Xylella, stop all’embargo delle barbatelle: l’Ordine degli
agronomi leccesi scrive al ministro Martina. “Comparto rischia il collasso” |
Lecce ed il Salento online –
LECCE – Per la lotta alla “liberazione” delle barbatelle
salentine scende in campo anche l’Ordine dei dottori agronomi e forestali della
provincia di Lecce.
Il presidente provinciale dell’Ordine, Rosario Centonze, ha
inoltrato una lettera al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in
cui ancora una volta si richiede l’immediata cancellazione della vite dalla
“lista nera” delle specie considerate portatrici di xylella fastidiosa e per
questo pericolose da commerciare e movimentare.
In vista della riunione del Comitato fitosanitario
permanente che avrà luogo il prossimo 23 novembre a Bruxelles,in cui si
deciderà la sorte della pianta ma anche di un intero comparto vivaistico che
conta centinaia di lavoratori, l’ordine torna a invocare una immediata
liberatoria per la commercializzazione delle barbatelle. Nella missiva al
ministro, il presidente Centonze sottolinea l’incertezza in cui vive ormai da
tempo il Salento a causa della diffusione del batterio killer degli ulivi sul
territorio.
“Non passa giorno ormai – scrive – che non veda sui volti
degli agricoltori salentini l’angoscia e lo sconforto per quello che sta
accadendo”. Per questo motivo tutti gli agronomi leccesi chiedono un impegno
serio da parte del ministro Martina in un momento più che mai cruciale per il
settore. “La prossima settimana l’Efsa, autorità europea sulla sicurezza
alimentare, deciderà sul futuro del vivaismo viticolo salentino e sulla
sopravvivenza di una classe imprenditoriale che conta oltre 40 imprese, che
assorbono 700 operai e nel complesso sviluppano 70.000 giornate lavorative
all’anno” spiega Centonze.
L’embargo europeo al momento tiene ferme oltre 11,5 milioni
di barbatelle, numero che, sottolinea il presidente, non è una stima ma
corrisponde alla realtà. La preoccupazione degli operatori del settore è tanta.
Da tempo il blocco del commercio e della movimentazione della vite condiziona
le loro attività. “Nell’imminenza del
periodo di commercializzazione, una decisione negativa o semplicemente decidere
di non decidere, metterebbe irreparabilmente in ginocchio tutto il territorio”
prosegue il presidente dell’ordine che teme un eventuale “no” o un ulteriore
rinvio della liberatoria riguardo alle barbatelle come accaduto nella scorsa
riunione a Bruxelles.
“Il nostro è un territorio che ha esaltato la sua vocazione
ambientale e del vivaismo viticolo ne ha fatto una risorsa che negli ultimi
anni ha registrato volumi di fatturato attorno ai 20 milioni di euro, senza
contare, poi, l’indotto rappresentato dai produttori di mezzi tecnici e di
servizi” aggiunge. Per tutti questi motivi inevitabile diventa l’appello per un
intervento decisivo al ministro Martina, “un rappresentante di un’istituzione,
un professionista, un lavoratore che ha scommesso sulla propria terra e adesso
osserva come logiche politico-economiche possano decretarne l’oblio” conclude
Centonze.
Fonti:
http://www.leccecronaca.it/index.php/2015/11/16/richiesti-interventi-urgenti-per-le-barbatelle-salentine/
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