
assertivo Franco Sotte, ex professore di economia agraria che ha dedicato una
vita a studiare la Pac. Da quando è in pensione vive in una villetta alle porte
di Pesaro. Nel giardino coltiva un piccolo frutteto: mele antiche, pere
dimenticate, ciliegi da salvare dall’oblio.
Camminando tra gli alberi che descrive con affetto come se
fossero dei figli, ricostruisce la storia della politica agricola comune. “La
Pac ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita e nel consolidamento
dell’Unione europea. Per decenni è stata l’unica politica davvero comune. E i
meriti non mancano: ha garantito in pochi anni la sicurezza alimentare a un
continente reduce da guerre e carestie”. Ma poi col tempo il suo volto è
cambiato. Quello che doveva essere un salvagente si è trasformato in uno
strumento di omologazione: premiando la quantità, non la qualità; le superfici,
non le storie; le aziende grandi, non le piccole.
Penalizza soprattutto l’agricoltura che concentrando molto
lavoro su superfici ridotte ottiene prodotti di qualità e ad alto valore aggiunto.
Come avviene in Italia, che in Europa pesa poco in termini di ettari, ma
primeggia per occupazione agricola e valore creato per unità di superficie.
“Una ricerca ha stimato che, se i fondi fossero ripartiti non solo sulla base
degli ettari ma anche considerando occupazione e numero di aziende, l’Italia
avrebbe dovuto – e dovrebbe – ricevere circa il 46 per cento di risorse in
più”.
Il risultato, osserva Sotte, è un sistema che ha spinto
molti a “coltivare il contributo” più che il campo. “La verità è che gli aiuti
Pac sono come una droga”, dice. “Specie se assunti per tanti anni, creano
dipendenza e attenuano lo spirito imprenditoriale. Invece di innovare,
diversificare, riqualificare la produzione, ci si abitua a incassare il
sostegno”.
“Abbiamo provato a diventare i Paesi Bassi, la Germania, la
Francia del grano e del latte”, aggiunge, “dimenticando che eravamo il paese
dei mille orti, delle vigne arrampicate sui colli, dei fichi, delle melanzane,
del basilico e dell’olio. Un mosaico fragile ma prezioso, che negli anni è
stato spianato e convertito in una catena di montaggio all’aperto”.
Sotte insiste: l’agricoltura non è solo produzione, ma anche
custodia di paesaggi, biodiversità, comunità. “Abbiamo abbandonato le aree
interne e abbiamo prediletto le grandi superfici”.
E oggi il sistema sta mostrando crepe anche nel suo cuore
pulsante, la pianura padana. Non solo perché i contributi della Pac si
assottigliano, ma perché quel modello agricolo, costruito sull’idea della
massima produttività, oggi si trova davanti a dei limiti strutturali.
Questo brano è tratto dall’articolo di Stefano Liberti,
giornalista pubblicato ieri 3.10.2025
Di seguito confronto
l’ipotesi (proprietario conferisce volontariamente terreno a un Ente
pubblico che lo gestisce e gli corrisponde una quota annuale dei profitti)
con la letteratura scientifica e casi-studio internazionali, indico rischi,
potenziali benefici e proposte di design operativo e normativo (anche con uno
schema di pilot per la Puglia).
1) Che cosa propongo (sintesi)
Proposta:
creare un Ente pubblico per la gestione del paesaggio rurale (EPPR).
Proprietari volontari affidano in gestione al Ente il loro terreno agricolo;
l’Ente gestisce (direttamente o tramite concessioni/affitti/partnership) la
produzione, la multifunzionalità (biodiversità, paesaggio, fruizione), vende
prodotti/servizi e distribuisce al proprietario un dividendo annuo (quota di
profitto) o una rata garantita. L’Ente può inoltre erogare servizi non-mercato
(conservazione, tutela paesaggistica, adattamento climatico).
2) Cosa dice la letteratura / quali
modelli esistono nel mondo (rilevanti per confrontare l’ipotesi)
- Land banks / land banking &
public land management (Europa)
- Strumenti di “land banking”
pubblici o semipubblici che acquistano/affittano e rilasciano terreni
agricoli sono praticati in vari paesi europei per obiettivi diversi
(riordino fondiario, sviluppo rurale, progetti ambientali). La
letteratura FAO riassume pratiche, strumenti legali e lezioni su
acquisto/cessione e su lease facilitation. Questo mostra che l’idea di
uno strumento pubblico che gestisca terreni è praticabile e ha
precedenti. Open Knowledge FAO
- Community Land Trusts (CLT) e
Agricultural CLT
- I CLT (soprattutto negli USA,
ma con esperienze anche in Europa) separano la proprietà del suolo dal
diritto di uso: il trust possiede la terra, la concede in lunga locazione
a produttori che investono in azienda. I CLT agricoli sono usati per
garantire accesso a terra, stabilità dei contratti e obiettivi
sociali/ambientali. La letteratura pratica e le guide operative
sottolineano vantaggi in termini di accesso e gestione con finalità
pubbliche. Grounded Solutions+1
- Organismi pubblici/ente di
gestione ambientale che possiedono e danno in affitto (National Trust,
Staatsbosbeheer, ecc.)
