Il Peperone del Salento leccese Capsicum annuum L
di Antonio Bruno*
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Ieri sera, dopo aver preso parte ai lavori del seminario avente per tema l’Agricoltura nel parco di Ugento, insieme al mio amico Rori siamo andati a trovare un altro amico a Presicce.
Ho detto a Rori che dovevamo andare a mangiare http://www.trattorialanticapietra.com/ all’Antica Pietra. Bellissima serata in compagnia di nuovi amici tra i quali spicca Luigi Turi “all’anima dei tubi!”.
Tanti antipasti e tra questi l’immancabile peperonata che a Presicce “fa commuovere!”. Come dici? Non capisci cosa faccia commuovere in una peperonata? Se è piccante da far venire le lacrime vedrai che capirai!
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Origini
Originario, secondo De Candolle, del Brasile e secondo altri studiosi della Giamaica, noi sappiamo invece che il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. Dalla testimonianza di reperti archeologici sappiamo che già nel 5500 a.C. era conosciuto in Messico, presente in quelle zone come pianta coltivata, ed era la sola spezia usata dagli indiani del Perù e del Messico. In Europa il peperoncino giunse grazie a Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493.
La sua diffusione fu velocissima: nel 1542 se ne conoscevano già tre varietà, nel 1640 tredici, alla fine del 1600 trentacinque. In Italia è segnalato, per la prima volta, nel 1551.
Le superfici di compensazione ecologica
Prima di decidere di coltivare il peperone o qualunque altra coltivazione ricordati di mantenere nel tuo pezzetto di paesaggio rurale superfici di compensazione ecologica. Ho capito! Non sai che cavolo sono! Adesso te lo spiego io. Le superfici di compensazione ecologica sono quelle parti del tuo pezzo di paesaggio rurale che non devono ricevere apporti di fertilizzanti e fitofarmaci, e che devono essere almeno il 3% della superficie agricola totale. Io ti sto consigliando questo per rafforzare la biodiversità sia nel tuo pezzetto di territorio che in tutto il resto del paesaggio rurale. Cosa ti consiglio di fare? Nel tuo pezzo di paesaggio rurale devi prevedere almeno un’opzione naturale od ecologica, tra le seguenti:
- presenza di siepi;
- gestione razionale delle superfici improduttive;
- mantenimento di muretti a secco;
- impiego di insetti utili.
Rotazione
Ti suggerisco una rotazione almeno biennale. Significa che l’anno successivo alla coltivazione del peperone, su quello stesso pezzetto di terreno l’anno successivo non dovranno essere coltivate altre solanacee (patata, melanzana, pomodoro).
Lavorazioni
I lavori preparatori del terreno per l’impianto della coltura consistono in un’aratura principale alla profondità di 40-50 cm seguita da una accurata frangizollatura.
Successivamente, nel caso il terreno sia ben strutturato è sufficiente una fresatura, con eventuale erpicatura. Il trapianto dovrà essere effettuato su terreno ben livellato e privo di flora infestante. Inoltre si dovrà evitare la compattazione del terreno stesso e la formazione di suole di lavorazione.
Trapianto
In pieno campo il trapianto va fatto dalla fine aprile ai primi di maggio si utilizzano piantine provviste di pane di terra, allevate in appositi contenitori, di circa 35-40 giorni di età, con apparato radicale ben sviluppato e con 3-4 foglie vere.
Normalmente la densità è compresa tra 25.000 - 40.000 piante per ettaro che di solito si ottiene disponendo le piante ad una distanza di 40 - 50 cm sulla fila e circa 70-100 cm tra le file.
Concimazione
Si provvede a una buona concimazione di fosforo e potassio.
Per la distribuzione dei concimi azotati è generalmente preferibile la forma frazionata: 30% somministrata in pre-trapianto, la quota rimanente in copertura, suddivisa in due interventi, all’inizio della fioritura e all’inizio della maturazione dei frutti.
Le dosi massime, per una produzione di circa 50 t/ha di bacche e per un terreno di media fertilità e di medio impasto, sono:
150 kg/ha di Azoto;
120 kg/ha di Fosforo (P2O5);
200 kg/ha di Potassio (K2O);
In caso di applicazione della fertirrigazione le U. F. sopracitate si possono ridurre del 30%.
Irrigazione
Si può considerare un volume di adacquamento per turno di 200 - 300- metri cubi di acqua per ettaro, per 15-20 interventi, con un turno irriguo di una volta ogni 4 – 5 giorni.
Maturazione
Benché esistano varietà che conservano il colore verde per l’intero ciclo della maturazione, nella
maggior parte dei casi i peperoni verdi sono soltanto i frutti acerbi delle varietà che diventeranno
poi rosse o gialle.
Gialli, verdi o rossi, i peperoni cambiano gusto proprio a seconda del loro colore: quelli verdi vengono raccolti quasi sempre appena prima della maturazione ed hanno un gusto leggermente amaro; quelli rossi hanno un contenuto più elevato di zuccheri e di carotene, la polpa è croccante e il sapore fruttato; quelli gialli, infine, sono la varietà più succosa e più tenera e, spesso, costituiscono la versione matura di quelli inizialmente verdi.
Bibliografia
Iris Fontanari, UN ORTAGGIO COLORATO E PICCANTE: IL PEPERONE DOLCE DA TAVOLA
Regione Puglia/ Osservatorio per le Malattie delle Piante Linee Guida di Difesa Integrata Reg. 2078/Aggiornamento2004, DISCIPLINARE DI AGRICOLTURA INTEGRATA DEL PEPERONE
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