Introduzione: Nel mondo dell'olivicoltura, la distinzione
tra Oleastro e Olivastro è una questione che ha generato dibattiti e
confusione, come evidenziato da una recente conversazione tra Michele Trotti e
Antonio Bruno. Questo saggio si propone di esplorare e chiarire le differenze
tra queste due piante, focalizzandosi sulla classificazione botanica e sulle
implicazioni pratiche nella coltivazione dell'olivo.
Classificazione Botanica: Michele Trotti offre un punto di
partenza cruciale delineando la complessità della classificazione botanica
dell'olivo (Olea europaea L.). Il genere Olea comprende diverse specie,
sottospecie e varietà, con particolare attenzione alla distinzione tra Olea europaea
subsp. europaea var. sylvestris (comunemente noto come oleastro) e Olea
europaea subsp. europaea var. europaea (comunemente noto come olivastro).
La Phillyrea angustifolia, non appartenente al genere Olea,
è identificata come olivastro, aggiungendo ulteriore complessità alla
terminologia. La discussione si sposta sulla confusione generata da fonti come
Treccani, che sembrano contraddirsi riguardo alla definizione di olivastro.
Oleastro e Olivastro come Portainnesti: Un commento di un
lettore sottolinea l'uso di Olea oleaster (oleastro) e Olea europaea varietà
olivaster (olivastro) come portainnesti per l'Olea europaea var. sativa. Questa
osservazione mette in luce l'importanza pratica di comprendere le differenze
tra le due piante, poiché i portainnesti influenzano direttamente la crescita e
la produzione dell'olivo coltivato.
Implicazioni pratiche nella Coltivazione: Michele Trotti
menziona che un tempo gli innesti erano alti, ma ci sono stati cambiamenti
nella pratica, come in Puglia, dove si è iniziato a fare innesti bassi. Questo
solleva l'importante questione delle metodologie agricole e delle loro
implicazioni sulla crescita e la vitalità degli alberi di olivo.
Conclusione: La distinzione tra Oleastro e Olivastro
nell'olivicoltura è complessa e spesso soggetta a interpretazioni diverse. La
chiarezza nella classificazione botanica è fondamentale per una gestione
efficace delle piantagioni di olivo e per comprendere come le pratiche agricole
influenzino la crescita e la produzione. La conversazione tra Trotti e Bruno
evidenzia la necessità di approfondimenti e chiarimenti nella terminologia e
nella classificazione delle piante legate all'olivo.
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