- In UK il National Trust
(entità no-profit ma a scala nazionale) possiede grandi estensioni
agricole e affitta in tenancy a fattori con contratti che integrano
pratiche “nature-friendly” e revenue-sharing su innovazioni come
agroforestry. In Olanda agenzie come Staatsbosbeheer gestiscono territori
per conservazione e, in alcuni casi, gestiscono attività
agricole/ricreative. Questi modelli dimostrano che entità non
necessariamente statali possono gestire terra con obiettivi multipli e
con contratti che coniugano redditività e beni pubblici. National Trust+1
- Long-term leasing (letteratura
empirica)
- Revisione empirica recente
mostra i benefici di locazioni a lungo termine (maggior
investimento del conduttore, migliore sostenibilità, riduzione di
incertezza). Se l’Ente pubblica propone lease di lunga durata a
conduttori professionali, la produttività e sostenibilità tendono a
migliorare rispetto a contratti brevi e frammentati. ResearchGate
- Agri-environment schemes e
gestione congiunta da gruppi multi-attore
- Studi su schemi
agro-ambientali e su gestione multi-attore del paesaggio (es. collettivi
di agricoltori in NL) mostrano che risultati ecologici positivi
richiedono progettazione mirata, co-progettazione con agricoltori e
incentivi ben strutturati. L’Ente dovrà dunque integrare incentivi
economici con obiettivi ambientali misurabili. Conservation Biology+1
3) Quali benefici teorici e
pratici sono attesi
- Stabilità dell’uso del suolo: gestione coordinata riduce
frazionamento e speculazione; la terra può essere orientata a obiettivi a
lungo termine (biodiversità, paesaggio). (esperienze land bank / CLT). Open Knowledge FAO+1
- Maggiore investimento in
pratiche sostenibili: contratti di lunga durata facilitano
investimenti (irrigazione efficiente, agroforestry, pratiche
rigenerative). ResearchGate
- Fornitura di beni pubblici (paesaggio, biodiversità,
adattamento climatico) che i mercati non remunerano adeguatamente: l’Ente
può internalizzare questi servizi e monetizzarli tramite pagamenti per
servizi ecosistemici, turismo sostenibile, marchi/valorizzazione. Conservation Biology
- Accesso e governance
partecipata:
modelli CLT e multi-actor mostrano come gestire accesso alla terra con
partecipazione locale e controllo sociale. Lincoln Institute of Land Policy+1
4) Rischi e criticità (e cosa
dice la letteratura)
- Diritto di proprietà e vincoli
legali
- In UE (e in Italia) il mercato
fondiario è regolato: esistono limiti su trasferimenti, vincoli
agricoltori locali, norme sulle espropriazioni, diritti ereditari ecc.
L’analisi JRC mostra ampia variabilità normativa fra MS. Occorre
verificare compatibilità normativa e possibili esigenze di legge per un
ente che acquisisca o prenda in gestione terreni. Repository di pubblicazioni JRC
- Problemi di valutazione e
pricing (equità per il proprietario)
- Stabilire la «quota di
profitto» giusta è complesso: profitti agricoli oscillano e sono
volatili; senza garanzie si può creare insoddisfazione del proprietario /
abbandono del programma. La letteratura raccomanda formule miste:
pagamento minimo garantito + quota variabile legata a indicatori di
performance. ResearchGate
- Rischio di cattura politica e
governance debole
- Un ente pubblico soggetto a
pressioni politiche può distorcere obiettivi (favorire alcuni
agricoltori, ritardare investimenti ambientali). La letteratura sui land
banks e gestione pubblica raccomanda forte governance indipendente,
trasparenza e partecipazione multi-stakeholder. Open Knowledge FAO
- Costi di transazione e di
gestione
- Acquisizione, mappatura,
gestione delle locazioni, contabilità dei dividendi e monitoraggio
ambientale richiedono competenze e risorse. Se i costi amministrativi
sono troppo elevati, la rendita per il proprietario si riduce e il
modello perde attrattiva. Studi su CLT mostrano che modelli cooperativi o
ibridi riducono costi attraverso economie di scala. Grounded Solutions+1
- Crowding-out del settore
privato / effetti sul mercato
- Interventi pubblici su larga
scala possono alterare prezzi terreni e mercati di affitto; la
letteratura segnala che bisogna limitare distorsioni e mantenere opzioni
di mercato competitive (es. lease facilitation invece di esproprio). Open Knowledge FAO
5) Come disegnare un Ente
pubblico operativo: raccomandazioni basate su evidenze
Obiettivi
chiari e multipli
- definire nel mandato la
coniugazione di produzione agricola, tutela paesaggistica, servizi
ecosistemici e fruizione pubblica. (es. National Trust + PSR style).
Struttura
giuridica e governance
- Ente pubblico con board
multilaterale (Regione, comuni, rappresentanti agricoltori, società
civile, esperti ambientali) e regole anti-cattura. Prevedere autonomia
gestionale e trasparenza reporting. (lezioni da land banks e CLT).
