mercoledì 1 giugno 2011

IL messaggio al Convegno Internazionale del 3 giugno 2011 del Dott. Agr. Luigi Rossi Direttore BIOTEC ENEA e Presidente FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali)

IL messaggio al Convegno Internazionale del 3 giugno 2011 del Dott. Agr. Luigi Rossi Direttore BIOTEC ENEA e Presidente FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali)



----Messaggio originale----

Da: luigirss0@gmail.com

Data: 1-giu-2011 12.08

A: "Antonio Bruno dottore agronomo"

Cc: "fidaf"

Ogg: Convegno internazionale





Caro Antonio,



impossibilitato a partecipare al Convegno Internazionale del 3 giugno prossimo “I 100 laghi del Salento leccese”, come avrei voluto e dovuto, ti ringrazio per il cortese invito, esprimendo la certezza che dall'incontro - per l'autorevolezza dei relatori e per la sicura attualità del tema da trattare - scaturiranno contributi assai utili per il Salento leccese e per il percorso che porterà al Forum Mondiale dell’acqua.



Desidero, con l’occasione, complimentarmi con te, quale neo Presidente dell’Associazione dottori in Scienze agrarie forestali di Lecce per l’organizzazione di questo convegno che vede al centro del dibattito l’acqua e coinvolge in tutta la loro consapevolezza e responsabilità le Istituzioni e le Organizzazioni rappresentate.



Il convegno si colloca perfettamente tra gli obiettivi fondamentali della nostra Federazione che sono appunto la promozione culturale, scientifica e tecnica dell’agricoltura nella sua accezione più ampia e moderna. La FIDAF è costituita dalle Associazioni Provinciali presenti su tutto il territorio nazionale, è un libero organismo apartitico e non persegue fini di lucro. Fu costituita nel 1944, da Colleghi come Giuseppe Medici che ne fu il primo presidente.



La FIDAF ha come compiti principali l’aggiornamento professionale e culturale e la realizzazione di servizi per i suoi soci. E’ socio fondatore del Comitato Europeo degli Agronomi (CEDIA). Attualmente la Fidaf partecipa a un Progetto Europeo sul riconoscimento dei titoli di studio in agricoltura, insieme con Francia, Olanda, Portogallo, Spagna, Austria, Ungheria, Svezia. A maggio dovrebbe essere approvato un nuovo Progetto LEONARDO che darebbe l’opportunità a 20 neolaureati (da selezionare fra tutti i colleghi) di fare uno stage di sei mesi, all’estero, presso istituzioni o imprese qualificate sulle agro-energie.



La Fidaf e le Associazioni Provinciali operano in stretta armonia con l’Ordine nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali e con gli Ordini Provinciali. Abbiamo compiti distinti ma tutti operiamo per il bene della nostra agricoltura e la crescita professionale dei nostri colleghi.



Voglio chiudere portandovi anche il saluto di un agronomo, uno scientist, un autoctono del Salento leccese, l’amico Michele Stanca. Da me informato del Convegno, si è subito interessato, con il suo speciale entusiasmo, ai temi che saranno trattati: il recupero delle acque dei depuratori, le cave, l’immensa e inesauribile risorsa dei fiumi e dei laghi sotterranei. Con me ha voluto condividere la “speranza e la convinzione che Antonio, con Gigi De Bellis e tutti gli autorevoli partecipanti, riesca a organizzare una giornata di studio ricca di soluzioni o spunti da approfondire e/o realizzare nel Salento e da esportare in altri contesti più o meno simili”.



Con i saluti più cordiali a tutti

Luigi Rossi



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Dott. Agr. Luigi Rossi

Presidente FIDAF

Via Livenza 6

00198 Roma

www.fidaf.it



“Desertificazione e Agricoltura” nel WORKSHOP organizzato da ENEA e FIDAF

Una visione d’insieme delle relazioni tra desertificazione e agricoltura in Italia, nel bacino del Mediterraneo e nei PVS (in particolare l’Africa). La desertificazione, alle nostre latitudini, è un processo di degrado delle terre lento, ma allo stesso tempo inesorabile; ne deriva una scarsa percezione sociale delle possibili ripercussioni in campo ambientale ed economico. Diversa è la situazione nei Paesi in Via di Sviluppo, dove desertificazione è sinonimo di povertà, in senso lato. Questo fenomeno è determinato soprattutto dall’impatto delle attività dell’uomo, mentre le componenti climatica e fisiografica rappresentano fattori più o meno predisponenti. Tra le attività antropiche, l’agricoltura viene sempre più spesso considerata la maggiore responsabile di tale situazione.

Questo workshop vuole evidenziare il ruolo dell’agricoltura nella salvaguardia del territorio, quali possono essere gli interventi di recupero, mitigazione ed adattamento alle diverse forme di degrado.

All’agricoltura si chiede multifunzionalità, non solo attività produttiva “di qualità”, ma anche protettiva, di tutela ambientale e del paesaggio agrario, di turismo sostenibile e di sviluppo rurale, come previsto dalle misure di eco-condizionalità della nuova Politica Agricola Comunitaria. D’altra parte il settore agricolo, sempre più schiacciato nella morsa della competizione sui mercati internazionali, rappresenta ben poca cosa nell’ambito dell’intera filiera agro-alimentare e, più in generale, nell’economia del Paese. Sappiamo bene quanta parte del prezzo dei prodotti agricoli che paghiamo al dettaglio alimenti la fase di intermediazione e come poco contribuisce alla formazione del reddito degli agricoltori.

Siamo convinti del fatto che la lotta al degrado delle risorse naturali ad opera delle diverse attività produttive, che generano desertificazione nelle zone climatiche più sensibili, debba rappresentare un costo sociale, un onere per tutti i soggetti interessati a mantenere un presidio vitale sul territorio.

Questa consapevolezza deve estendersi nei confronti dei PVS, attraverso un forte impegno della cooperazione internazionale, se si vuole ridurre l’emorragia di uomini che lasciano terre inospitali per riversarsi nel nostro Paese, attratti da aspettative molto spesso disilluse.

Attualmente l’ENEA, con il Gruppo “Lotta alla Desertificazione” BIOTEC-DES, svolge attività di ricerca sulla desertificazione con diversi progetti nazionali (RIADE) ed europei (DESERTNET e DESERTWATCH), finanziati con risorse significative, in collaborazione con PMI per favorirne le ricadute applicative, che stanno dando vita anche ad iniziative di spin-off.

Le proficue collaborazioni in corso hanno consentito la realizzazione di uno spazio condiviso di funzionalità e strumenti orientati allo sviluppo delle conoscenze, di processi innovativi e tecnologie di punta (agronomiche, fisico-chimiche, informatiche, ecc.) e al loro trasferimento, creando sinergie tra mondo scientifico, imprese high-tech e amministrazioni locali e mettendo insieme competenze diverse (circa 15 tra agronomi, biologi, chimici, fisici, geologi, informatici, varie discipline ingegneristiche, matematici, naturalisti, laureati in scienze ambientali, sociologi ed umanisti, tecnici di varia estrazione professionale), in grado di affrontare una tematica tanto complessa quale è la desertificazione.

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