venerdì 17 ottobre 2025

I robot tra i filari e i sogni d’acciaio: simulazione per l’attuazione nella Provincia di Lecce

 


I robot tra i filari e i sogni d’acciaio: simulazione per l’attuazione nella Provincia di Lecce

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Scienze Forestali della Provincia di Lecce

C’è un nuovo rumore nei campi di Legnaro, e non è quello delle cicale. È il ronzio gentile dei robot che seminano, arano e forse, un giorno, sogneranno di mietere. Il 15 ottobre, all’Azienda Agraria Sperimentale “Lucio Toniolo” dell’Università di Padova, si è parlato proprio di loro: le macchine intelligenti che promettono di cambiare la faccia dell’agricoltura veneta, e forse del mondo.

Professori, tecnici e costruttori si sono ritrovati per un convegno dal titolo già programmatico: “Integrazione della robotica nelle aziende agricole”. In parole povere: possiamo fidarci di un trattore senza trattorista?

Le risposte, come sempre, sono arrivate a velocità variabile — un po’ come i robot stessi, che per legge non possono superare i sei chilometri all’ora. C’è chi ha parlato di efficienza e sostenibilità, chi di regolamenti europei più complicati di un campo di patate dopo un temporale. Ma tutti hanno riconosciuto che la rivoluzione è cominciata.

Il progetto Agritech, sostenuto dai fondi del PNRR, punta a un’agricoltura più intelligente: meno sprechi, più resa, più rispetto per la terra. I primi esperimenti mostrano che il robot non corre come un trattore, ma non dorme mai: lavora anche diciotto ore al giorno, fedele e instancabile, e nei lavori più lenti — diserbo, erpicatura — diventa addirittura competitivo.

Certo, restano gli ostacoli: i costi alti, la connessione che nelle campagne va e viene come la pioggia di aprile, e una normativa che arranca dietro al futuro. Ma come ha ricordato una relatrice, il progresso non si ferma: si regola, si studia, si accompagna.

Alla fine, tra i solchi del frumento e i grafici delle slide, è emersa una verità semplice: l’agricoltura non è più solo sudore e sole sulla fronte, ma anche chip, dati e algoritmi. E se la terra continuerà a darci i suoi frutti, forse un giorno potremo dire che anche i robot hanno imparato a sporcarci le mani.

Si è tenuto all'Azienda Agraria Sperimentale " Lucio Toniolo" il 15 Ottobre un importante workshop dal titolo: “INTEGRAZIONE DELLA ROBOTICA NELLE AZIENDE AGRICOLE: PRIME ESPERIENZE DI APPLICAZIONE IN VENETO, promosso dai dipartimenti @dafnaeunipd e @tesaf.unipd , all’interno del progetto Agritech finanziato con fondi del PNRR.

Un incontro di grande rilevanza nel percorso di innovazione e sostenibilità delle produzioni agricole, con l’obiettivo di approfondire il ruolo della robotica come strumento per migliorare l’efficienza e affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico.

Durante l’incontro, i partecipanti hanno avuto l’occasione di approfondire gli aspetti generali legati all’utilizzo dei robot e ai relativi requisiti di sicurezza, nonché di assistere a una dimostrazione in campo delle tecnologie robotiche oggi disponibili.

Sono intervenuti:

LUIGI SARTORI Professore del Dipartimento TESAF

GIANNI BARCACCIA Direttore del Dipartimento DAFNAE

ALESSIO BOLOGNESI di FederUnacoma

VALDA RONDELLI Professoressa del Dipartimento di scienze e tecnologie Agro-alimentari Università degli Studi di Bologna

MATTEO ANTONELLO di Spektra Agri

JESS PEDERSEN di Agrointelli

FRANCESCO MORARI Direttore dell’Azienda Agraria Sperimentale “Lucio Toniolo”

MARCO SOZZI del Dipartimento TESAF e ROBERTA MASIN del Dipartimento DAFNAE

 

Di seguito trovi:

  1. un confronto critico fra le affermazioni del resoconto (Legnaro, 15 ottobre) e la letteratura scientifica;
  2. esempi (casi di studio) internazionali rilevanti e confrontabili con quanto riportato;
  3. una simulazione numerica per l’attuazione pratica (due scenari) nella provincia di Lecce;
  4. punti di attenzione operativo-normativi e raccomandazioni pratiche;
  5. bibliografia con link alle fonti usate.

