lunedì 20 settembre 2010

Vendemmia 2010 nel Salento leccese


Vendemmia 2010 nel Salento leccese
di Antonio Bruno*

------------------------------
A Copertino del Salento leccese una famiglia ripete ogni anno i gesti che di generazione in generazione si sono tramandati per fare il vino. A Salice salentino “Benvenuta vendemmia”. In questa nota due facce dell'uva e del vino del Salento leccese.
------------------------------
Io, mia moglie e mia figlia Sara, tutti e tre domenica 19 settembre 2010 a Copertino del Salento leccese, per la festa di San Giuseppe, Giuseppe Maria Desa, il santo che andava in estasi e volava! Questa passione per il volo gli valse un processo davanti al Santo Uffizio.
Prendiamo la porta che nel 1430 fece costruire il conte Tristano di Chiaromonte e costeggiamo il Castello progettato dall'architetto militare Evangelista Menga, lo sappiamo che era contento Alfonso Castriota che gliel'aveva ordinato, quando vide nel 1540 che finalmente aveva la sua fortezza! Poi prendiamo Via San Giuseppe ed è li che c'è l'inaspettato di Eraclito. Un ape Piaggio carica di tinelle piene d'uva! C'è una signora in nero, un anziano e un baldo giovane che scoprirò poi sia Daniele Schito che, oltre a farsi il vino il giorno della festa del santo patrono, intrattiene con il Karaoke nei compleanni, Comunioni e feste in genere. Vedo una diraspatrice, la macchina che separa gli acini dell'uva dai raspi, ovvero dalla parte legnosa. Daniele usa questa macchina perchè è consapevole che eliminando i raspi evita di trasferire al vino profumi e sapori erbacei e astringenti.
La signora mi dice che il vino se lo fanno da soli, perchè solo così sono certi della provenienza. Gli Schito di Copertino del Salento leccese curano con amore la loro vigna, coccolano i loro arbusti carichi di quei grappoli che poi daranno il vino che allieterà la loro mensa per tutto l'anno. La signora dice che per loro è una tradizione! Già! Sembra una parola priva di senso, ma invece un senso ce l'ha! Tradizione dal latino traditiònem da tràdere consegnare, trasmettere di generazione in generazione, gli elementi della vita e della cultura del mio popolo attraverso l'insegnamento orale. Io voglio trasmettere a mia figlia con la mia narrazione senza affidare questo compito alla prova autentica scritta, ai documenti scritti.
Mi vuole donare dei grappoli, l'hanno raccolti loro, sarebbe un offesa rifiutare! Con la busta in mano andiamo a partecipare alla messa. Poi ci immergiamo nella festa, ore di passeggiate tra le bancarelle che vendono tutto il vendibile e infine a casa. Dopo un po' porto mia figlia dalla sua amichetta Isabella. E' li perchè con la sua mamma Luisa andranno a visitare la cantina di Leone de Castris a Salice Salentino (Le) in Via Senatore de Castris, 26. Lei e la sua amichetta con la mamma per una visita guidata nel Museo del Vino "Piero e Salvatore Leone de Castris".
Una bella festa! Mia figlia mi ha riferito che è stato tutto molto emozionante e che aveva nel naso il profumo del vino che tutti ricordano per sempre se hanno visitato una cantina.
La mamma di Isabella mi ha raccontato di quando era piccola lei, la raccolta dell'uva ogni anno: tagliava qualche grappolo e poi sul carro che trasportava i preziosi grappoli alla cantina. La tradizione l'aveva portata avanti con i suoi figli che con il nonno dopo aver raccolto l'uva, averla pigiata e fatta fermentare hanno imbottigliato quel prezioso vino per conservare la memoria dei profumi, delle voci e delle emozioni della vendemmia!
Da Copertino del Salento leccese a Salice Salentino la tradizione della vendemmia che coinvolge i visitatori, i viaggiatori che in questa domenica afosa dopo aver immerso il loro corpo nei caldi mari del Salento leccese hanno potuto vedere con i loro occhi ciò che Dante Alighieri, nei suoi versi, descrisse come «terra sitibonda ove il sole si fa vino». L'energia e la luce del Salento leccese racchiusa in un liquido prezioso, pronta a trasformarsi in calore e in allegria a ogni sorso, in ogni parte del mondo perchè chiuso in quella bottiglia c'è pronto un messaggio di felicità! Se apri una bottiglia di vino del Salento leccese si sprigiona l'allegria della luce e del calore di questa terra inondando ogni angolo del tuo mondo perchè con il vino arriva tutta l'energia del Salento leccese.
Un messaggio che arriva dal Salento leccese, dalla penisola immersa nel mediterraneo, un messaggio di pace e di fratellanza, perchè il vino si beve a tavola ed è a tavola che si stringono patti e alleanze, ed è a tavola che si decreta ogni unità, inclusa quella della famiglia.
Dal vino del Salento leccese arriva un anelito di pace e di libertà! Stappa una bottiglia e dai il benvenuto agli ospiti, perchè dopo qualche sorso di vino del Salento leccese tutto è più semplice, tutto è più bello.

*Dottore Agronomo

Nessun commento:

Posta un commento