Tipologie di
contratti con il proprietario
- Opzioni:
- Affidamento gestionale
conservativo
(proprietà resta privata; Ente gestisce e condivide profitti) — basso
impatto su mercato.
- Acquisto/land banking
temporaneo (Ente
compra per ristrutturare e poi rivende con vincoli) — utile in aree di
degrado ma comporta maggiori rischi finanziari.
- Long-term lease a terzi
conduttori (Ente
affitta a operatori selezionati con obblighi ambientali).
- Prediligere formule con pagamento
minimo + variabile legata a performance ambientali (indicatori di
biodiversità, riduzione GHG, qualità del suolo, produzione certificata).
Politiche di
incentivazione
- Combina dividendo per
proprietario + accesso a pagamenti per servizi ecosistemici + possibilità
di partecipare a filiere a valore aggiunto (marchi collettivi). Questo
aumenta attrattiva e mantiene incentivi di gestione sostenibile.
Monitoraggio,
valutazione e trasparenza
- Sistema digitale di mappatura
(GIS), contratti intelligenti con indicatori misurabili, report annuale
pubblico. Lezione: progetti agro-ambientali hanno più impatto se c’è
monitoraggio robusto. Conservation Biology+1
Dimensione
pilota
- Avviare un progetto pilota
territoriale (es. una sub-area della Puglia con problemi paesaggistici
/ oliveti monumentali / aree marginali) per testare modelli contrattuali e
costi di gestione prima di scala. I piloti sono la pratica raccomandata
dalla letteratura per land banking. Open Knowledge FAO
6) Esempi concreti utili come
“benchmark” per il disegno
- Community Land Trusts—USA &
Europa:
modelli di separazione suolo/diritto d’uso e gestione partecipata; utili
per meccanismi di governance e accesso alla terra. Grounded Solutions+1
- National Trust (UK): gestione su larga scala di
terreni agricoli con tenancy e pratiche nature-friendly; buone pratiche su
integrazione fruizione/turismo/agroecologia. National Trust
- Staatsbosbeheer (NL): gestione pubblica di
territori con obiettivi conservativi e sperimentazione su pascoli e
gestione faunistica. Utile per regole di stewardship del paesaggio. National Trust
- Land banking / lease
facilitation practices (Europa): strumenti istituzionali per la riorganizzazione
fondiaria e per temporanee acquisizioni pubbliche. Open Knowledge FAO
7) Applicazione pratica in
Puglia — proposta di roadmap sintetica (6 passi)
- Analisi di fattibilità
normativa e cartografica: mappare capillarmente le aree candidate e
vincoli legali (uso suolo, servitù, limitazioni). (usare JRC e legge
nazionale come riferimento). Repository di pubblicazioni JRC
- Stakeholder engagement: creare tavolo
Regione–Comuni–Associazioni agricole–NGO ambientali–proprietari.
- Design pilota: definire 200–1.000 ha pilota
(es. oliveti monumentali, aree costiere o aree interne marginali). Testare
tre schemi contrattuali (affidamento gestionale, lease a lungo termine,
CLT-like). Open Knowledge FAO
- Finanziamento iniziale: combinare PSR/EAFRD, fondi
regionali, partenariati pubblico-privati e strumenti di investimento
impact.
- Monitoraggio & MIS: sistemi GIS + indicatori
ambientali/economici + report annuale. publications.naturalengland.org.uk
- Valutazione e scala: valutazione dopo 3–5 anni;
scala dove efficacia e rapporto costi-benefici sono positivi.
8) Conclusione operativa
(breve)
L’idea di un
Ente pubblico che gestisca il paesaggio rurale e redistribuisca dividendi ai
proprietari restituendo al contempo beni pubblici è plausibile e sostenuta
da esempi e letteratura (land banks, CLT, enti di gestione paesaggistica).
Tuttavia occorre disegnare meccanismi contrattuali robusti, prevedere
governance indipendente, limitare i costi di transazione e rispettare la
normativa fondiaria nazionale e UE. La soluzione più prudente è partire con un pilota
territoriale che privilegi contratti volontari, lease di lunga durata e
formule miste di remunerazione (minimo + performance), imparando dalle
esperienze di CLT, National Trust e pratiche di land banking europee. Open
Knowledge FAO+2Grounded Solutions+2
9) Riferimenti selezionati
(per approfondire — lettura immediata)
- FAO, European land banking
practices — good practices and lessons. (sintesi e linee guida su land
banking). Open Knowledge FAO
- Grounded Solutions / resources
on Agricultural and Commercial Community Land Trusts (risorse su
CLT agricoli). Grounded Solutions
- National Trust — pagine su nature-friendly
farming e case study (es. Cinderbarrow Farm). National Trust+1
- Review: The Case for
Long-Term Land Leasing — review of empirical literature (benefici del
leasing a lungo termine). ResearchGate
- JRC (European Commission) — Agricultural
land market regulations in the EU Member States (utile per inquadrare
vincoli legali in Italia/UE). Repository di pubblicazioni JRC

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