Antonio Bruno è Laureato in Scienze Agrarie Dottore Agronomo iscritto all'Ordine di Lecce - Esperto in diagnostica urbana e territoriale e studente all'Università del Salento del Corso di laurea in Viticultura ed Enologia
venerdì 1 ottobre 2010
Ogni anno un regalo da “Babbo Natale - Paesaggio Rurale” di ben 67 Euro a ogni Salentino leccese
Ogni anno un regalo da “Babbo Natale - Paesaggio Rurale” di ben 67 Euro a ogni Salentino leccese
di Antonio Bruno*
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Il prodotto interno lordo verde (P.I.L. verde) è un indice di sviluppo economico che tiene conto delle conseguenze ambientali. Ogni anno io, come tutti quelli che abitano nel Salento leccese, riceviamo un regalo di 67 euro pro capite dal Paesaggio rurale di questo territorio. Io mi chiedo e ti chiedo: i proprietari del Paesaggio rurale hanno la barba bianca e sono vestiti di rosso come Babbo Natale? Insomma è giusto farsi regalare un servizio da chi lavora ogni giorno per renderlo a tutto il territorio? In questa nota viene spiegato in che modo si realizza questo.
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Il Salento leccese, panorami da sogno, paesaggi incantevoli, vegetazione e animali che popolano il territorio, tutti questi argomenti sono sempre più apprezzati da tutti noi. Eppure anche nel nostro territorio il Dio danaro e la logica dell'economia identificano i luoghi della produzione della ricchezza con gli antri scuri delle fabbriche dell'energia e le ciminiere che inquinano.
Non ci sono nel territorio del Salento leccese luoghi di produzione simili a giardini con corsi d'acqua e profumi flagranti, non c'è una fabbrica di ricchezza che è un prato odoroso pieno zeppo di fiori di campo. I luoghi del territorio, quelli in cui vivono piante e animali, l'economia li ha relegati a materiale romantico, ispirazione per i poeti e gli scrittori, o tuttalpiù per la produzione della ricchezza in qualità di splendida cornice nella quale far trascorrere a facoltosi ed esotici visitatori, serate romantiche o vacanze costosissime ed esclusive! Tutto sino a quando non è accaduto ciò che sto per raccontarvi.
Ma cos'è accaduto che ha reso possibile invece quantificare la massa di danaro, di ricchezza che proviene dagli alberi, dalle piante, dai prati in fiore e dagli animali alle persone umane del Salento leccese? Si, si! Soldi, hai capito proprio bene! Ti ricordi Pinocchio che con il gatto e la volpe andarono nel campo dei miracoli per seminare i quattro Zecchini d'oro regalati da Mangiafuoco a Pinocchio con la prospettiva che dopo la notte sarebbero venuti fuori alberi pieni zeppi di monete d'oro? Oggi quella che fu un favola è divenuta una realtà! Da alberi, piante, fiori e animali spuntano monete d'oro a volontà, ricchezza vera, una cascata d'oro nella quale tu potrai tuffarti proprio come fa Paperon de Paperoni nel suo deposito a prova di banda bassotti!
Platone riconobbe il legame indissolubile che lega la vita umana alle piante e agli animali. In greco antico le parole oikonomìa (economia) e oikologos (ecologia) si trovano sullo stesso piano semantico, indicando lo studio e la gestione dell’oikos, cioè della casa, dell’ambiente di vita, dell’ecosistema.
E da allora dobbiamo attendere Robert Costanza che fa una ricerca incentrata sull’ipotesi che esista un rapporto, non solo possibile ma proficuo, tra ecologia ed economia. Il nostro economista USA ha trovato questo rapporto operando su scale spaziali e temporali vaste. Questa armonia teorica si fonda, tra l’altro, su modelli di simulazione del paesaggio, analisi dell’energia e dei materiali utilizzabili all’interno di un sistema economico-ecologico, sulla valutazione dell’impatto dei servizi in un ecosistema, sull'investimento in biodiversità, sulla trasformazione dei trasporti e sullo sviluppo del capitale naturale.
Complicato vero? Sembra arabo. Ti capisco, c'è un codice tra gli studiosi che serve a far si che si comprendano solo tra di loro. E poi ci sono io che traduco dall'”arabo dello scienziato”. In pratica si tratta di capire quanto costa alla collettività il “consumo” delle piante e degli animali che quando non vengono reintegrati provocano “disfunzioni” e, nello stesso tempo, i metodi per non arrivare a consumare il paesaggio delle piante e degli animali reintegrando ciò che si sottrae. Anche se sono stato volutamente approssimativo penso di essere riuscito a rendere l'idea.
I lavori di Robert Costanza sono citati in più di 1700 articoli scientifici e di lui hanno ripetutamente scritto Newsweek, US News and World Report, the Economist, the New York Times, Science, Nature, National Geographic.
Insieme ad Hermann Daly, Robert Costanza è stato il primo a elaborare un’unità di misura per il lavoro svolto ogni anno da boschi e foreste su un dato territorio: il Piv (Prodotto Interno Verde), in contrapposizione al Pil (Prodotto interno lordo). Il prodotto interno lordo verde (P.I.L. verde) è un indice di sviluppo economico che tiene conto delle conseguenze ambientali dello sviluppo economico a differenza del Prodotto Interno Lordo (PIL) che è il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese, in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette).
