Ultimata
la raccolta, concimare le piante adulte con un ternario ricco in
fosforo e potassio (kg 5-8 a pianta), interessando la superficie
della corona formata da circa due metri dal tronco a circa due metri
oltre la proiezione della chioma.
Negli
impianti giovani si consiglia anche un apporto di sostanza organica;
Il
contenimento dello sviluppo delle erbe infestanti deve
preferibilmente essere ottenuto tramite la razionale applicazione
delle pratiche agronomiche.
Pratica agronomica della sarchiatura
La
lotta alle infestanti può essere effettuata mediante leggere
sarchiature in prossimità della pianta
Pratica agronomica della pacciamatura
Tra
i mezzi fisici una pratica che può essere messa in atto è la
pacciamatura lungo la fila mediante film, anche se in tali casi in
genere risulta necessario predisporre la preventiva stesura della
manichetta per l’irrigazione, in quanto si tratta di pacciamatura
impermeabile. In questi casi, inoltre, occorre prestare attenzione
alle operazioni colturali negli spazi interfilari, come in
particolare le lavorazioni, che potrebbero scalzare o danneggiare il
film pacciamante oppure ricorrendo alla pacciamatura con materiale
vegetale quale paglia o foglie secche.
ANTI
ERBACCE (WEEDS)
I
dischi anti erbacce (weeds) in fibra di cocco sono particolarmente
adatti alla pacciamatura localizzata di piante da frutto, olivo, vite
ma anche piante ornamentali a terra o in vaso.
La
fibra di cocco e' un materiale di origine naturale ottenuto dallo
spazzolamento della scorza della noce di cocco, particolarmente
indicata per la pacciamatura perche' e' biologicamente sana, e'
biodegradabile ma al tempo stesso garantisce una durata di 5-10 anni
per il suo alto contenuto in lignina, e' in grado di assorbire e
trattenere l'acqua che poi cede gradualmente alla pianta.
LA
TRINCIATURA
È
una pratica utilizzata da pochissimi olivicoltori, la maggior parte
dei quali opera nel biologico. Effettuata quando la vegetazione
infestante ha raggiunto un’altezza tra 10 e 15 centimetri, tale
metodo può andare benissimo sia nei terreni privi di scheletro
superficiale, utilizzando le comuni trinciasarmenti, sia in quelli
eccessivamente pietrosi, impiegando particolari attrezzature che,
oltre a sminuzzare la vegetazione, permettono
di
sgretolare eventuali pietre presenti sul terreno.
Benefici
della trinciatura
➊ ridurre,
anche se solo in modo localizzato, sia l’evaporazione dell’acqua
dal terreno, sia l’emergenza di nuove infestanti, grazie alla
conseguente pacciamatura che viene a realizzarsi. A proposito della
diminuzione dell’emergenza delle malerbe nelle zone pacciamate, il
fenomeno è molto probabilmente accreditabile alla presenza, in
particolare nelle foglie di olivo, di sostanze fenoliche per le quali
è stata scientificamente dimostrata una capacità “allelopatica”,
cioè di inibizione della germinazione di molte specie infestanti.
➋ evitare
la spesa per l’allontanamento dei residui, residui che sono poi
bruciati.
L’INERBIMENTO
NATURALE CONTROLLATO
Questa
metodologia si basa sul principio che l’eliminazione
dell’inerbimento deve avvenire soltanto quando questo sta
cominciando a determinare una competizione nei confronti della
coltura e deve continuare soltanto fino a quando tale situazione
perdura; normalmente, il periodo competitivo è compreso tra il mese
di febbraio e l’inizio dell’autunno. Al di fuori di questo lasso
di tempo, invece,
la
copertura vegetale non solo è sopportata senza danno dalla coltura,
ma la sua presenza consente l’ottenimento di vantaggi.
DISERBO
CHIMICO
Diserbare
con Glifosate è una pratica che io sconsiglio nella maniera più
assoluta anche in considerazione che la maggior parte degli oliveti
della Provincia di Lecce sono di dimensioni inferiori ad un ettaro.
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