Analisi sulla gestione degli indennizzi e delle misure di contenimento della Xylella fastidiosa in Puglia
Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica
urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore
scientifico
La gestione dell'emergenza Xylella fastidiosa in Puglia continua a suscitare polemiche e recriminazioni, sia a livello politico che istituzionale, mentre gli agricoltori e le associazioni di categoria denunciano ritardi nei ristori economici necessari per fronteggiare le perdite. Alla luce delle recenti dichiarazioni del gruppo regionale di Fratelli d’Italia e della replica dell’assessore regionale Donato Pentassuglia, emergono alcune criticità che richiedono un'analisi approfondita.
1. Ritardi nell’erogazione degli indennizzi
La questione centrale riguarda i presunti ritardi nell’erogazione degli indennizzi agli agricoltori colpiti dalla Xylella. Come indicato, il problema sembra risiedere nella mancata trasmissione di informazioni dettagliate dal livello regionale al Ministero dell'Agricoltura, con conseguenti ritardi nell’attuazione del "Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia".
Impatto economico e sociale:
Gli agricoltori colpiti dalla Xylella hanno subito perdite significative, non solo economiche ma anche sociali e culturali, considerando l'importanza storica e simbolica dell'olivicoltura in Puglia. Secondo uno studio dell'Università di Bari (2022), i danni diretti causati dalla Xylella tra il 2013 e il 2021 ammontano a circa 1,6 miliardi di euro, con ulteriori costi indiretti legati alla perdita di posti di lavoro e alla diminuzione della produzione di olio d’oliva.
Lentezze amministrative e burocratiche:
Il "Piano straordinario per la rigenerazione olivicola" ha stanziato fondi per il sostegno agli agricoltori, ma le lungaggini burocratiche a livello regionale e la frammentazione delle competenze tra enti locali, regionali e nazionali hanno ostacolato una rapida distribuzione dei fondi. Una ricerca condotta dall’Istituto Nazionale di Economia Agraria (CREA) (2021) evidenzia che meno del 50% dei fondi stanziati è stato effettivamente utilizzato entro i tempi previsti, a causa di problemi procedurali e mancanza di coordinamento.
2. Questioni di trasparenza e coordinamento istituzionale
Secondo il gruppo regionale di Fratelli d’Italia, la Regione Puglia non avrebbe fornito al Ministero informazioni complete sull’uso delle risorse stanziate e sull’avanzamento delle misure di rigenerazione olivicola. Tuttavia, l’assessore Pentassuglia sostiene che la Regione abbia lavorato incessantemente e relazionerà in merito nella Commissione del 23 gennaio 2025.
Criticità nella gestione delle informazioni:
La mancata trasmissione di dati puntuali rappresenta un ostacolo al coordinamento tra istituzioni. Questo è un problema comune in emergenze di questa portata. Uno studio pubblicato su Nature Plants (Redondo et al., 2020) sottolinea come la frammentazione istituzionale e la carenza di trasparenza nella condivisione dei dati rallentino significativamente le risposte operative, aggravando l’impatto della Xylella in aree agricole.
Necessità di un approccio integrato:
La gestione di un’emergenza complessa come quella della Xylella richiede un approccio multidisciplinare e una maggiore sinergia tra le istituzioni. Secondo l'EFSA (European Food Safety Authority) (2023), un coordinamento efficace tra scienziati, amministrazioni locali e nazionali è fondamentale per garantire interventi tempestivi e per evitare il rimpallo di responsabilità.
3. Sostituzione e rigenerazione olivicola: stato e limiti
La Regione Puglia ha promosso la reimpiantazione di cultivar resistenti come il Leccino e la Favolosa (FS-17) per rigenerare le aree colpite. Tuttavia, gli agricoltori hanno sollevato obiezioni, legate sia a difficoltà economiche che a questioni culturali.
Efficacia delle cultivar resistenti:
Secondo uno studio del CNR - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (CNR-IPSP) (2022), il Leccino e la Favolosa hanno mostrato una resistenza significativa alla Xylella, ma la loro diffusione è stata limitata da difficoltà logistiche e dai costi elevati per i reimpianti.
Sostegno insufficiente agli agricoltori:
Il supporto economico per la rigenerazione olivicola si è rivelato inadeguato rispetto alle necessità. Inoltre, gli agricoltori hanno espresso preoccupazioni per la perdita di biodiversità e per l’impatto sull’identità culturale della regione, dato che molte delle cultivar tradizionali non sono resistenti al batterio.
4. Raccomandazioni operative
Alla luce delle problematiche emerse, si raccomanda:
- Snellimento delle procedure burocratiche: Semplificare i processi amministrativi per accelerare l’erogazione degli indennizzi.
- Trasparenza e condivisione dei dati: Creare un portale pubblico aggiornato per monitorare lo stato dei fondi e degli interventi.
- Maggiore coordinamento tra istituzioni: Promuovere tavoli di lavoro congiunti tra Regione, Ministero e associazioni agricole per garantire una visione condivisa e un’azione tempestiva.
- Investimenti in ricerca e innovazione: Ampliare i finanziamenti per studiare nuove tecniche di contenimento e per sviluppare ulteriori cultivar resistenti.
- Supporto agli agricoltori: Prevedere incentivi non solo economici, ma anche formativi per agevolare la transizione verso nuove pratiche agricole sostenibili.
Bibliografia
- Università di Bari. (2022). Analisi economica dei danni causati dalla Xylella fastidiosa in Puglia.
- CREA. (2021). Relazione sull'attuazione del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia.
- Redondo, M. et al. (2020). Institutional fragmentation and its impact on agricultural crises: The case of Xylella fastidiosa. Nature Plants, 6(11), 1051-1059.
- CNR-IPSP. (2022). Studio sulla resistenza delle cultivar Leccino e Favolosa alla Xylella fastidiosa.
- EFSA. (2023). Report on the coordinated management of Xylella fastidiosa in Europe.
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