Caro Amico esistono nel Salento imprenditori che
fanno reddito con l'olivicoltura. Non mi aspetto che un
capitano d'impresa si metta a favorire la concorrenza
sbandierando ai quattro venti le modalità che l'hanno reso
UOMO O DONNA DI SUCCESSO. Il compito di redistribuire
la ricchezza spetta alla POLITICA. A mio modestissimo
avviso spetta alla politica anche il compito di redistribuire le
informazioni che creano le condizioni per il successo. Nel
Salento nella quasi totalità dei casi si produce un blend di
olio derivato dalle cultivar di olivo cellina e ogliarola leccese
che ha conquistato i mercati del nord europa e che viene
pagato a peso d'oro, già l'oro liquido del salento leccese!
Grazie al Prof. Francesco Paolo Fanizzi dell'Università del
Salento con la sua caratterizzazione geografica e varietale di
olio di oliva extravergine pugliese, studio a cui anche tu hai
partecipato, c'è una grande opportunità all'olivicoltura del
Salento, anche se i potenziali produttori salentini non hanno
queste informazioni. Ecco questo è il compito che abbiamo
noi Dottori Agronomi e la politica deve comprendere che
questo ruolo è specifico e non surrogabile con altre pur
lodevoli iniziative che hanno alcune volte, se non troppe
volte, lo sguardo distratto per ragioni di opportunità
comprensibili. Spostare la barra sulla popolazione di questa
terra, sui giovani che potrebbero intraprendere in
quest'avventura è un progetto che chi governerà questa
nostra amata Puglia potrà cercare di realizzare. Non sono
per i campanilismi e penso, senza se e senza ma, che
l'olivicoltura del Salento ha la necessità di incontrasi con
quella di Terra di Bari per formulare una nuova maniera di
intraprendere unendo il Paesaggio alla forte capacità
commerciale di chi per decenni è stato il Mercato del
mediterraneo con la fiera del Levante. E' troppo? Ti sembra
troppo? Secondo me ciò che ho scritto è ancora troppo
poco....
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