Caro Presidente Pantaleo Mercurio, grazie
Dopo una lunga malattia si è spento l'ex Presidente del Conaf, in carica dal 2004 al 2008. Un ricordo e un bilancio ben consapevole che la sua testimonianza e le sue opere non andranno perdute
di Alberto Grimelli
Caro Presidente Mercurio,
vi sono dei momenti in cui si traccia una linea e si fa un bilancio.
Quando ho saputo della sua prematura scomparsa ho preferito non abbandonarmi ai ricordi, per quanto piacevoli e avvincenti, in particolare durante i due anni in cui ho lavorato al suo fianco durante la sua presidenza del Conaf. Ho invece preferito analizzare, per quanto sull'onda emotiva del momento, gli attivi e i passivi di un rapporto e di un periodo che mi ha segnato e mi ha fatto crescere. Debbo essere onesto ed ammettere che ho più ricevuto che dato.
Non è mai stato un grande oratore, caro Presidente, ma le sue idee, rappresentatemi durante le ore di conversazione nel suo studio, sono di quelle che rimangono, profonde e ben impresse.
Eccola, in fondo, la prima lezione: non confondere l'oratoria e la retorica con la saggezza.
E' sempre stato ben consapevole, però, che per lasciare un segno le idee andassero ben espresse. In tal senso ricordo i lunghi lavori di limatura e la puntigliosità con cui rivedeva comunicati stampa e discorsi. In un'epoca in cui la velocità di comunicazione è un valore, forse il valore, lei andava controcorrente. Pochi, selezionati, precisi ed approfonditi messaggi.
Una viva preoccupazione, sempre presente: l'attività professionale distorta e assimilata a quella imprenditoriale. Un'operazione culturale che ancor oggi viene portata innanzi nel silenzio generale. Il sistema professionale viene smontato pezzo per pezzo, nel nome della liberalizzazione dei servizi e dell'abbattimento dei costi. Professionisti da catena di montaggio.
Mi fa piacere che abbia potuto leggere il DDL sul consumo di suolo del Ministro Catania. Imperfetto era e resta ma almeno è una prima risposta a un allarme, lanciato da lei già nel 2007: arginare la fuga dalle campagne. Alcuni dei concetti espressi in quel comunicato stampa vengono oggi ripresi anche nella prossima politica agricola comunitaria.
Il valore dell'equidistanza per mantenere la propria indipendenza e autonomia non solo sul fronte politico e della rappresentanza ma anche mentale e concettuale. Uniformarsi agli schemi come primo segnale di resa; indipendenza e autonomia come sinonimo di identità e orgoglio.
Non sono state tutte rose e fiori. La sua volontà accentratrice, tenendo tutto sotto uno stretto controllo personale, le ha creato più di un grattacapo. Lo ricordo bene e ne farò tesoro.
Grazie, caro Presidente. So che ha dato tanto a tanti, me compreso, per questo sono consapevole che la sua testimonianza non andrà perduta. Ne sono felice.
Alberto Grimelli
vi sono dei momenti in cui si traccia una linea e si fa un bilancio.
Quando ho saputo della sua prematura scomparsa ho preferito non abbandonarmi ai ricordi, per quanto piacevoli e avvincenti, in particolare durante i due anni in cui ho lavorato al suo fianco durante la sua presidenza del Conaf. Ho invece preferito analizzare, per quanto sull'onda emotiva del momento, gli attivi e i passivi di un rapporto e di un periodo che mi ha segnato e mi ha fatto crescere. Debbo essere onesto ed ammettere che ho più ricevuto che dato.
Non è mai stato un grande oratore, caro Presidente, ma le sue idee, rappresentatemi durante le ore di conversazione nel suo studio, sono di quelle che rimangono, profonde e ben impresse.
Eccola, in fondo, la prima lezione: non confondere l'oratoria e la retorica con la saggezza.
E' sempre stato ben consapevole, però, che per lasciare un segno le idee andassero ben espresse. In tal senso ricordo i lunghi lavori di limatura e la puntigliosità con cui rivedeva comunicati stampa e discorsi. In un'epoca in cui la velocità di comunicazione è un valore, forse il valore, lei andava controcorrente. Pochi, selezionati, precisi ed approfonditi messaggi.
Una viva preoccupazione, sempre presente: l'attività professionale distorta e assimilata a quella imprenditoriale. Un'operazione culturale che ancor oggi viene portata innanzi nel silenzio generale. Il sistema professionale viene smontato pezzo per pezzo, nel nome della liberalizzazione dei servizi e dell'abbattimento dei costi. Professionisti da catena di montaggio.
Mi fa piacere che abbia potuto leggere il DDL sul consumo di suolo del Ministro Catania. Imperfetto era e resta ma almeno è una prima risposta a un allarme, lanciato da lei già nel 2007: arginare la fuga dalle campagne. Alcuni dei concetti espressi in quel comunicato stampa vengono oggi ripresi anche nella prossima politica agricola comunitaria.
Il valore dell'equidistanza per mantenere la propria indipendenza e autonomia non solo sul fronte politico e della rappresentanza ma anche mentale e concettuale. Uniformarsi agli schemi come primo segnale di resa; indipendenza e autonomia come sinonimo di identità e orgoglio.
Non sono state tutte rose e fiori. La sua volontà accentratrice, tenendo tutto sotto uno stretto controllo personale, le ha creato più di un grattacapo. Lo ricordo bene e ne farò tesoro.
Grazie, caro Presidente. So che ha dato tanto a tanti, me compreso, per questo sono consapevole che la sua testimonianza non andrà perduta. Ne sono felice.
Alberto Grimelli
di Alberto Grimelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta la notizia [1] Commenti
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16:57 | 12 gennaio 2013
Saverio Tropea
Ho sempre letto con piacere gli
articoli del dott. Alberto Grimelli e, quello scritto sulla figura dello
scomparso Presidente Pantaleo Mercurio, contribuisce ad apprezzare
sempre di più le sue pagine.Qualsivoglia riflessione sulla persona e sull'operato di Leo Mercurio, in aggiunta a quelle espresse da Grimelli, finisce per essere superflua, ma non è facile, però, non rivolgere un pensiero a Leo.
Di lui va ricordato la sua onestà intellettuale, il radicato senso delle Istituzioni ed il suo agire diretto alla salvaguardia di quella che era chiamato a rappresentare. Va evidenziata la tenacia nel dotarla di Organismi interni di funzionamento democratico-partecipativi nonchè di una sede stabile che fosse risolutiva, nel tempo, sul piano economico e contribuisse ad elevare l'orgoglio di appartenenza.
Lontano da qualsiasi forma di personalismo ed interesse, ha sempre operato nel creare condizioni ideali a garantire maggiori opportunità di crescita per la categoria e nel portare avanti, a qualunque livello, azioni in difesa della stessa.
Saverio Tropea
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