Ho usato la letteratura scientifica e fonti tecniche aggiornate per verificare le affermazioni principali; i riferimenti principali sono indicati inline e raccolti poi nella bibliografia finale.


1) Verifica delle affermazioni principali rispetto alla letteratura

Di seguito elenco le affermazioni emerse dal resoconto e le confronto con evidenza scientifica/tecnica.

Affermazione 1 — “Il mercato della robotica agricola è in crescita esponenziale (soprattutto all’estero)”: verificata.

  • Review e articoli di sintesi mostrano un incremento rapido dei prototipi e delle unità commerciali sul mercato (es. recensioni sistematiche 2023–2025 sui field robots e sulle tecnologie di weed-management). MDPI+1

Affermazione 2 — “Le tecnologie sono mature e convenienti / già pronte per l’introduzione in azienda?” risposta: parzialmente vera.

  • Esistono piattaforme commerciali mature (es. Robotti di Agrointelli) già in produzione e vendute su scala limitata; ma “convenienza” dipende fortemente da scala aziendale, frammentazione dei fondi e dal tipo di operazione (attività lente e ripetitive mostrano il miglior fit). Fonti settore riportano prezzi d’ordine €100k–€200k per unità multipurpose. Agrointelli+1

Affermazione 3 — “Il robot è più lento e quindi ha capacità operativa inferiore al trattore, ma può lavorare molte più ore (es. 18 h/d vs 8 h/d) compensando in certe operazioni”: supportata dalla letteratura.

  • Revisioni e studi comparativi mostrano che i robot hanno velocità operative inferiori (tipicamente 1–6 km/h per operazioni di precisione) ma possono operare più a lungo e la loro forza è nelle operazioni a bassa velocità e ad alta ripetitività (diserbo meccanico, cura di fila, semina di precisione). MDPI+1

Affermazione 4 — “Controllo meccanico delle infestanti eseguito dal robot ha efficacia pari all’uso del trattore”: plausibile ma dipende dal sistema e dalle condizioni.

  • Revisioni su robot per diserbo (meccanico, laser, visione-basata) mostrano efficacia comparabile in molti casi sperimentali, ma risultati variano per specie infestanti, timing e calibrazione; generalizzare “pari efficacia” richiede dati su più anni/aree. MDPI+1

Affermazione 5 — “Limiti: prezzo alto, frammentazione dei terreni, connettività (copertura rete) e limiti normativi”: confermato dalla letteratura e da analisi di policy.

  • Studi e report evidenziano esattamente questi ostacoli: costo d’acquisto elevato, diminuita efficienza su parcelle molto frammentate, esigenza di RTK e connettività (o soluzioni locali) e incertezza/regolazione in evoluzione a livello UE. FIRAteam+2ScienceDirect+2

Affermazione 6 — “Esistono quattro regolamenti europei rilevanti: AI Act, Machinery Regulation, Cyber Resilience Act, Data Act”: corretto come lista di normative rilevanti.

  • Le nuove normative UE (AI Act, Regolamento macchine 2023/1230, Cyber Resilience Act, Data Act) effettivamente influenzano progettazione, certificazione, sicurezza e trattamento dei dati per robot agricoli: è coerente con le preoccupazioni espresse al convegno. (vedi fonti normative e analisi tecniche). eur-lex.europa.eu

Conclusione sezione 1: le affermazioni principali del resoconto trovano riscontro nella letteratura e nei report tecnici: le tecnologie esistono e sono mature in certi ambiti (seminare, diserbo di precisione, raccolta mirata), ma la resa pratica e la convenienza economica dipendono molto da scala, tipologia di coltura, frammentazione dei fondi, e dalla capacità di implementare pratiche come il controlled traffic farming (CTF) che spesso massimizza i vantaggi dei robot.