Io mi chiedo e ti chiedo: sai qual'è il prodotto interno lordo verde (P.I.L. verde) del Salento Leccese? Quali sono le conseguenze della sottrazione di suolo per produrre energia? E le conseguenze per gli impianti a biomassa lo conosci? C'è stato qualcuno che si è preoccupato di mettere a punto questo indice per far comprendere in maniera chiara e sintetica quali sono le conseguenze ambientali di ogni attività economica del Salento leccese? E come facciamo a misurare il PIL verde del Salento leccese? Intanto mi chiedo e ti chiedo: c'è stata qualche Istituzione o persona fisica che ha misurato il PIL verde del Salento leccese? C'è qualcuno che ha fatto il calcolo del PIL verde del Salento leccese sottraendo dal Prodotto Interno lordo il deprezzamento capitale artificiale (capitale fabbricato dall'uomo), il deprezzamento capitale naturale, le spese difensive ambientali finali e la stima degrado ambientale residuo?
Qual'è il Capitale Naturale del Salento leccese? La natura e l'ambiente del nostro territorio è il Paesaggio Agrario: oliveti, vigneti, coltivazioni di grano, verdure, legumi e poi frutteti e pascoli. Questo capitale naturale del Salento leccese subisce un attacco da parte di noi tutti!
Da una elaborazione dei dati del Censimento dell'Agricoltura del 2000 la Superficie Agraria Utilizzata (SAU) del Salento leccese è di Ettari 152.284. Ora c'è da capire quanto vale in termini economici, l'attività' di questo capitale naturale del Salento leccese. Attraverso i dati di uno studio pubblicato nel 2009 dalla rivista "Geo" è possibile determinare il valore economico delle funzioni svolte dal Paesaggio rurale che è il capitale naturale del Salento leccese.
Tutti siamo a conoscenza dell'allarme continuo per i livelli di CO2 nell'aria, risulta fondamentale la capacita' dei nostri boschi di olivo di assorbire i gas nocivi presenti nell'aria: un vero e proprio 'lavoro' che potenzialmente si aggira intorno ai 169,4 euro per ettaro ogni anno e, siccome il Salento leccese ha 8 milioni e 834mila alberi di olivo su una superficie di ettari 85.456, ecco che essi producono un assorbimento di CO2 pari a un valore di 14 milioni e 500 mila di Euro.
Ma non finisce qui. lo studio della rivista Geo è ricco di ben altre 'attività' economiche'.
Cominciamo con la valutazione della produzione di cibo, che vale all'incirca 96,2 euro per ettaro, con la produzione di altri 14 milioni di Euro, poi c'è la depurazione dei rifiuti organici che ammonta a 167 euro per ettaro/anno con un totale di 25 milioni e mezzo di Euro all'anno. Ma c'è anche il valore ricreativo e culturale che svolgono gli spazi verdi del Salento leccese: basti dire che questa voce, sempre dallo studio di Geo, vale 73,1 euro per ettaro ogni anno.
Ma anche a voler trascurare quest'ultima voce, in totale il Paesaggio rurale del Salento leccese produce servizi ecosistemici (del sistema ecologico del Salento Leccese) pari a circa 54 milioni di Euro.
In pratica ogni ettaro di Superficie agraria utilizzata del Salento leccese da in media servizi a tutta la collettività per un valore di circa 500 Euro, significa che ogni ettaro che declina, che non viene coltivato, provoca un danno a tutti noi di 500 euro all'anno.
Siccome noi abitanti del Salento leccese siamo 805.397 abbiamo un beneficio per ognuno di circa 67 Euro.
Io mi chiedo e ti chiedo: i proprietari del Paesaggio rurale hanno la barba bianca e sono vestiti di rosso come Babbo Natale? Insomma è giusto farsi regalare un servizio da chi lavora ogni giorno per renderlo a tutto il territorio e quindi a ognuno di noi?
*Dottore Agronomo
Bibliografia
Carlo Collodi : Pinocchio ritrova la Volpe e il Gatto, e va con loro a seminare le quattro monete nel Campo de' miracoli.
Konrad Gaiser La dottrina non scritta di Platone: studi sulla fondazione sistematica e storica delle scienze nella scuola platonica
Robert Costanza: The value of the world's ecosystem services and natural capital http://www.uvm.edu/giee/publications/Nature_Paper.pdf
Robert Costanza http://www.uvm.edu/giee/?Page=about/Robert_Costanza.html&SM=about/about_menu.html
Mercedes Bresso: Per un’economia ecologica, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1994
Annalisa Cicerchia: Leggeri sulla terra, l’impronta ecologica nella vita quotidiana,Franco Angeli, Milano 2004
Fiorenzo Martini – Giovanna Garrone:ELEMENTI DI MACROECONOMIA AMBIENTALE
Ambiente: vale sei miliardi di euro il Pil verde italiano per le attività di boschi e foreste: http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/Risorse/Ambiente-vale-sei-mld-il-Pil-verde-italiano-per-le-attivita-di-boschi-e-foreste_47709750.html
Geo http://www.geomondo.it/default.aspx
ISTAT 2005 elaborazione su dati del Censimento Agricoltura 2000
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