Ieri sera riflettevo tra me e me sulle immagini che quotidianamente
accompagnano il mio viaggio da San Cesario di lecce alla volta di Ugento e ho
scritto sul mio diario di Facebbok:
Io non so voi cosa
osservate. Io sulla Lecce - Gallipoli - Ugento vedo sempre più disseccamento
sugli olivi.
Si è subito accesa una
interessante discussione che ha coinvolto persone che stimo e apprezzo per
serietà, preparazione professionale e doti umane.
Sono andato a letto presto e non ho potuto partecipare a
questa interessantissima discussione. Il collega Gianluigi Cesari sa che più
volte ho chiesto che ci fossero qui nel Salento leccese gli scienziati che
QUOTIDIANAMENTE verificassero i disseccamenti per poter indagare al fine di
scoprirne le cause e per cercare di tentare di trovare le cure. Nel Salento c'è
un Ateneo che potrebbe dare accoglienza anche mettendo a disposizione i luoghi
fisici per ricercatori che intendessero lavorare in questo senso. L'Assessore
Fabrizio Nardoni nella giornata di Gallipoli dedicata all'olio extravergine e
organizzata da Coldiretti Lecce e Posidonia annunciò che la Regione avrebbe
presto fatto un concorso per assegnare 1 milione di Euro agli scienziati che
avessero un progetto di ricerca per il disseccamento degli olivi e qualche
centinaio di migliaia di Euro per ricerche empiriche da affidare a chiunque
avesse un progetto da mettere in campo.
Leggo ogni giorno molte opinioni sul disseccamento degli
olivi ma da quando per la prima volta il 5 luglio 2013 ne parlammo insieme ad
altri a Parabita come potete vedere qui: http://centrostudiagronomi.blogspot.it/search?q=parabita&updated-max=2013-10-16T08:26:00-07:00&max-results=20&start=18&by-date=false
E già a luglio 2013 si disse che era necessaria la ricerca e
in quella ed altre sedi io e i colleghi della mia associazione ci siamo messi a
disposizione per tentare di dare un contributo.
Le opinioni sono diverse ma quello che tutti chiedono è la
ricerca scientifica.
Penso che la strada che metta tutti insieme i salentini è
quella di scienziati all’ascolto di chi è in campagna ogni giorno per lavorarci.
Penso che gli scienziati che avranno dalla loro parte i
salentini saranno quelli che faranno visite quotidiane presso gli oliveti per
osservarne i cambiamenti.
Penso che se gli scienziati non avranno tutte le
informazioni necessarie per forza di cose ci comunicheranno dubbi, e che quindi
la strada dell’osservazione e della ricerca sia l’unica strada da percorrere.
C’è l’obiezione di chi come me vede avanzare il
disseccamento ogni giorno, che gli fa paura e che vorrebbe fare qualcosa, solo
che per fare qualcosa è necessario avere tutte le informazioni per sapere cosa
fare. E’ l’analogia del Prof Pietro Perrino:
L'energia è quella cosa che
fa fare cose alle cose.
L'informazione è quella
cosa che dice alle cose cosa fare.
Pietro Perrino
Chi è Pietro Perrino: http://www.ceeauniba.net/index.php?option=com_jumi&fileid=1&cv=101
Le informazioni che mancano, se e quando le avremo,
eviteranno lo spreco di energia in polemiche informate da credenze e non da
informazioni e convoglierà tutte le energie del Salento nella unica direzione
della salvaguardia e valorizzazione del nostro paesaggio rurale.
Per leggere tutta la discussione cliccare qui: https://www.facebook.com/quinto.ennio.9/posts/779044948870083?comment_tracking=%7B"tn"%3A"O"%7D&pnref=story
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