2) Casi di studio mondiali (breve selezione e cosa imparare)

Ho scelto casi che si confrontano bene con il contesto italiano/veneto e con quanto descritto a Legnaro.

  1. Agrointelli — ROBOTTI (Danimarca / demo in UK, NL, ITA)
    • Prodotto commerciale multi-implemento (seminatrice, diserbo, etc.). Prezzo segnalato in letteratura tecnica e riviste: ordine €101k–€200k (fonti settore riportano ~€180k come esempio di listino). Esempi pratici nel Regno Unito e Paesi Bassi mostrano uso in orticoltura e colture di precisione; distributori locali (es. Spektra Agri in Italia) permettono implementazioni sperimentali. Lesson: piattaforme multiuso consentono flessibilità ma richiedono investimenti e integrazione con attrezzi. Agrointelli+2Future Farming+2
  2. Naïo Robotics (Francia)
    • Robot specifici per orticole e vigneto (weeding robots tipo Oz e Ted). Diffusione commerciale su aziende biologiche e orticole; vantaggi nelle pratiche non chimiche. Lesson: robot specialistici per colture di nicchia possono essere più economici/veloci a ROI se la coltura è ad alta intensità di lavoro. (review tecnologia). ScienceDirect+1
  3. Small Robot Company (UK) — soluzione “robot as a service” per cerealicoltura (team di piccoli robot per mappare, monitorare e targhettizzare input). Lesson: modelli di servizio (no acquisto diretto) riducono la barriera d’ingresso in contesti di alta frammentazione. (vedi case studies aziendali e review). MDPI
  4. Farmwise / Blue River (USA) — robot di diserbo e triage per orticole e colture ad alto valore. Lesson: forte ROI quando si riducono erbicidi o personale in colture intensive ad alto valore. MDPI
  5. Controlled Traffic Farming — Australia/UK (sistemi CTF)
    • Molti studi (Australia, UK, Europa) mostrano vantaggi su compattazione e resa, con riduzione di lavoro di 20–60% in alcune operazioni e miglioramenti della struttura del suolo che si traducono in benefici produttivi nel medio termine. Questo spiega il risultato del resoconto (migliori rese con robot in seguito a traffico controllato). ScienceDirect+1

3) Simulazione per l’attuazione nella Provincia di Lecce

Premesse e dati di riferimento (fonti)

  • Superficie agricola utilizzata (SAU) provincia di Lecce: ≈152.954 ha; ≈75.411 aziende agricole (dati statistica provinciale). www3.provincia.le.it
  • Dimensione media aziendale in Puglia: 4–5 ha (forte frammentazione). Agriculture and rural development
  • Prezzo indicativo Robotti (esempio di piattaforma commerciale multi-attrezzo): €180.000 (stima di listino / articoli settore). (i prezzi variano; usare come valore esemplificativo). Future Farming+1
  • Salario farm worker (stima prudente nazionale/regionale): €10–€12/ora (lordo); diverse sorgenti mostrano valori medi intorno a €8–€13/h a seconda del ruolo e area. Per la simulazione userò €11/h come valore di riferimento. Salary Expert+1

Scenari considerati

  • Scenario A (azienda arabile “tipo”): 10 ha coltivati a cereali/mais (arabile); operazioni di semina, erpicatura, diserbo meccanico. Azienda singola di taglia “media per sud Italia”.
  • Scenario B (oliveto/orticoltura): 5 ha di oliveto o ortaggi in pieno campo (es. coltura tipica Salento — oliveti e ortaggi), dove robot per cure di fila / raccolta parziale possono essere usati.

Obiettivo simulazione

Stimare (semplice) costo totale 5-anni dell’introduzione di 1 robot, confrontare con costi tradizionali (trattore+manodopera), e valutare possibili ROI a 5 anni con sensibilità su: ore effettive lavoro robot, risparmio manodopera e incremento resa dovuto a CTF.


