L’evento descritto negli articoli della stampa locale, tenutosi all’ex Convitto Palmieri di Lecce, rappresenta un importante tentativo di avvicinare le politiche europee alle esigenze concrete del territorio pugliese, colpito da una crisi agricola senza precedenti, soprattutto nella provincia di Lecce. Tuttavia, è essenziale valutare in che misura i contenuti emersi siano adeguati alla rigenerazione del paesaggio rurale salentino, anche alla luce della letteratura scientifica e dei casi studio internazionali.
Analisi dei contenuti dell’iniziativa
L’incontro
ha toccato alcuni nodi centrali:
- Crisi commerciale globale (dazi USA),
- Cambiamenti climatici e crisi
idrica,
- Devastazione da Xylella,
- Ruolo della PAC post-2027,
- Riutilizzo delle acque reflue,
- Contrattualizzazione equa nella
filiera agroalimentare.
Questi temi,
seppur centrali, si concentrano prevalentemente su misure di contenimento
delle criticità esistenti, piuttosto che su strategie proattive di
rigenerazione paesaggistica e rurale.
Confronto con la letteratura scientifica
1. Rigenerazione rurale e paesaggistica: oltre la
resilienza
La
rigenerazione del paesaggio rurale non può limitarsi alla sostenibilità
agronomica. La letteratura insiste su concetti chiave:
- Agroecologia integrata (Altieri, 2018): un approccio
sistemico che coniuga economia locale, biodiversità e cicli naturali.
- Paesaggi bio-culturali (Plieninger et al., 2015):
valorizzazione dei legami tra cultura, agricoltura e territorio.
- Transizione agroenergetica e
agrosilvopastorale: diversificazione produttiva con usi misti,
anche per fini energetici (FAO, 2020).
2. Crisi da Xylella e transizione ecologica
Il paesaggio
salentino ha perso milioni di ulivi secolari. Le ricerche più avanzate
(Bosco et al., 2021) indicano che la sostituzione "speculare"
dell’ulivo è inefficace. È preferibile:
- Favorire la riconversione
multifunzionale,
- Introdurre sistemi
agroforestali,
- Incentivare il recupero
della biodiversità funzionale,
- Sostenere progetti di design
paesaggistico partecipato.
3. Uso dell’acqua: tra innovazione e giustizia
ambientale
Il riuso
delle acque reflue è coerente con la letteratura (WWAP, 2021), ma richiede:
- Accettabilità sociale e tracciabilità,
- Sistemi tecnologicamente
avanzati e decentrati,
- Coinvolgimento attivo delle comunità
agricole, non solo delle istituzioni.
Necessità per la rigenerazione rurale del Salento
- Diversificazione produttiva
ecologica, non
solo “salvataggio dell’esistente”.
- Progettazione partecipata del
paesaggio
(urbanisti, agronomi, artisti, comunità locali).
- Creazione di “distretti rurali
rigenerativi”: che
uniscano turismo, cultura, agricoltura e formazione.
- Valorizzazione del capitale
culturale (ulivo
come elemento identitario e simbolico).
- Promozione di bioeconomie
locali, non
solo export (filiera corta, mercati locali).
Criticità e inadeguatezze dell’iniziativa
Aspetto |
Stato attuale dell’iniziativa |
Criticità |
Approccio
al paesaggio |
Assente o
secondario |
Non si
affronta la rigenerazione ecologica e culturale del paesaggio |
Partecipazione
comunitaria |
Poco
menzionata |
Mancanza
di progettazione bottom-up |
Innovazione
sociale e tecnologica |
Solo
accennata (IA per l'acqua) |
Serve un
piano per le smart-rural communities |
Uso di
buone pratiche internazionali |
Assente |
Nessun
riferimento a esperienze simili in contesti mediterranei |
Proposte per gli organizzatori
🌍 Casi studio internazionali da cui
trarre ispirazione
- AlVelAl (Spagna) – Rigenerazione agricola e
paesaggistica su larga scala in Andalusia.
- Partnership tra contadini,
ONG, architetti del paesaggio.
- Economia circolare rurale e
turismo rigenerativo.
- Satoyama Initiative (Giappone) – Integrazione di
agricoltura e conservazione della biodiversità.
- Coinvolgimento delle comunità
per mantenere paesaggi multifunzionali.
- Rewilding Europe – Recupero di ecosistemi
rurali abbandonati.
- Nuove economie basate su
turismo e conservazione.
- Strumenti finanziari
innovativi (es. rewilding bonds).
- Paysage Vivant (Francia) – Progetti
agro-paesaggistici locali con attori del territorio.
Conclusione e raccomandazioni
L’iniziativa
leccese rappresenta un buon primo passo politico, ma manca un orizzonte
ecologico e rigenerativo a lungo termine. È essenziale integrare:
- Paesaggio, cultura e comunità,
- Agroecologia e innovazione
sociale,
- Approcci multidisciplinari e
visione sistemica.
Gli
organizzatori potrebbero aprire un tavolo di lavoro internazionale,
coinvolgendo università, artisti del paesaggio, ONG e agricoltori per costruire
un modello pilota di rigenerazione rurale europea in Salento.
Bibliografia
- Altieri, M.A. (2018). Agroecology:
The science of sustainable agriculture. CRC Press.
- Plieninger, T., et al. (2015).
"The role of cultural ecosystem services in landscape
sustainability." Landscape Ecology.
- Bosco, D., et al. (2021).
"Strategies for Xylella management in Europe." Journal of
Plant Pathology.
- FAO. (2020). The State of
the World's Forests.
- WWAP (UNESCO World Water
Assessment Programme). (2021). The United Nations World Water
Development Report 2021: Valuing Water.
- Rewilding Europe. (2023). Annual
Report.
- AlVelAl. (2022). Regeneration
in action: Lessons from Southern Spain.
- Satoyama Initiative. (2020). Living
in Harmony with Nature.
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