sabato 2 maggio 2015

La risposta del prof. Luigi Mariani


Gentile dottor Bruno,
ben volentieri rispondo alle sue cortesi considerazioni. Nelle malattie vascolari di origine batterica la presenza dell'agente causale non implica la manifestazione della malattia, manifestazione che è spesso legata alla presenza di uno o più fattori predisponenti (es: stress ambientali, eccesso di azoto, temperature favorevoli). Questo può giustificare i fenomeni da lei osservati di piante contaminate ma asintomatiche, casi che peraltro sono ben noti in bibliografia e sono più volte citati nel report EFSA segnalato nel mio scritto (http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/doc/3989.pdf) ed in cui fra l'altro si scrive che:
- Asymptomatic hosts, asymptomatic infections or low infections can escape surveys based solely on visual inspection and even based on laboratory tests as early infections or heterogeneous distribution of the bacterium in the plant may lead to false-negative results
- The symptoms associated with the presence of Xylella fastidiosa in plants vary from asymptomatic
- Associations to plant death, due to the large number of different host affected by the bacteria, pathogen diversity, and partly because of the wide range of climatic conditions in areas where the pathogen is found
- Most host plants infected with X. fastidiosa do not express any symptom. Symptoms often consist of a rapid drying of leaf margins, with scorched leaves. The different names given to the disease illustrate this heterogeneity of symptoms: “Pierce’s disease” on grapevine, “alfalfa dwarf”, “almond leaf scorch”, “phony peach disease”, “plum leaf scald”, “citrus variegated chlorosis” or “leaf scorch” of elm, coffee, oak, sycamore and oleander. In Taiwan, pear leaf scorch was also reported on Pyrus pyrifolia (Japanese pear) and P. serotina (Asian pear) (Chen et al., 2006).
- Symptom development depends on host plant species – Xylella fastidiosa genotype (Almeida and Purcell, 2003) and is usually correlated with high bacterial populations within plants (Hill and Purcell, 1995; Newman et al., 2003).
- Since infected plants might be missed because they are asymptomatic or show symptoms that could be due to drought, the known distribution can be linked only to areas where the disease has provoked clearly visible symptoms, and usually epidemics.
Dalla bibliografia consultata mi ha particolarmente colpito la velocità di diffusione della malattia ove l'eradicazione sia risultata infruttuosa. In particolare è assai educativo il caso della clorosi variegata dell'arancio da Xylella in Brasile. Quando a malattia fu per la prima volta segnalata (1987) essa era presente solo su poche piante d'arancio ma dopo 5 anni la stessa colpiva già 2 milioni di piante. Oggi la malattia è endemica nell'area agrumicola dello Stato di San Paolo e circa il 40% dei 200 milioni di piante d'arancio dolce presenti è infetto e manifesta sintomi.
Concludo rilevando che, come ho tenuto a precisare già all'inizio del mio scritto da lei citato, non sono un fitopatologo (anche se mi onoro di essere stato allievo dell’indimenticabile professor Elio Baldacci presso la facoltà di agraria di Milano) ed il mio scritto si configura pertanto come una review divulgativa di quanto fin qui emerso riguardo all'epidemia di Xylella, review che mi fu sollecitata da alcuni amici e che era soprattutto destinata a sgombrare il campo dalle ipotesi più fantasiose messe sul tappeto in questi mesi e che rischiano di far perdere tempo prezioso. Pertanto rinvio al professor Martelli per considerazioni più specifiche relative alle domande da lei sollevate.
Cordiali saluti.

Luigi Mariani

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