Parametri usati (valori di base, tutti citati o motivati)

  • Prezzo robot (CapEx): €180.000 (one-off). Future Farming
  • Costo manutenzione annuo robot: 5% del CapEx → €9.000/anno (stima prudente per manutenzioni, assistenza software/hardware, consumabili). (stima di settore).
  • Vita utile contabile robot: 8 anni (ma calcolo ROI su 5 anni).
  • Ore lavoro standard operatore (trattore): 8 h/giorno (come indicato nel resoconto).
  • Ore lavoro robot giornaliere (reali possibili): 18 h/giorno (resoconto) — attenzione: operatività notturna richiede illuminazione, supervisione remota, normative locali. Agrointelli
  • Costo lavoro umano evitato: €11/h (lordo). Salary Expert
  • Risparmio input (es. erbicidi) e/o miglior resa grazie a CTF: ipotetico +5% di resa annua in scenario favorevole (basato su letteratura CTF che mostra miglioramenti variabili); useremo +5% revenue come scenario base (sensibilità ±2–10% mostrata poi). ScienceDirect+1

Nota: la simulazione è volutamente semplice per rendere esplicite le dipendenze principali: costo robot, ore robot, risparmio manodopera, benefici di resa.


Simulazione numerica — Scenario A (10 ha cereali)

Assunzioni di produzione e ricavi (semplificate per rendere il confronto trasparente):

  • Produzione media grano/frazione: ipotesi di ricavo netto per ettaro (dopo costi non derivanti da robot) = €1.000/ha/anno (valore esemplificativo per semplificare il calcolo; si può sostituire con il valore reale aziendale). Quindi ricavo netto annuo su 10 ha = 10 ha × €1.000/ha = €10.000/anno. (Questo è un numero ipotetico: va adattato alla specifica azienda.)

Risparmio manodopera potenziale (se robot sostituisce lavoro ripetitivo):

  • Ore uomo all'anno sostituite: ipotesi 1 FTE dedicato = 2.000 ore/anno (standard).
  • Costo lavoro umano = 2.000 h × €11/h = €22.000/anno.

Costi robot annualizzati (semplificato su 5 anni):

  • Ammortamento lineare robot su 5 anni: €180.000 / 5 = €36.000/anno.
  • Manutenzione annua: €9.000/anno.
  • Totale costo annuo robot (ammort. + manut.): 36.000 + 9.000 = €45.000/anno.

Ora confronto semplice (mostro i passaggi aritmetici digit-by-digit come richiesto):

  1. Calcolo costo lavoro umano annuo:
    2 0 0 0 × 1 1 = 2 2 0 0 0 → €22.000/anno. (due mila per undici = ventiduemila)
  2. Calcolo ammortamento robot annuo:
    1 8 0 0 0 0 ÷ 5 = 3 6 0 0 0 → €36.000/anno. (centottantamil l'accordo, diviso 5)
  3. Manutenzione annua: 5% × 180.000 = 0,0 5 × 1 8 0 0 0 0 = 9 0 0 0 → €9.000/anno.
  4. Totale robot/anno = 36.000 + 9.000 = 4 5 0 0 0 → €45.000/anno.

Interpretazione immediata: sostituire totalmente 1 FTE con 1 robot in questo piccolo scenario peggiora il conto operativo: risparmio lavoro €22.000 vs costo robot annuo €45.000 → differenza netta = €45.000 − €22.000 = €23.000 a sfavore (costo aggiuntivo).

Ma ci sono altri possibili vantaggi monetizzabili: ore operative extra (permesso di lavorare di più su giornate critiche), riduzione di consumo di carburante/olio/attrezzature (non calcolati qui), e — importante — aumento resa dovuto a CTF e minor compattazione. Se ipotizziamo +5% di resa su 10 ha:

  1. Ricavo addizionale da +5% resa: ricavo base €10.000 × 0,05 = 1 0 0 0 × 0,0 5 = 5 0 0 → €500/anno. (dieci mila per cinque percento = cinquecento)

Questo è modesto rispetto al differenziale di €23.000. Per pareggiare il costo annuo robot, occorrerebbe o un risparmio manodopera maggiore (più ore/personale sostituito), un prezzo robot più basso (o finanziamenti/agevolazioni), o un aumento di resa/valore per ettaro molto superiore.

