giovedì 16 novembre 2023

Mugnuli

 


Il Salento leccese è da sempre considerato un ricco serbatoio di biodiversità; qui si trova una quantità di germoplasma superiore rispetto ad altre regioni della penisola italiana, poiché funge da CERNIERA BIOGEOGRAFICA tra Oriente e Occidente.

 

A conferma di ciò, le Specie Vegetali presenti in Italia ammontano a 7.050, di cui 2.076 si trovano in Puglia. Ma la cifra più sorprendente è che NEL SOLO SALENTO si registrano ben 1.400 SPECIE VEGETALI, rappresentanti il 2/3 della Flora della Puglia e il 1/3 della Flora dell’intera Penisola Italiana.

Tra le Specie Vegetali di interesse Agrario del Salento leccese, spicca un cavolo Broccolo chiamato “Mugnuli”, apprezzato anche per le sue molteplici denominazioni locali come “spuntature leccesi”, “spuriàtu”, “Spuntature”, “càulu pòeru” e “caùli paesani”.

 

Il "Mugnuli" è particolarmente resistente alle avversità, definito più rustico rispetto ad altre varietà, e si distingue per la sua morfologia unica, con un'infiorescenza più piccola e meno compatta. Il suo sapore dolce e aromatico lo rende molto apprezzato.

 

Questo ortaggio è stato menzionato solo occasionalmente da Calzecchi-Onesti nel 1954 e da Massie nel 1993. Gli studiosi del Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ecologia vegetale presso l’Università del Salento hanno individuato la presenza di indoli nei “Mugnuli”, confermando i benefici per la prevenzione di certi tumori dell’apparato digerente e addirittura l'aumento della produzione di latte nelle donne che li consumano durante l'allattamento.

 

Il termine "Mugnuli" sembra collegarsi al significato di "capricci", suggerito dal professor Armando Polito. Si presume che la parola potrebbe derivare dalla credenza antica secondo cui chi aveva capelli ricci manifestava voglie misteriose e pungenti.

 

Nel Salento leccese, si distinguono almeno tre ecotipi di "Mugnuli": praecox, major e serotino. Il primo, noto anche come “mugnulettu”, ha uno sviluppo contenuto ed è molto ricercato per la sua produzione precoce e gradevole.

 

La disponibilità di questa prelibatezza va dalla metà di novembre fino a marzo-aprile, con le ultime spuntature che arrivano in tempo per la Massa di San Giuseppe il 19 marzo.

 

Per coltivare il "Mugnuli" nel proprio giardino, è consigliabile trapiantare una piantina allevata in semenzaio, con la semina effettuata 20-25 giorni prima del trapianto. La concimazione, lotta contro insetti e roditori sono fasi importanti della coltivazione.

 

Un aspetto interessante è che, data la dimensione limitata dei campi, gli erbicidi non vengono utilizzati nella coltivazione dei “Mugnuli”, tipicamente destinati al consumo familiare e ai piccoli mercati locali.

 

Alcuni agricoltori lasciano crescere le piante di “Mugnuli” per molti anni, anche se il raccolto tende a peggiorare qualitativamente nel tempo. Da notare che i semi di "Mugnuli" possono disperdersi attraverso il vento, crescendo spontaneamente in altri terreni del Salento leccese.

 

Dottore Agronomo

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