venerdì 26 settembre 2025

La resilienza dell’oliveto parte dal suolo

 


La resilienza dell’oliveto parte dal suolo

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Scienze Forestali della Provincia di Lecce

 

La crisi climatica non è un orizzonte futuro, ma una condizione già scritta nei bilanci idrici e nelle rese degli oliveti mediterranei. Temperature estreme, siccità prolungate e precipitazioni concentrate in eventi brevi e violenti hanno reso il suolo la prima linea di resistenza o vulnerabilità. Gli studi più recenti della letteratura internazionale convergono su un punto: la gestione del cotico erboso e delle coperture non è un orpello agronomico, ma un’infrastruttura del sistema, un pilastro del quadro di adattamento.

Inerbimento: carbonio e infiltrazione

Indagini pluriennali condotte in Spagna e Grecia hanno dimostrato che l’inerbimento incrementa non solo gli stock di carbonio organico del suolo, ma soprattutto le sue frazioni più stabili e protette (Gómez et al., 2014; Peregrina et al., 2020). Queste riserve costituiscono la base della resilienza biologica e chimica del sistema.
Al tempo stesso, i cotici permanenti favoriscono l’infiltrazione idrica, riducendo i deflussi superficiali e trasformando precipitazioni intense in flussi minori di sedimento e carbonio associato. È l’opposto di ciò che accade nei suoli lavorati, più esposti a perdite acute durante le finestre autunno-invernali (Rodríguez-Lizana et al., 2007).

Gestione del cotico: la questione idrica

Resta aperto il nodo della competizione idrica. La letteratura indica che questa può essere modulata intervenendo sulle fasi fenologiche più sensibili: lo sfalcio anticipato o la terminazione mirata consentono di trattenere i benefici ecosistemici riducendo al minimo l’interferenza idrica (Moreno et al., 2018). Nelle annate siccitose, ciò si traduce in guadagni netti sulla fisiologia fogliare e sulla produttività.

Pacciamature: organico vs sintetico

La ricerca sugli impianti ad alta densità apre ulteriori prospettive. In Andalusia, la distribuzione di sansa denocciolata disoleata (DOP) come pacciamante ha fornito carbonio fresco al microbioma e raddoppiato la disponibilità di potassio del suolo, rispetto a controlli e altri materiali (Fernández-Hernández et al., 2019). Pur degradandosi rapidamente, al secondo anno la copertura ha migliorato conduttanza stomatica, assimilazione netta ed efficienza d’uso dell’acqua, senza penalizzare crescita e resa.
Parallelamente, prove condotte in Italia meridionale hanno mostrato che pacciamanti sintetici traspiranti – come tessuti non tessuti (TNT) e polietilene non perforato (PEN) – garantiscono un controllo più efficace delle infestanti, accelerano l’entrata in produzione e superano in efficienza la sarchiatura periodica (Sanz-Cobena et al., 2017).

Integrare pratiche per la resilienza

La non lavorazione integrata con inerbimento gestito e pacciamature mirate si configura come la scelta più coerente con le sfide climatiche del XXI secolo. Questa strategia riduce erosione e perdite di carbonio, incrementa la ritenzione idrica e stabilizza la fertilità, costruendo agroecosistemi capaci di reggere ondate di calore, siccità e piogge estreme.
Il messaggio che emerge è chiaro: la resilienza dell’oliveto non nasce da input esterni, ma dalla cura sistemica del suolo.


Bibliografia essenziale

  • Fernández-Hernández, A., et al. (2019). Organic mulching in olive orchards: effects on soil properties and tree performance. Agricultural Water Management, 214, 1–11.
  • Gómez, J. A., et al. (2014). Cover crops and no-tillage in rainfed olive orchards in southern Spain: long-term effects on soil organic carbon and soil properties. Soil & Tillage Research, 130, 9–17.
  • Moreno, B., et al. (2018). Cover crop termination timing and soil water dynamics in Mediterranean olive orchards. European Journal of Agronomy, 94, 1–12.
  • Peregrina, F., et al. (2020). Soil organic carbon fractions in Mediterranean olive orchards under different soil management. Geoderma, 376, 114552.
  • Rodríguez-Lizana, A., et al. (2007). Effects of tillage and cover crops on soil erosion and runoff in olive groves. Soil & Tillage Research, 92, 38–49.
  • Sanz-Cobena, A., et al. (2017). Plastic mulching and weed control in olive groves: agronomic and environmental implications. Agricultural Systems, 155, 1–10.

 

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