Sensibilità rapida: se il robot consente di sostituire 2 FTE (ipotesi su aziende più grandi), risparmio lavoro = 2 × 22.000 = €44.000/anno, che quasi coprirebbe il costo robot annuo (45.000). Quindi per ROI favorevole occorre scala (più lavoro sostituito per macchina) o forme di sharing/contracting.


Simulazione numerica — Scenario B (5 ha oliveto / ortaggi ad alto valore)

Le colture ad alto valore (es. orticole, frutti/ortaggi) hanno ricavi per ettaro molto maggiori: ipotizziamo €10.000/ha/anno (esemplificativo per orticultura commerciale/ortaggi da vendita/industria).

  • Ricavo base su 5 ha = 5 × €10.000 = €50.000/anno.
  • Risparmio manodopera possibile (operatori per raccolta, gestione fila): ipotesi 1,5 FTE = 1.5 × 2.000 h × €11/h = 3.000 × 11 = €33.000/anno. (tre mila ore per undici).

Calcoli aritmetici:

  1. Risparmio lavoro: 3 0 0 0 × 1 1 = 3 3 0 0 0 → €33.000/anno.
  2. Costo robot annuo (ammort.+manut.) = come sopra = €45.000/anno.
  3. Differenza = 45.000 − 33.000 = 1 2 0 0 0 → €12.000/anno negativo.
  4. Se il robot migliora resa o riduce perdite (per esempio +10% resa o minori scarti per raccolta meccanica mirata), ricavo addizionale = 50.000 × 0,10 = 5 0 0 0 → €5.000/anno, che riduce il gap ma non lo cancella completamente.

Interpretazione: per colture ad alto valore la probabilità di approccio sostenibile economicamente aumenta (maggiore valore aggiunto per ettaro, più ore di lavoro specializzato sostituibili), ma ancora spesso il modello d’acquisto diretto rimane oneroso su piccole aziende. Modelli alternativi (noleggio, cooperativa d’uso, robot-as-service) migliorano la fattibilità.


Takeaway pratici per la Provincia di Lecce

  1. Scala e modello di possesso sono decisivi. Con la forte frammentazione pugliese (media aziendale 4–5 ha) l’acquisto diretto ha ROI difficoltoso. Soluzioni fattibili: cooperativa d’uso, contratto di servizio (robot-as-service), o piattaforme shared fra aziende consolidate. (evidence: Small Robot Company e altri modelli di servizio). MDPI
  2. Colture target: orticole e colture ad alto valore (serre, ortaggi, alcune specialità) e attività ripetitive (diserbo meccanico, monitoraggio) sono i casi con più alto potenziale di ROI. Per cereali su piccola scala la convenienza è più limitata salvo aggregazione di superfici. MDPI+1
  3. CTF (Controlled Traffic Farming) è una leva agronomica essenziale per trarre vantaggio da robot leggeri: promuove riduzione compattazione e può migliorare rese, giustificando investimenti in robot se applicato su superfici sufficienti. Studi mostrano miglioramenti variabili (ma spesso tangibili) sulla struttura del suolo e resa. ScienceDirect+1
  4. Connettività e infrastruttura: molte piattaforme usano RTK-GNSS e/o connessioni remote per telemetria; in campagna la copertura può essere limitante. Soluzioni locali (RTK base station, reti private LoRa/5G locali) sono da prevedere. Agrointelli+1
  5. Normativa e certificazione: i costruttori dovranno rispettare requisiti del Regolamento Macchine (e prossime disposizioni UE), AI Act se componenti decisionali automatiche fanno uso di sistemi ML, Cyber Resilience e Data Act per protezione e gestione dati. È un fattore non trascurabile per immettere macchine sul mercato e per responsabilità d’uso. eur-lex.europa.eu

