Un nuovo paradigma per la gestione del paesaggio
rurale del Salento: tra agricoltura, ambiente ed energia verde
di Antonio Bruno
Il paesaggio
rurale del Salento, segnato dalle drammatiche conseguenze della diffusione del
batterio Xylella fastidiosa, è un simbolo della necessità di ripensare
la gestione territoriale in Puglia. Le province di Lecce e Brindisi, in
particolare, testimoniano gli effetti di una crisi ambientale che non si limita
all’olivicoltura, ma interessa l’intera struttura socio-economica e
paesaggistica del territorio.
Il recente
decreto del Ministero dell’Ambiente delinea un approccio contestuale nella
pianificazione regionale, ponendo un’urgenza: ripartire da una ricognizione
dello stato del paesaggio rurale. Questo obbliga a considerare non solo le
dinamiche agricole, ma anche l’integrazione con la produzione di energia verde,
in un’ottica di sviluppo sostenibile e tutela ambientale.
La Xylella e il degrado del paesaggio salentino
Il
disseccamento della foresta di ulivi nel Salento rappresenta una delle crisi
ambientali più gravi della storia recente del Mediterraneo. Secondo il rapporto
EFSA (European Food Safety Authority, 2020), la diffusione della Xylella
fastidiosa è stata favorita da un complesso intreccio di fattori, tra cui
l’incuria diffusa, la frammentazione della proprietà fondiaria e l’assenza di
una strategia coordinata per la gestione del territorio.
Le province
di Lecce e Brindisi hanno subito un fenomeno di desertificazione che non può
essere affrontato con misure frammentarie. La rigenerazione del paesaggio
richiede un intervento organico che coniughi agricoltura e innovazione. La
produzione di energia verde, se integrata in maniera armonica, può costituire
un’occasione per ridare vitalità al territorio, creando nuovi modelli di
sostenibilità e sviluppo.
Superare i nodi strutturali dell’agricoltura locale
Il rilancio
del Salento deve partire dalla rimozione degli ostacoli strutturali che
bloccano l’agricoltura locale. Tra questi spiccano:
- La rendita agraria delle grandi
proprietà terriere, spesso orientata più alla conservazione che
alla produzione.
- La parcellizzazione del
territorio agricolo, aggravata dai processi ereditari che
frammentano ulteriormente le proprietà, rendendone complessa la gestione.
Questa
situazione richiede un progetto di rigenerazione territoriale che superi le
logiche del latifondo e della piccola agricoltura di sussistenza, promuovendo
forme cooperative e innovative di gestione agricola. Come sottolineato da
Fleskens et al. (2014), il recupero dei terreni abbandonati attraverso pratiche
sostenibili può migliorare la resilienza agricola e ridurre l’erosione del
suolo, un problema critico per le aree mediterranee.
Un Ente per la Rigenerazione e la Gestione Integrata
del Paesaggio Salentino
Il Salento,
devastato dal batterio Xylella fastidiosa e da decenni di incuria e
crisi strutturali, necessita di un intervento sistemico che guardi oltre le
logiche emergenziali. La Regione Puglia deve assumere il ruolo di promotrice di
un Ente Statale per la rigenerazione e gestione integrata del paesaggio agrario,
capace di coniugare produzione agricola e transizione ecologica attraverso un
approccio innovativo e sostenibile.
Un modello integrato di agricoltura e energia:
l’agrivoltaico
Un elemento
chiave per la rinascita del Salento è l’introduzione dell’agrivoltaico, una
soluzione che permette di integrare la produzione di energia rinnovabile con
l’agricoltura. L’agrivoltaico consente di:
- Massimizzare l’uso del suolo, con impianti fotovoltaici
sopraelevati che permettono il mantenimento della coltivazione
sottostante.
- Ridurre l’impatto ambientale rispetto agli impianti
fotovoltaici tradizionali a terra.
- Incrementare la resilienza
climatica,
migliorando la qualità del suolo e proteggendo le colture da eventi
meteorologici estremi.
L’Ente
Statale proposto deve essere incaricato della gestione congiunta
dell’agrivoltaico e della produzione agricola. In questo modo, la produzione
di cibo ed energia diventa una funzione strategica dello Stato, con il
duplice obiettivo di garantire la sicurezza alimentare e accelerare la
transizione energetica.
I compiti dell’Ente Statale
L’Ente, con
finanziamenti adeguati e una visione di lungo periodo, deve svolgere le
seguenti funzioni:
- Sviluppo e gestione
dell’agrivoltaico:
- Identificare le aree idonee
per impianti agrivoltaici, privilegiando terreni degradati o abbandonati.
- Promuovere progetti che
rispettino le caratteristiche paesaggistiche e culturali del Salento,
come previsto dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).
- Realizzare un sistema di
co-gestione che coinvolga agricoltori e tecnici dell’energia, garantendo
che la produzione agricola non sia sacrificata.
- Rigenerazione del paesaggio
agrario:
- Incentivare il reimpianto di
ulivi resistenti alla Xylella e la diversificazione delle colture.
- Promuovere una gestione
agricola sostenibile, attraverso pratiche di agroecologia e conservazione
del suolo.
- Produzione di energia
rinnovabile:
- Integrare la produzione di
energia verde con la rigenerazione del paesaggio, contribuendo agli
obiettivi di decarbonizzazione del Paese.
- Coordinare la distribuzione
dell’energia prodotta dall’agrivoltaico, destinandola in parte alle
comunità locali per contrastare la povertà energetica.
- Promozione di ricerca e
innovazione:
- Sostenere lo sviluppo di
tecnologie per migliorare l’efficienza degli impianti agrivoltaici e la
produttività agricola.
- Collaborare con università e
centri di ricerca per studiare gli effetti dell’agrivoltaico sul
paesaggio, sul suolo e sulle comunità locali (Amaducci et al., 2018).
Finanziamento e governance
La Regione
Puglia deve avanzare al Governo la proposta di un Ente pubblico interamente
finanziato dallo Stato, con un modello di governance che coinvolga:
- Rappresentanti delle
istituzioni locali e regionali.
- Associazioni di agricoltori e
operatori del settore energetico.
- Esperti di pianificazione
territoriale e gestione del paesaggio.
I fondi
possono provenire da programmi europei per la sostenibilità, come il Green
Deal Europeo, il Programma LIFE e il Fondo per una Transizione
Giusta.
Conclusione: un futuro resiliente e sostenibile
La creazione
di un Ente Statale per la rigenerazione del Salento rappresenta un passo
decisivo per trasformare una crisi profonda in un’opportunità di innovazione e
sviluppo sostenibile. Attraverso l’agrivoltaico, l’Ente diventerà il motore di
un modello che integra agricoltura, energia e tutela ambientale, restituendo
vitalità a un territorio unico e prezioso.
Questo
approccio sistemico garantisce non solo il recupero del paesaggio salentino, ma
anche la creazione di un paradigma replicabile in altre aree del Paese colpite
da sfide simili. È un’occasione per ridisegnare il futuro del territorio,
unendo tradizione e innovazione in una visione condivisa di benessere e
sostenibilità.
Antonio Bruno