Lecce, OFFICINE CANTELMO - 25 novembre 2015 ore 17,00
"Gli Ulivi e la Pietra – Salento e Barocco Leccese nella prospettiva UNESCO"
"Gli Ulivi e la Pietra – Salento e Barocco Leccese nella prospettiva UNESCO"
Oggi la Puglia, forte di 60 milioni di piante di ulivo, è la
regione col maggior numero di frantoi in Italia: oltre 900; e con una
produzione di olio di circa il 40% rispetto al totale nazionale (anno 2011).
Il Gennaro Maria Galanti, nella sua Descrizione geografica e
politica delle Sicilie, redatta nel 1789, citava: Nella Terra d’Otranto e di
Bari,…, questa pianta è propria del suolo, poiché circa due terzi sono coperti
di boschi di ulivi. Del prezioso liquore che se n’estrae si fa ampio e ricco commercio
in Gallipoli, dove si trasporta quasi tutto l’olio della provincia (Monte 1995:
89).
Il martanese Donato Cosimo Moschettini (1747-1820), uno dei primi
studiosi dell’arte olearia in Puglia, affermava: che l’Ulivo, dove regge ai
calori grandi, ai freddi acuti soccombe; ed ancora che quest’Albero, acciò
fusse lieto, e la vegetazione non nuocesse alla fruttificazione, vuole qualità,
non copia di alimento, pochi sughi, non crudi, ed acquei, ma ben preparati, e
digeriti; per quanto concerne il tipo di terreno che nelle terre sabbiose,
calcari, e selciose vi allignano, e crescono molte piante, e l’ulivo specialmente
vi prospera cosí bene, che oltre all’essere più fruttifero, dà pure un olio più
dilicato, e fino, … qualora crescesse in piano; infine declama per niuno è stata la natura cosí prodiga,
come per l’ulivo; per ogni sua parte barbicando si produce.
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