L’olivo predilige terreni calcarei.
Se dalla misurazione del pH questo risulta alcalino, cioè
con pH superiore a 7, occorre verificare se è anche calcareo. Infatti i terreni
calcarei presentano aspetti di cui va tenuto conto quando si intraprendono
delle coltivazioni
Un terreno si può dire calcareo se contiene carbonato di
calcio nella misura del 20% o superiore. La presenza del calcare influisce
negativamente sulla presenza di molti elementi nutritivi, come per esempio il
magnesio e il potassio.
Il calcare condiziona le caratteristiche fisiche del
terreno, che consentono la circolazione dell’aria e dell’acqua.
Nel terreno calcareo possono essere distinte particelle di calcio
bianche o grigio pallido; si è sviluppato sotto i mari in epoche geologiche
antiche, dall’accumulo di scheletri di animali e alghe.
In genere il terreno calcareo presenta queste caratteristiche:
- non è particolarmente fertile, ma è indicato per l’impianto
di oliveti o vigneti;
- crea in superficie una crosta che ostacola la penetrazione
di aria e acqua, e rende più laboriosa la germinazione dei semi;
- ha una minore capacità di trattenere l’acqua.
La verifica della presenza di calcare nel terreno si può
fare con un metodo empirico e con l’uso di sostanze comuni.
Prelevate da quattro cinque zone diverse dell’orto un
cucchiaio di terreno, mescolate tutto, fate asciugare all’aria e poi mettetelo
in un bicchiere.
Aggiungete alcune gocce di un reagente, che può acido
muriatico, oppure aceto puro, o succo di limone, e osservate se produce una
effervescenza. Più questa è accentuata, più il terreno è calcareo.
Fonte:
http://coltivarelortoabc.blogspot.it/2013/12/il-tuo-terreno-e-calcareo-fai-la.html#sthash.5i4S8IZm.XYEdWqQN.dpuf
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