Un corpo fisico umano medio è costituito da circa 10 elevato alla 13 (10,000,000,000,000 o circa dieci trilioni) di cellule. I microorganismi che
risiedono nel corpo umano adulto sono stimati intorno a 10 elevato alla 14 cellule, il che equivale a dire che il 90% del nostro corpo non è umano.
Ovviamente le cellule umane continuano a contribuire per la maggior parte
del nostro peso corporeo in quanto essendo i batteri residenti costituiti da
cellule molto più piccole di quelle umane il loro peso collettivo è solo di circa
900 grammi.
Il microbioma è definito come la collezione completa dei
microbi (batteri, funghi, virus ecc) che coesistono naturalmente nel corpo
umano. Lo studio del microbioma umano può condurre a nuovi concetti e linee
guida di valore nel campo della nutrizione umana, nella scoperta di nuovi
farmaci e nella medicina preventiva. Tali studi possono accrescere enormemente
la nostra comprensione di malattie complesse quali l’obesità, il cancro e le
malattie immunitarie come ad esempio l’asma.
A tal fine il National Institutes of Health Americano ha
lanciato il progetto denominato “The Human microbiome project (HMP)” allo scopo
di identificare e caratterizzare i microrganismi associati ad un corpo sano e
quelli presenti in un corpo malato. Si tratta di un progetto quinquennale ben
strutturato e con un budget totale di 115 milioni di dollari. Il fine ultimo di
questo progetto e di altri simili è quello di testare se cambiamenti nel
microbioma umano sono associati a stati di salute o di malattia nell’uomo.
In Europa il progetto METAHIT (Metagenomics of the human
intestinal tract) è stato finanziato con 11,4 milioni di euro attraverso il
tema ‘Salute’ del Settimo programma quadro (7° PQ). Il progetto quadriennale è
partito nel 2008 e riunisce 14 partner provenienti da Cina, Danimarca, Francia,
Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito.
Nello studio in questione, i ricercatori METAHIT hanno
analizzato il DNA microbico trovato nei campioni di feci prelevati da 124
adulti europei.
Tra i partecipanti allo studio - provenienti da Danimarca e
Spagna - vi erano persone di peso normale, in sovrappeso e obese. Alcune
soffrivano anche di malattie infiammatorie intestinali (MII). Nel corso della
loro ricerca, il team ha sequenziato 576,7 gigabase di materiale genetico, più
di qualsiasi altro studio fino ad oggi. La serie di geni microbici comprende
3,3 milioni di geni, cosa che la rende 150 volte più grande del genoma umano.
Oltre il 99% delle specie microbiche nei campioni è risultato essere composto
da batteri; sono state individuate 1.150 specie, molte delle quali nuove per la
scienza. Ogni individuo presentava almeno 160 specie di microbi nelle sue
viscere, e i ricercatori sono rimasti sorpresi di scoprire che le comunità microbiche
intestinali riscontrate nei campioni erano abbastanza simili tra loro (J. Qin,
2010).
Oltre ai progetti sopra citati, nel resto del mondo sono
state finanziate altre ricerche simili tra le quali possiamo ricordare: Human
Meta Genome Microbiome Initiative Consortium (Japan) $10 million, MicroObes
(France) $3 million, Meta-GUT (China) $1.5 million, Human Gastric Microbiome (Singapore)
$750,000, Australian Urogenital Microbiome Consortium $600,000.
Tratto da Biodiversità nel microbioma umano: implicazioni
sui processi cognitivi e coevolutivi di Massimo Pregnolato e Marcello Andriola
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