Raffaele Fitto: “L’Europa non si fida dei nostri ricercatori”.
“Gli esperti dell’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non si fidano degli studi dei nostri ricercatori e quindi decidono di decretare la morte di un intero settore viti-vivaistico pugliese senza che vi sia una certezza scientifica alla base della decisione di continuare a mantenere il blocco della movimentazione e commercializzazione di tutte le piante a rischio contagio Xylella”: è questo il duro atto di accusa dell’eurodeputato magliese, Raffaele Fitto, che interviene sulla delicata vicenda xylella e dell’embargo nei confronti della vite.
Non sembrano, infatti, aver convinto l’autorità per la sicurezza alimentare le rassicurazioni scientifiche dei ricercatori dell'Università e del Cnr di Bari che hanno dichiarato, dopo i propri studi, che la vite risulti immune al batterio che sta distruggendo gli ulivi salentini. Secondo l’Efsa, infatti, “non si può escludere che la vite sia una potenziale pianta ospite del ceppo di Xylella fastidiosa”. Una presa di posizione che, a pochi giorni dalla possibile decisione di rimuovere l’embargo nei confronti della vite, rischia di confermare il divieto di commercio.
Fitto ricorda come il comparto delle barbatelle di Otranto, grazie ai grandi sacrifici e alla professionalità degli operatori del settore, sia il secondo polo in Italia per produzione e commercializzazione dopo quello di Rauscedo in Veneto. L’embargo, che va avanti da sei mesi, sta decretando il fallimento delle aziende sulla base di un rischio “potenziale” ma non certo e con danni sul piano economico-occupazionale irrimediabili.
“È stata – ribadisce Fitto -, a settembre, proprio l’Efsa a riconoscere la validità di un parere scientifico che assicurerebbe la totale immunità delle viti alla Xylella attraverso un trattamento con acqua calda (HWT). Ora se il comitato fitosanitario autorizzasse il trattamento questa potrebbe essere una soluzione temporanea, certo non ottimale, ma idonea a non mettere totalmente in ginocchio il settore. La prossima settimana in Commissione, a Bruxelles, cercherò di richiamare l’attenzione su tutto questo, ma l’auspicio è che le istituzioni nazionali e regionali italiane si muovano in sinergia per ottenere il risultato”.
Gli fa eco il senatore idruntino, Francesco Bruni, che evidenzia: "Le barbatelle di Otranto danno lavoro a centinaia di persone, ne garantiscono il reddito, ma ora gli esperti dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) non si fidano degli studi dei nostri ricercatori e quindi decidono di decretare la morte di un intero settore viti-vivaistico pugliese. Finora, come Conservatori e Riformisti abbiamo mantenuto una linea impostata alla sobrietà. Non abbiamo voluto in alcun modo strumentalizzare la situazione. Continuiamo lanciando ora un appello per l'ultimo miglio, perché si giunga ad una soluzione equa e condivisibile. Ma se cosi non fosse, se non si dovesse trovare una soluzione prima del 23, allora chi ha sbagliato paghi, chi ha responsabilità di governo si assuma le sue responsabilità e le sue colpe".
Fonte: http://leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=31376&id_rub=89
Il trattamento con acqua calda è un metodo affidabile per impedire la diffusione di Xylella fastidiosa nel materiale di propagazione viticolo. A dirlo è l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, nel precisare che il materiale di propagazione viticolo (talee, barbatelle e innesti) viene trattato in fase di quiescenza, rendendolo commercializzabile verso le zone protette dell’Ue. Del resto, il trattamento viene già usato con successo per eliminare la «flavescenza dorata», malattia che colpisce la vite ed è causata da un fitoplasma. Il gruppo di esperti dell’Autorità che si occupa di salute delle piante (gruppo PLH) ha concluso che il procedimento HWT contro la flavescenza dorata - in base al quale si immergono piante in fase di quiescenza o loro parti per 45 minuti in acqua scaldata a 50 C - «è efficace anche contro la X. fastidiosa presente sulle viti». Rivedere il piano Ue anti-Xylella, soprattutto alla luce delle nuove ricerche che hanno dimostrato l’immunità della vite al ceppo del batterio che si trova in Puglia. E garantire agli agricoltori pugliesi le dovute compensazioni e i risarcimenti per i danni subiti a seguito del blocco dell’export verso alcuni stati membri dell’Ue».
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/cronaca/15_settembre_14/acqua-calda-contro-xylella-cosi-si-combatte-batterio-killer-ed205f02-5afe-11e5-af54-c122b65fd5c8.shtml
Xylella: L’EFSA valuta una nuova ricerca
L’EFSA sta valutando i risultati di esperimenti condotti in Puglia sulla suscettibilità della vite (Vitis) a Xylella fastidiosa CoDiRO, il ceppo di Xylella che si è diffuso nel sud Italia dal 2013.
È ben noto che Vitis è molto sensibile alla sottospecie fastidiosa del batterio X. fastidiosa, che provoca la malattia mortale di Pierce nell’uva della California. Tuttavia, a causa dell'incertezza circa la completa gamma di ospiti di X. fastidiosa CoDiRO, Vitis è attualmente soggetta ad apposita regolamentazione e a misure di emergenza dell’UE contro la X. fastidiosa.
Le autorità italiane sostengono invece che i risultati della ricerca fatta in Puglia hanno rimosso ogni incertezza in merito alla suscettibilità di Vitis a CoDiRO e hanno invitato la Commissione a rimuovere Vitis dal proprio elenco. I gestori del rischio a Bruxelles hanno chiesto all’EFSA di valutare i risultati di tale ricerca, in modo da poter rispondere opportunamente alla richiesta. Il relativo parere scientifico dell'Autorità sarà pubblicato entro la fine di novembre.
