Modello di crescita stagionale di olivo in ambiente
mediterraneo
L’olivo nell’ambiente Mediterraneo presenta una crescita essenzialmente
monomodale (bi o monomodali e quindi con due o uno solo ma lungo periodi di
stasi vegetativa) con una crescita minima fra ottobre e febbraio e un arresto
durante i mesi più caldi e asciutti estivi.
La espansione radicale si basa principalmente su flussi di formazione
ex novo di radici laterali (nuova formazione di radici)
Fra radici e germogli c’è una correlazione sinergica e
reciproca.
Occorre tenere in considerazione l’architettura e lo stato
fisiologico della radice per regolare gli apporti idrici all’olivo sulle sue
reali necessità e sul potenziale di assorbimento.
Le piante crescono in un ambiente soggetto a continui
cambiamenti. Sole, pioggia, variazioni di temperatura anche repentini
richiedono alle piante meccanismo sofisticati di adattamento. Il loro processo
di crescita è strettamente dipendente da condizioni ambientali favorevoli: è la
fotosintesi che fornisce gli elementi necessari a garantirla, ma la fotosintesi
richiede a sua volta condizioni ottimali di illuminazione. Piante cresciute in
ambienti poco illuminati cresceranno di meno rispetto a piante cresciute in
ambienti ottimali.
Serena Polverigiani, Davide Neri, Enrico Maria Lodolini,
Francesca Massetani - Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di
Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali
La crescita delle piante dipende anche dal loro sistema
ormonale. Come sono integrati i processi di accrescimento che dipendono dagli
zuccheri prodotti dalla fotosintesi e dagli ormoni di crescita? I ricercatori
del PlantLab dell'Istituto di Scienze della vita della Scuola Superiore
Sant'Anna hanno così scoperto che il livello di zuccheri disponibile durante la
notte rappresenta il segnale per la produzione di ormoni durante il giorno
successivo: se la fotosintesi è stata scarsa di giorno, durante la notte
successiva la pianta soffre di carenza di zuccheri e questo fa sì che il
livello ormonale dei giorni successivi sia ridotto, per rallentare la crescita
e per renderla compatibile con il minor livello di zuccheri disponibile.
"Le evidenze raccolte dimostrano una stretta relazione tra metabolismo
ormonale, segnali ambientali e produzione di biomassa - commenta Pierdomenico
Perata - confermando come variazioni climatiche possono portare ad una
riconfigurazione dei processi di accrescimento con conseguenze sulla
produttività delle piante in agricoltura".
(Scoperta dei ricercatori del PlantLab dell'Istituto di
Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. I risultati della
ricerca, condotta tra gli altri da Eleonora Paparelli con il coordinamento di
Pierdomenico Perata, Ordinario di Fisiologia Vegetale, nonché rettore della
Scuola Superiore Sant'Anna, sono stati pubblicati su "The Plant Cell" la più prestigiosa rivista di biologia vegetale, .)
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