Il 3 giugno 2011 alle ore 9.00 a Tricase il Paesaggio che vorrei: i 100 laghi del Salento leccese
L’estate infuocata del Salento leccese
L’estate del Salento leccese, della siccità, delle erbe secche, degli incendi. L’inferno del fuoco e del caldo in una Provincia che ha dovuto rinunciare, per difendersi dalla malaria, a più della metà del territorio ricoperto dagli specchi d’acqua presenti 150 anni fa quando si fece l’Italia. Gli 800mila abitanti del Salento leccese ogni estate trovano refrigerio solo sulle coste affollatissime a prezzo di code lunghissime per raggiungere le mete marine.
Lo spettacolo delle coste del Salento leccese
Ma una volta arrivati lo spettacolo è quello di un girone dantesco, le auto che si accalcano sul litorale, i parcheggi che devastano i cordoni dunali e le strade costruite sulle falesie da crollo o che sventrano le aree di macchia mediterranea.
Tutto questo è la crescita sfrenata, la conquista di ogni metro quadrato di costa per spremerla come un limone riducendola a vero e proprio deserto e circondandola di asfalto e cemento.
Il Salento leccese la penisola che si immerge nel grande lago salato che è quel Mediterraneo che presenta più o meno le stesse caratteristiche sulle coste africane e asiatiche. Il Salento leccese che cerca il benessere vendendo il territorio senza proteggerlo e senza custodirlo, ma consumandolo perdendolo per sempre!
L’ho già scritto: se andiamo avanti a questo ritmo perdiamo il Salento leccese che è grande, popoloso e articolato e che risulta ricco di patrimonio materiale e immateriale.
Il Salento leccese una grande ricchezza di risorse umane e fisiche che si scontra con il modo di governare queste risorse
Ci avete mai pensato a quanta è lunga la penisola Salentina? A quanto sono estese le sue coste, alla diffusione nel territorio del Salento leccese dei beni culturali? Avete mai pensato alla magnificenza dei centri storici dei Comuni del Salento leccese, alla bellezza e alla storia che essi esprimono?
E poi ci siamo noi, le 800mila persone che abitano la Provincia di Lecce, tutte ricche di capacità e tra le quali ve ne sono alcune ricche di conoscenze e di professionalità.
Io che mi avventuro spesso fuori dai confini del territorio in cui vivo sono consapevole di quanti uomini e donne del Salento siano sparsi in Italia e nel Mondo e di come si distinguano, ovunque siano, per la qualità del loro lavoro. Noi del Salento leccese lavoriamo bene e soprattutto lavoriamo con tante idee.
E’ evidente la potenzialità del Salento leccese e allo stesso tempo ahimè, è sotto gli occhi di tutti, la discrepanza tra queste potenzialità e i metodi di governo.
In pratica vi è una grande ricchezza di risorse umane e fisiche che si scontrano con il modo di governare queste risorse.
Restituire QUALITA’ ai nostri insediamenti urbani
Il primo comandamento per chi come me desidera avventurarsi nella difficile disciplina del governo del territorio, è chiudere definitivamente con la QUANTITA’ per passare alla QUALITA’!
Tale comandamento si traduce nell’abbandono definitivo dell’espansione quarantennale delle nostre città per cominciare a riqualificare le nostre realtà urbane. Ciò comporta la consapevolezza di lasciare da parte un’urbanistica astratta basata sui FABBISOGNI TUTTI SULLA CARTA per mettere in pratica finalmente un’urbanistica CONCRETA CHE GUARDA AI BISOGNI DOVE EMERGONO e costruisce un urbanistica che realizza strumenti adatti a rispondere tempestivamente a quei bisogni e capace di restituire QUALITA’ ai nostri insediamenti urbani.
Il Salento leccese dei 100 laghi comunali
Il Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” ha elaborato il progetto “I 100 laghi del Salento leccese” che guarda appunto a questi bisogni e le Organizzazioni Professionali Agricole CIA; COLDIRETTI e COPAGRI hanno patrocinato il Convegno internazionale in cui si illustreranno queste proposte che si terrà 3 giugno 2011 alle ore 9.00 a Tricase e i cui lavori saranno conclusi dall’Assessore Regionale Fabiano Amati. Io in questo convegno spiegherò “il Paesaggio che vorrei: i 100 laghi del Salento leccese” ma che sono consapevole deve riscuotere il consenso degli abitanti di questo territorio per poi poter essere realizzato dal Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” .
Israeliani e Palestinesi uniti al Salento leccese
A Tricase questo progetto si confronterà con la realtà narrata dal Prof. Iko Avital – Università di Tel Aviv che ci racconterà l’esperienza del riuso in Israele e con quella del Prof. Nael T. H. ALi-Ahmad – Autorità palestinese per l’acqua che ci parlerà dell’’esperienza del riuso in Palestina. L’acqua che può dividere per accaparrarsi le sorgenti, causa di guerre, ma che può anche unire se si comincia a pensare che non c’è acqua abbastanza per tutti e che quindi dobbiamo usarla e soprattutto riusarla. Noi del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” abbiamo un progetto! Adesso tocca a voi dirci se realizzarlo oppure no!
di Antonio Bruno, Direttore dell’Area Agraria del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”, Dottore Agronomo (Esperto in diagnostica urbana e territoriale titolo Universitario International Master's Degree IMD in Diagnostica Urbana e territoriale Urban and Territorial Diagnostics).
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