Bosco (Lecceta) te la “Cervarola” LECCE |
La Saggezza degli Alberi: Cosa Ci Insegnano i Boschi
Di Antonio Bruno
Immagina di
camminare in una foresta. Intorno a te, gli alberi si stagliano verso il cielo,
ognuno con il proprio spazio, come se si rispettassero l’un l’altro. Non si
toccano, non si invadono, ma vivono insieme in una straordinaria armonia.
Questa immagine non è solo bella, ma nasconde una grande lezione per noi. I
boschi, infatti, sono come un’antica scuola, un’università degli alberi, dove
possiamo imparare come vivere meglio, con noi stessi, con gli altri e con il
mondo.
Gli Alberi: Maestri di Educazione e Generosità
Sylvain
Tesson, uno scrittore che amava osservare i boschi, ha descritto gli alberi
come esseri “ben educati”. Crescono verso la luce, ma fanno attenzione a non
disturbare chi gli sta accanto. Le loro chiome non si intrecciano con quelle
degli altri alberi, come se mantenessero una gentile distanza. Allo stesso
tempo, sono anche generosi. Ogni albero, quando muore, lascia il suo corpo al
suolo, arricchendolo e permettendo alle nuove generazioni di crescere più
forti. È un po’ come se ci dicessero: “Prendi, ma non dimenticare di dare”
(Tesson, Une très légère oscillation, 2017).
La Foresta Come Una Cultura Ideale
Tesson dice
che la foresta somiglia a quello che dovrebbe essere una cultura. Pensa alla
foresta come a una grande comunità: ogni albero vive per sé, ma anche per gli
altri. Ci insegna che la vera ricchezza nasce quando tutti contribuiscono al
bene comune. Questo non vale solo per gli alberi, ma anche per noi esseri
umani. Come disse Henry David Thoreau, uno scrittore che trascorse molto tempo
nei boschi: “La foresta non è solo un luogo da cui prendere, ma un luogo da cui
imparare” (Walden, 1854).
Esercizi Vegetali: Cosa Possiamo Imparare Dagli Alberi
Gli alberi,
però, non sono solo un esempio di come comportarsi, ma possono anche insegnarci
a vivere meglio attraverso qualcosa che potremmo chiamare “esercizi vegetali”.
Questa idea si ispira a un concetto proposto da Sant’Ignazio di Loyola, che
parlava degli esercizi spirituali come un modo per liberare l’anima e
trovare armonia. Allo stesso modo, possiamo osservare gli alberi e imparare a:
- Essere pazienti, come un albero che cresce
lentamente ma con forza. “La natura non ha fretta, eppure tutto si
realizza” (Lao Tzu, Tao Te Ching).
- Cercare la luce, ovvero puntare sempre a ciò
che è positivo e ci fa crescere. “Luce! Più luce!” scriveva Goethe,
suggerendo che anche noi dobbiamo cercare ciò che ci eleva (Goethe, Ultime
parole, 1832).
- Donare senza aspettarsi nulla
in cambio, come
un albero che nutre il terreno per chi verrà dopo di lui. “In natura nulla
esiste da solo” (Rachel Carson, Silent Spring, 1962).
La Natura Parla, Ma Noi Ascoltiamo?
Victor Hugo,
un famoso scrittore, una volta disse: “È una cosa triste pensare che la natura
parla e che l’umanità non l’ascolta” (Choses vues, 2002). Anche
Sant’Ambrogio sottolineava questo concetto: per lui, la natura è un invito a
riflettere sul creato, un messaggio divino nascosto nelle meraviglie della
terra (Esamerone, IV secolo).
Un altro
grande pensatore, John Muir, fondatore del movimento per la conservazione della
natura, scriveva: “Quando entri in una foresta, è come se tu entrassi in una
cattedrale” (The Mountains of California, 1894). La foresta è un luogo
sacro che ci invita a essere umili e rispettosi.
La Lezione degli Alberi: L’Interconnessione
Gli alberi
ci insegnano che tutto nella natura è connesso. Come scriveva l’ecologista
Suzanne Simard: “Le foreste non sono collezioni di alberi singoli, ma reti
connesse, con le radici che si intrecciano per condividere risorse” (Finding
the Mother Tree, 2021). Questa rete ci mostra che la forza della foresta
non è nell’individualità, ma nella cooperazione.
Anche J.R.R.
Tolkien, nel suo Signore degli Anelli, celebra gli alberi e le foreste.
Gli Ent, gli alberi viventi, combattono contro chi distrugge la natura,
mostrando che ogni albero ha un valore intrinseco e un ruolo importante nella
storia del mondo.
Il Bosco Come Fonte di Cura e Saggezza
Non è un
caso che molti filosofi abbiano trovato rifugio e ispirazione nei boschi.
Friedrich Nietzsche scriveva: “Gli alberi che crescono più alti sono quelli che
affrontano i venti più forti” (Al di là del bene e del male, 1886).
Questo ci insegna che le difficoltà, come il vento per gli alberi, possono
renderci più forti.
Peter
Wohlleben, autore del celebre La vita segreta degli alberi (2015),
aggiunge che gli alberi, oltre a essere saggi, sono anche empatici: “Un albero
può mandare segnali chimici alle radici di un altro albero per aiutarlo a combattere
una malattia”. È un messaggio di cura reciproca che possiamo applicare anche
noi nella vita quotidiana.
Un Messaggio per il Futuro
Come diceva
Aldo Leopold: “Conservare ogni parte della terra, come fa una foresta, è la
prima regola dell’intelligenza ecologica” (A Sand County Almanac, 1949).
Gli alberi ci insegnano a pensare al domani, non solo al nostro presente.
La prossima
volta che vedrai un albero, prova a fermarti, osservarlo e chiederti: cosa
posso imparare da te? Gli alberi ci insegnano a vivere con più rispetto, più
pazienza e più generosità. Come scriveva Herman Hesse: “Gli alberi sono
santuari. Chi sa ascoltarli, sa ascoltare la verità” (Il gioco delle perle
di vetro, 1943).
Alla fine,
proprio come una foresta vive grazie all’unione dei suoi alberi, anche noi
dobbiamo imparare a vivere in armonia con il mondo e con chi ci circonda.
Antonio Bruno
Nella foto Bosco (Lecceta) te la “Cervarola”
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