domenica 20 dicembre 2015

TERREMOTO Xylella: perché?

TERREMOTO Xylella: perché?
Che cosa hanno fatto gli scienziati e i colleghi agronomi che si sono occupati e si occupano del disseccamento degli ulivi del Salento?
Come posso spiegare che si tratta di buona fede? Di perfetta buona fede. La maggioranza dei colleghi e degli scienziati agronomi che si è occupata e si occupa del disseccamento degli ulivi del Salento è stata formata e informata dal paradigma del riduzionismo.
In epistemologia il termine riduzionismo rispetto a qualsiasi scienza sostiene che gli enti, le metodologie o i concetti di tale scienza debbano essere ridotti al minimo sufficiente a spiegare i fatti della teoria in questione.
In questo senso il riduzionismo può essere inteso come un'applicazione del cosiddetto "rasoio di Occam" (o "principio di economia"), secondo cui non bisogna aumentare senza necessità le entità coinvolte nella spiegazione di un fenomeno.
Ma vediamo cosa dice il Vocabolario Treccani: (vedi nota 1)

Invece i 100mila ettari di oliveto del Salento leccese che rappresentano poco più del 60% della superficie agricola utilizzata della provincia di Lecce sono un Ecosistema (quindi un Sistema) e quindi il problema del disseccamento è complesso e a tale proposito va affrontato e risolto tenendo conto della Teoria della Complessità. Ma vediamo cosa dice l’enciclopedia treccani: (vedi nota 2)

Ora tutti gli sforzi della maggioranza degli scienziati ed agronomi che si sono occupati del disseccamento degli olivi si sono rivolti prima ad alcuni funghi, un insetto e un batterio per poi ridurre l’attenzione (riduzionismo appunto) solo al batterio.
Questo è accaduto.
Quelli che sostengono ancora oggi che bisogna estirpare dalle radici tutti gli ulivi infetti hanno il profondo convincimento che gli olivi muoiono a causa del batterio e che siccome il batterio vive nello xilema degli ulivi, estirpando e bruciando tutti gli ulivi infetti, si otterrebbe il risultato di eliminare completamente il batterio risolvendo definitivamente il problema del disseccamento e del contagio.

E che dire poi dei continui richiami a fare presto, a tagliare, tagliare e bruciare?

Nei social ci sono tanti post di scienziati e colleghi agronomi che hanno chiesto insistentemente di fare presto, di ridurre a legna da ardere gli ulivi infetti e di intervenire con insetticidi per eliminare completamente l’insetto vettore.
E’ la soluzione che qualunque riduzionista applicherebbe!

Questo è il vero problema. E siccome la letteratura scientifica sul disseccamento degli ulivi del Salento è stata scritta da scienziati riduzionisti i colleghi professionisti che devono fare riferimento alla letteratura da divulgare e applicare non hanno potuto far altro che dire: “se un albero è infettato dal batterio bisogna  tagliarlo e bruciarlo”.

Personalmente attraverso un master tenuto dal Prof. Palma dell’Università del Salento ho avuto accesso alla teoria dei sistemi, alla teoria della complessità e alla fisica quantistica motivo per il quale ho capito che il riduzionismo scientifico non è in grado di spiegare la realtà e che questa può essere spiegata con la teoria dei sistemi i cui problemi per essere risolti devono essere affrontati con il paradigma della complessità.

In pratica la realtà è l’Ecosistema “Paesaggio del Salento” il cui problema è il disseccamento degli ulivi che può essere affrontato e risolto solo applicando il paradigma della complessità.
Tanto dovevo perché mi sembra abbastanza chiaro che solo così sarà possibile capire quello che sta succedendo qui e ora nel Salento leccese che i giornali hanno definito “Bufera Xylella”.
Nota 1 riduzionismo
riduzionismo s. m. [der. di riduzione, sul modello dell’ingl. reductionism]. – Con sign. generico, ogni indirizzo epistemologico che tenda a ridurre, cioè a riformulare, teorie, concetti e linguaggio di una disciplina traducendoli in quelli di un’altra disciplina, che è assunta come fondamentale o che precede, in un’ideale gerarchia delle scienze, quella oggetto della riduzione. In partic., nella storia del pensiero scientifico si parla di riduzionismo con riferimento al meccanicismo (sec. 17°, 18° e 19°) in quanto sosteneva la necessità di ricondurre i fenomeni fisici, chimici e biologici (incluso l’uomo, interpretato nel Settecento come macchina, sia pure complessa) alle leggi della meccanica; oppure con riferimento alle tendenze, più recenti, a spiegare i fenomeni biologici in base alle proprietà delle molecole che compongono gli organismi viventi (biologia molecolare) o a considerare i fenomeni psicologici come manifestazioni di processi sostanzialmente neurologici e biochimici. In alcune correnti della filosofia della scienza contemporanea, il termine è stato usato per indicare la tesi secondo cui le teorie sono riducibili agli enunciati osservativi (fra gli altri, B. Russell) e quella che riconduce il significato dei concetti alle loro definizioni operative (P. W. Bridgman).
Nota 2 complessità
Enciclopedie on line
complessità Caratteristica di un sistema (perciò detto complesso), concepito come un aggregato organico e strutturato di parti tra loro interagenti, in base alla quale il comportamento globale del sistema non è immediatamente riconducibile a quello dei singoli costituenti, dipendendo dal modo in cui essi interagiscono.


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