mercoledì 25 agosto 2010

C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo


C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo
di Antonio Bruno*
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L'autunno ci costringe ad essere in un Salento leccese letteralmente flagellato da insiemi di fenomeni atmosferici che sempre più spesso si caratterizzano per una violenza certamente fuori dal comune e che causano ingenti danni e in alcuni casi modificano profondamente il paesaggio delle zone colpite.
In questa nota è spiegato come fare a non subire i danni provocati dall'insieme dei fenomeni atmosferici e dalle alluvioni.
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Siamo a fine agosto e tra qualche giorno le nuvole gonfie di pioggia annunceranno l'autunno ed i primi temporali faranno correre al riparo gli ultimi bagnanti nelle spiagge del Salento leccese.
Il temporale, l'odore della pioggia, la fine dell'estate e le spiagge con un cielo grigio che smettono di essere le accoglienti culle del refrigerio dalla calura estiva per divenire grigie e spoglie.
Ed ecco l'autunno che sempre più spesso ci costringe ad essere in un Salento leccese letteralmente flagellato da insiemi di fenomeni atmosferici che sempre più spesso si caratterizzano per una violenza certamente fuori dal comune e che causano ingenti danni e in alcuni casi modificano profondamente il paesaggio delle zone colpite.
Tutta quell'acqua che cade dal cielo sulla superficie del nostro Salento leccese dalle parti più alte ruscella verso quelle più basse e, se è troppa, ecco che può divenire un fiume di acqua che si può riversare per le strade causando danni ingenti a case, negozi, fabbricati industriali e terreni agricoli.
Ma l'acqua quando cade su una superficie piana che cosa provoca? Ce l'ha spiegato Davis nel 1922 che ci ha detto che all'inizio quando per movimenti tettonici un ampio tratto del fondo marino viene spinto a una certa altitudine è da quel momento sottoposto all'azione delle piogge che ruscellando dalle parti più alte a quelle più basse forma i corsi d'acqua, l'insieme dei quali altro non è, che il reticolo idrografico. Questa azione determina la degradazione del territorio e in questo stadio detto di giovinezza i corsi d'acqua lavorano approfondendo i corsi d'acqua sino a rendere nello stato di maturità un reticolo idrografico perfettamente compiuto. Oggi questo reticolo del Salento leccese nella porzione di territorio gestita dal Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” è costituito da 127 canali realizzati con modalità costruttive diverse (in terra o in roccia non rivestita, oppure rivestiti con pietrame a secco o in calcestruzzo ed in alcuni casi costeggiati da stradelle di servizio). Questi canali si sviluppano per una lunghezza complessiva di 423 Km e intersecano 32 dei 78 Comuni ricadenti nel comprensorio di bonifica, necessitano di continua manutenzione per cui si rende necessario rimuovere la vegetazione che quando è abbondante e rigogliosa costituisce un impedimento al normale fluire dell'acqua.
Ecco perchè dovremmo tutti essere consapevoli che le manutenzioni dei canali e su tutti i corsi d'acqua rappresentano il fondamento della tutela del territorio e della salvaguardia della pubblica incolumità.
Il territorio del Salento leccese è caratterizzato da un pericoloso disordine idraulico determinato negli anni della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale e dal successivo periodo di grande crescita economica che ha causato profonde ripercussioni nel territorio del Salento leccese per l'aumento delle strade e delle costruzioni (tutte superfici impermeabili) che hanno determinato un accrescimento della quantità d'acqua che perviene ai canali e conseguentemente anche un aumento della velocità con la quale l'acqua affluisce in alveo.
Quali le conseguenze?
I violenti temporali riverseranno nel prossimo autunno sul territorio del Salento leccese tantissima acqua che è facile prevedere allagherà case, cantine, garage e negozi, fabbriche, centri commerciali e aziende agricole. Molti cittadini denunceranno ingenti danni, che richiederanno moltissime risorse finanziarie per essere quantificati. Ci saranno moltissime chiamate al 115 che è il numero dei vigili del fuoco che effettueranno numerosi interventi presso abitazioni, scantinati, terreni agricoli, centri commerciali e negozi allagati. I danni saranno pagati da tutti noi attraverso soldi dati dallo stato ai danneggiati se sarà dichiarato l'ennesimo stato di calamità naturale. Ma perchè non impiegare queste somme per prevenire i danni?
L’acqua piovana in città e nelle campagne segue dei percorsi ben precisi, come fossero dei rivoli. Il percorso è sempre uguale, ma la quantità di acqua fermata dalla vegetazione presente e da altri ostacoli paralizza il territorio del Salento leccese. La forza devastante delle acqua ha già fatto vedere nelle cronache delle TV locali del Salento leccese uno scenario inquietante: auto trasportate dalla forte corrente delle acque. Sempre per gli stessi motivi molte volte ecco che è possibile vengano bloccati i sottopassaggi che potranno risultare allagati a causa dei tombini otturati. Il maltempo non risparmia le colture nelle campagne, dove i contadini contano danni ingenti.
Siccome tutto questo è prevedibile ecco che è importante che si provveda annualmente alla manutenzione della rete idrografica, la qual cosa oggi non si fa per mancanza di fondi. L'autunno è alle porte e possiamo tutti essere certi che siccome non si è provveduto ad effettuare la manutenzione dell'intera rete idrografica del Salento leccese si verificheranno sicuramente problemi di deflusso delle acque meteoriche. Se si dovesse verificare un ciclo di avversità meteorologiche, si abbatterebbe su un sistema agricolo che, con fatica, cerca di tenere testa alla grave crisi congiunturale. Ecco perchè è necessario immediatamente garantire l’immediata attivazione della manutenzione della rete idrografica del Salento leccese fornendo al Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” le risorse finanziarie necessarie.
Come dici? Pensavi che i Consorzi di Bonifica fossero enti inutili? Adesso hai capito a cosa servono? Bene! Allora vai dal tuo Sindaco e digli di attivarsi per chiedere a tutti i governanti di fornire le risorse finanziarie ai consorzi per scongiurare la minaccia di danni al territorio e per salvaguardare la pubblica incolumità.

*Dottore Agronomo

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