lunedì 16 novembre 2015

Xylella, stop all’embargo delle barbatelle: l’Ordine degli agronomi leccesi scrive al ministro Martina. “Comparto rischia il collasso”


Xylella, stop all’embargo delle barbatelle: l’Ordine degli agronomi leccesi scrive al ministro Martina. “Comparto rischia il collasso” | Lecce ed il Salento online –
LECCE – Per la lotta alla “liberazione” delle barbatelle salentine scende in campo anche l’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Lecce.

Il presidente provinciale dell’Ordine, Rosario Centonze, ha inoltrato una lettera al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in cui ancora una volta si richiede l’immediata cancellazione della vite dalla “lista nera” delle specie considerate portatrici di xylella fastidiosa e per questo pericolose da commerciare e movimentare.

In vista della riunione del Comitato fitosanitario permanente che avrà luogo il prossimo 23 novembre a Bruxelles,in cui si deciderà la sorte della pianta ma anche di un intero comparto vivaistico che conta centinaia di lavoratori, l’ordine torna a invocare una immediata liberatoria per la commercializzazione delle barbatelle. Nella missiva al ministro, il presidente Centonze sottolinea l’incertezza in cui vive ormai da tempo il Salento a causa della diffusione del batterio killer degli ulivi sul territorio.

“Non passa giorno ormai – scrive – che non veda sui volti degli agricoltori salentini l’angoscia e lo sconforto per quello che sta accadendo”. Per questo motivo tutti gli agronomi leccesi chiedono un impegno serio da parte del ministro Martina in un momento più che mai cruciale per il settore. “La prossima settimana l’Efsa, autorità europea sulla sicurezza alimentare, deciderà sul futuro del vivaismo viticolo salentino e sulla sopravvivenza di una classe imprenditoriale che conta oltre 40 imprese, che assorbono 700 operai e nel complesso sviluppano 70.000 giornate lavorative all’anno” spiega Centonze.

L’embargo europeo al momento tiene ferme oltre 11,5 milioni di barbatelle, numero che, sottolinea il presidente, non è una stima ma corrisponde alla realtà. La preoccupazione degli operatori del settore è tanta. Da tempo il blocco del commercio e della movimentazione della vite condiziona le loro attività.  “Nell’imminenza del periodo di commercializzazione, una decisione negativa o semplicemente decidere di non decidere, metterebbe irreparabilmente in ginocchio tutto il territorio” prosegue il presidente dell’ordine che teme un eventuale “no” o un ulteriore rinvio della liberatoria riguardo alle barbatelle come accaduto nella scorsa riunione a Bruxelles.

“Il nostro è un territorio che ha esaltato la sua vocazione ambientale e del vivaismo viticolo ne ha fatto una risorsa che negli ultimi anni ha registrato volumi di fatturato attorno ai 20 milioni di euro, senza contare, poi, l’indotto rappresentato dai produttori di mezzi tecnici e di servizi” aggiunge. Per tutti questi motivi inevitabile diventa l’appello per un intervento decisivo al ministro Martina, “un rappresentante di un’istituzione, un professionista, un lavoratore che ha scommesso sulla propria terra e adesso osserva come logiche politico-economiche possano decretarne l’oblio” conclude Centonze.
Fonti:

http://www.leccecronaca.it/index.php/2015/11/16/richiesti-interventi-urgenti-per-le-barbatelle-salentine/


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