Ho ascoltato attentamente i ricercatori, ed in particolare
il Prof. Misciagna, intervenuti qualche giorno fa in Task Force a Bari
confermando quello che ho sempre pensato su questa complessa faccenda.
Quale é la distribuzione della patologia all'interno della
Regione?
Gli epidemiologi la prima cosa che fanno dopo la
caratterizzazione della patologia è quella di andarne a vedere la distribuzione
per posto, per età e per caratteristica della pianta.
In questo modo si ottengono le informazioni su come è
distribuita questa patologia degli ulivi all'interno della Regione oltre che ad
accertare se tale patologia c'era già nel passato acquisendo anche informazioni
che accertino se ci sono state delle variazioni nel tempo.
Sempre attraverso le osservazioni si acquisiscono
informazioni che accertino quali sono le caratteristiche della pianta che sono
associate con la patologia: il terreno, il clima, gli inquinanti, la fisiologia
etc.
Questa è la parte dell'epidemiologia che si definisce
epidemiologia descrittiva.
Dai dati fin ora forniti dagli organi scientifici nella
Regione Puglia nessuno ha fatto queste osservazioni.
L'epidemiologia descrittiva serve come generatrice di
ipotesi da testare poi in studi specifici. In epidemiologia gli studi si
dividono in due tipi: osservazionali e sperimentali.
Nel caso degli studi condotti in Puglia da CNR, IAMB e
Università di Bari si è passati direttamente a quelli sperimentali senza fare
quelli osservazionali.
Non abbiamo dati di confronto tra alberi con la patologia,
alberi senza la patologia, e la distribuzione di eventuali agenti eziologici
tra questi casi e il controllo. Non ci sono comparazioni. L'approccio ha
saltato completamente la parte cosiddetta causale macroscopica per arrivare
direttamente alla patogenesi, dando per acquisito che l'agente eziologico sia
la xylella.
Il problema vero che sta a cuore agli agricoltori è il
CoDiRO non la xylella. Vogliamo capire cos'è veramente il CoDiRo e poi qual'è
la sua eziologia a diversi livelli? Il livello patogenetico supersofisticato è
un livello successivo a questi studi macroscopici che vengono fatti. Bisogna
andare a studiare e confrontare dati e misure questa é ricerca. Partire con
ipotesi pregiudiziali non é da ricercatore, il ricercatore vede la malattia e
pensa a una serie di agenti eziologici, li esamina tutti quanti insieme e poi
inizia con gli studi sperimentali di tipo preventivo o causativo ma solo dopo
aver fatto le osservazioni più semplici. Non c'è alcuna giustificazione alle
cose che sono state dette fin ora. Ci sono ancora persone che confondono la
patologia con la xylella. La patologia é il CoDiRo. Manca una metodologia di
approccio al problema. Un ricercatore non va per sensazioni. L'approccio
patogenetico di Martelli, Boscia ed altri completamente errato dovrebbe
lasciare spazio a quello casuale che ha un altro modo di procedere. Se
continuiamo a parlare di Xylella non si andrà da nessuna parte.
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