4) Raccomandazioni operative per un piano pilota in Provincia di Lecce

  1. Scegliere un progetto pilota “aggregrato”: aggregare almeno 20–50 ha contigue (o funzione equivalente con più aziende coordinate) per testare 1 robot multiuso: scala che riduce il payback time. (basato sui calcoli di cui sopra).
  2. Preferire colture a valore elevato o attività a bassa velocità/ripetitive (es. ortaggi, diserbo mirato, cura fila) per il primo anno di sperimentazione.
  3. Implementare CTF laddove possibile; includere rilievi baseline su compattazione del suolo per misurare benefici negli anni successivi. (cit. CTF literature). ScienceDirect
  4. Modalità finanziamento: verificare PNRR/PSR/regionali per macchine innovative, o modelli di leasing / service; es. progetto Agritech nazionale ha canali di finanziamento e R&D. (nel resoconto è parlato di Agritech PNRR). MDPI
  5. Pianificare infrastruttura digitale: RTK base station locale, backup GNSS, soluzioni di connettività (5G privato o rete LoRa/Edge) per garantire operatività e raccolta dati.
  6. Monitoraggio su metriche chiare: ore operate, ha/giornata, costi operativi reali, resa per ettaro, compattazione suolo (ρb), consumi carburante, ricavi da riduzione input. Confrontare direttamente con trattore/attrezzature esistenti su parcelle di confronto.

5) Conclusione sintetica

  • Il resoconto di Legnaro riflette correttamente molti aspetti noti nella letteratura: la robotica agricola è in crescita, ci sono macchine commerciali (es. Robotti) pronte all’uso, i limiti sono economici e organizzativi (frammentazione, costi, normativa, connettività). Agrointelli+1
  • Per la Provincia di Lecce (piccole aziende, forte frammentazione, colture tipiche: olivo, ortaggi, cereali a scala limitata) il modello più realistico per introdurre robot è su base aggregata (cooperative, contratti di servizio) o su colture ad alto valore; l’acquisto diretto da singola azienda su piccola scala difficilmente restituisce ROI in 5 anni senza sussidi o condivisione. (simulazione numerica mostrata). www3.provincia.le.it+1

Bibliografia (selezionata — fonti citate)

  1. Agrointelli — ROBOTTI (schede prodotto, case & prezzi indicativi). Agrointelli, pagine prodotto e casi. Agrointelli+1
  2. “Agrointelli Robotti” — FutureFarming (articolo su prezzo e caratteristiche). Future Farming
  3. Fontani M., et al., A Systematic Review of 59 Field Robots for Agricultural Tasks (2025). MDPI / Agronomy — review sul panorama field robots. MDPI
  4. Upadhyay A., et al., Advances in ground robotic technologies for site-specific weed management (2024) — review su robot per diserbo e navigazione. ScienceDirect
  5. Wang C., et al., Precision Weeding in Agriculture: A Comprehensive Review (2025) — panoramica su laser-weeding e robot di diserbo. MDPI
  6. McPhee J.E., et al., The effect of controlled traffic on soil physical properties (2015) — studi su CTF e benefici su suolo/resa. ScienceDirect
  7. Demmel M., Controlled Traffic Farming — Five Years Investigation (Conferenza) — casi e risultati pratici su CTF. conferences.au.dk
  8. Review on 5G in agri-food (van Hilten et al., 2022) — ruoli di connettività in smart farming. ScienceDirect
  9. Articoli e analisi normative UE: Implementing Regulation (UE) e documenti su Regolamento macchine e AI Act (es. Implementing Regulation 2022/1426 e discussioni su Regulatory impact). eur-lex.europa.eu+1
  10. Dati provinciali Lecce — statistica Provincia di Lecce (pagina Agricoltura: SAU e numero aziende). www3.provincia.le.it
  11. Dati su dimensione aziendale media e frammentazione in Puglia/Italia (fonti ISMEA / UE / RICA). Agriculture and rural development+1
  12. Rilevazioni salariali e costi del lavoro (stime medie per operai agricoli: SalaryExpert / altri report salariali). Salary Expert+1

 

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