E’ da tempo che ho preso atto che il mondo sta cambiando in
modo straordinario. Grazie all’eccezionale sviluppo dei trasporti e delle
comunicazioni mai il mondo è stato così interdipendente.
Il vertiginoso aumento delle connessioni (reti) ha generato
fenomeni sociali (bottom-up) dirompenti, inattesi e incontrollabili.
Le interconnessioni per settore che possono essere osservate
sono:
• Politico: le primavere arabe
• Finanziario: chi controlla la borsa?
• Commercio: globalizzazione
• Immigrazione: nuovi flussi migratori
• Comunicazione: social network
• Cultura: le idee circolano più liberamente
E’ per questo motivo che è arrivata, forse inaspettata una
domanda: Come reagire a questi cambiamenti?
La risposta è stata che è oramai importante prendere atto
che è necessario passare dal riduzionismo ai sistemi complessi perché le
classiche mappe concettuali non funzionano.
E’ per questo motivo che mi sono dotato di nuovi modelli
interpretativi della realtà e di nuovi strumenti di lavoro.
Ma che cosa avevo imparato dai miei maestri della scuola e
dell’Università? Mi è stato insegnato
nei lunghi anni di studio esame dopo esame il modello scientifico newtoniano –
riduzionista.
Mi è stato insegnato che il mondo funziona come un grande
orologio e che tutto ciò che accade, dipende da una catena di eventi legati da
un rapporto lineare di causa-effetto tanto che ogni fenomeno può essere
spiegato attraverso lo studio analitico delle parti: cellule, molecole, atomi,
elettroni … Bosone di Higgs.
Ovvero secondo questo modello meccanico l’infinitamente
piccolo spiega l’infinitamente grande.
Anche l’organizzazione viene formulata come macchina:
• Pianificazione
• Budget
• Gestione per obiettivi
• Controllo dei risultati
• Premi e punizioni
L’organizzazione si fonda sulla gerarchia, la divisione del
lavoro, la specializzazione, la definizione dettagliata dei compiti.
Ed è qui che arriva la difesa delle piante sul modello
meccanicista.
L’interesse è rivolto principalmente verso lo studio dei meccanismi
fisiopatologici delle malattie e lo sviluppo di tecnologie per la diagnosi e il
controllo dei sintomi.
Le cure sono affidate a specialisti che confinano l’interesse
su singoli organi e applicano, in modo standardizzato, le conoscenze acquisite su
piante affette da una singola patologia.
Frammentazione delle cure
La difesa delle piante meccanicistica tende a studiare ogni
organo in modo isolato dal contesto a cui appartiene: il particolare prende il
sopravvento sull’insieme. Gli effetti sono:
• Eccesso di dettagli di natura tecnica
• Moltiplicazione degli interventi
• Attenzione esasperata alle procedure
• Frammentazione delle cure
Io ho potuto avere accesso alle informazioni che seguono che
hanno cambiato radicalmente il mio mdo di guardare alla realtà. Sono venuto a
conoscenza delle informazioni che nascono dalla scienza della complessità.
La frase che meglio sintetizza la scienza della complessità
è la seguente: Il tutto è più della somma delle parti.
Verso gli anni ’60 alcuni scienziati scoprono che a un
livello gerarchico superiore rispetto a quello costituito dai singoli elementi,
possono emergere proprietà completamente diverse da quelle espresse dalle
singole unità elementari.
Luidwing Von Bertalanffy (Biologo e matematico 1901-1972
Teoria generale dei sistemi, 1967), fu il primo ad elaborare il concetto di
sistema, oggi ampiamente utilizzato in molti campi del sapere scientifico:
matematica, fisica, biologia, ecologia, scienze cognitive e sociali.
La sintesi dei suoi studi porta all’affermazione: La realtà
può essere indagata non solo analiticamente ma anche in modo “collettivo”.
Ma cosa è un sistema?
E’ l’insieme di elementi interagenti, finalizzati a
conseguire uno scopo comune Un neurone non pensa. Un tappeto è più dei fili di
cui è composto
Le proprietà di un sistema non sono deducibili dai singoli
elementi che lo costituiscono.
Ecco perché l’attenzione si sposta dagli oggetti alle
relazioni: ed è per questo che ho iniziato a guardare il mondo attraverso la
lente della complessità.
Ogni singolo elemento è parte di un sistema complesso, le
cui proprietà sono il risultato dell’interazione tra i diversi elementi, anche
se non direttamente collegati.
• Interdipendenza
• Imprevedibilità
• Presenza di paradossi
• Autorganizzazione
• Proprietà emergenti
Insomma ho potuto constatare che si tratta di Mondi
interconnessi e ciò ha portato al passaggio dai sistemi lineari ai sistemi
complessi.
La maggior parte dei problemi sono: multidimensionali,
carichi di valori, ambigui, instabili, aperti e non risolvibili una volta per
sempre.
“Mentre progredisce la conoscenza delle parti, si aggrava la
nostra ignoranza del tutto” Edgard Morin
Ogni pianta è simultaneamente un “oggetto” fisico,
biologico, fisiologico, ecologico, sociale e culturale e risponde in modo differente,
ma non disgiunto, a ciascuno dei sistemi cui appartiene.
Si tratta di cominciare a guardare le piante nella
complessità per riuscire a capire ciò che non va. Sino ad oggi ho letto fiumi d’inchiostro
ma nulla è stato scritto partendo da questi principi. Spero che presto
ascolterò che si sta tentando di comprendere quegli olivi che seppure vengono
contagiati non hanno alcun danno, quelle piante hanno dentro di loro le
risposte che cerchiamo
Ci sono scienziati che da centinaia di anni studiano in modo
lineare partendo dall’oggettivismo riduzionista e da meccanicismo Newtoniano il
modo di risolvere questa malattia senza nessun successo. In queste ultime
settimane sono accadute molte cose che mi hanno fatto riflettere molto.
Poi quasi come sempre accade, ecco che mi balza all’occhio
una perla di saggezza, che noi dovremmo sempre tenere presente, e anziché
pensare ho agito!
Eccola:
“Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati
diversi.” Albert Einstein
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