Trattamento con acqua calda
La nuova valutazione fa seguito a un
parere scientifico dell’EFSA pubblicato a settembre scorso, dove si concludeva che il trattamento con acqua calda rappresenta una misura di salvaguardia efficace nel materiale di propagazione viticolo contro tutti i ceppi di
X. fastidiosa.
Quali sono le nuove informazioni su vite e CoDiRO?
Il fascicolo trasmesso alla Commissione dalle autorità italiane si basa sul lavoro fatto da scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Università di Bari, che hanno eseguito tre attività di ricerca principali:
- Una serie di esperimenti da inoculo condotti su piante in vaso tra il 2014 e il 2015, che hanno evidenziato che, mentreX. fastidiosa CoDiRO si diffonde rapidamente nelle piante di olivo, non si diffonde invece nelle viti di Cabernet Sauvignon.
- Un secondo gruppo di esperimenti in cui campioni di vite, olivo, oleandri, agrumi e piante di controllo (pervinca) sono stati esposti a sputacchine dei prati (Philaenus spumarius), che sono note trasmettitrici (vettori) di X. fastidiosa e sono comuni nella zona del focolaio pugliese. Le piante di controllo si sono infettate rapidamente mentre le viti non hanno mostrato alcun segno di infezione in tutti i tre mesi della sperimentazione. I risultati su olivi, oleandri e agrumi non sono ancora disponibili.
- Indagini sui vigneti nel cuore della zona pugliese contaminata, dove quasi il 100% di alberi di ulivo è infettato da X. fastidiosa CoDiRO. I campioni sono stati raccolti da molte varietà di viti e rizomi nel 2013, 2014, e 2015. Nessuno dei campioni ha evidenziato segni di infezione da X. fastidiosa CoDiRO.
Per ulteriori informazioni sui lavori condotti dall’EFSA su
X. fastidiosa, si prega di consultare le nostre
domande frequenti.
Fonte: http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/151015a
Xylella: servono ulteriori studi sul ruolo della vite
Gli esperti dell'EFSA in materia di salute dei vegetali hanno concluso che non si può escludere che la vite sia una potenziale pianta ospite del ceppo di Xylella fastidiosa che sta attaccando gli ulivi nel sud Italia.
Le conclusioni dell’EFSA sono state raggiunte nell’ambito della sua valutazione di recenti studi ed esperimenti effettuati in Puglia, dove si conosce la presenza del ceppo CoDiRo del batterio X. fastidiosa sin dall’ottobre 2013.
Stephan Winter, a capo del gruppo di lavoro che ha valutato le nuove informazioni, ha dichiarato: "Le risultanze degli studi condotti finora sono molto promettenti e costituiscono una buona base per ulteriori verifiche, che potrebbero escludere che la vite sia un ospite di questo particolare ceppo del batterio”.
"La nostra valutazione suggerisce tuttavia che, sebbene la vite non sia uno degli ospiti principali del ceppo CoDiRO e le piante, a quanto pare, non soccombano né sul campo né in laboratorio, non esiste attualmente alcuna prova inequivocabile che la vite non costituisca una fonte d’infezione".
Queste informazioni esaminate dall'EFSA erano composte da: indagini sui vigneti situati nel cuore della zona dove il ceppo CoDiRO di X. fastidiosa è insediato; risultati di esperimenti d’inoculo per infettare la vite con X. fastidiosa CoDiRO; e risultati degli esperimenti di trasmissione usando insetti come vettori di X. fastidiosa CoDiRO.
Le indagini sul campo non hanno evidenziato alcun caso di viti infette e nessuna delle viti usate negli esperimenti è stata infettata, né per inoculo né per contatto con gli insetti. Tuttavia il gruppo di lavoro ha rilevato alcune incertezze che non permettono di escludere la possibilità che la vite sia una pianta ospite del ceppo CoDiRO.
Gli esperti hanno osservato che, sebbene le indagini sul campo siano negative, non sono disponibili informazioni sulle popolazioni di vettori infettivi presenti nei vigneti.
Sugli esperimenti d’inoculo hanno posto questioni sullo scarso numero di viti utilizzate, sul rigore della procedura d’inoculazione e sull'uso di un’unica varietà di vite.
Riguardo agli esperimenti di trasmissione vettoriale, le incertezze ruotano sul livello di attività degli insetti e su quanti batteri essi possano aver trasferito alle piante sperimentali.
Il dott. Winter ha aggiunto: "Le malattie causate da Xylella fastidiosa sono il risultato di interazioni altamente complesse tra agenti patogeni, vettori e piante ospiti. Ci sono così tante incognite - come il comportamento degli insetti e le condizioni ambientali -che esperimenti di questo tipo sono irti di difficoltà e incertezze".
Riferimenti
Le specie di Vitis sono incluse nell’elenco delle piante soggette a misure di controllo fin dall’inizio dell’epidemia di X. fastidiosa in Puglia. Il fascicolo esaminato dall’EFSA è stato presentato alla Commissione europea dalle autorità italiane a corredo della loro richiesta di eliminare Vitis dall'elenco di piante ospiti.
Questa nuova valutazione segue un
parere scientifico dell’EFSA pubblicato a settembre scorso dove si concludeva che il trattamento con acqua calda è una misura di salvaguardia efficace contro tutti i ceppi di
X. fastidiosa nei materiali di propagazione viticola.
Fonte: http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/151119
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