C’è un grande fermento nel Salento leccese, una curiosità
che riguarda il Paesaggio rurale e soprattutto gli olivi. In salento 10
milioni di olivi ricoprono più della metà della superficie del territorio. E’
sotto gli occhi di tutti che, prima nelle immediate vicinanze di Gallipoli, e poi
via via nell’intero territorio provinciale gli olivi stanno soffrendo al punto
che molti di essi seccano.
Questi alberi secchi sono un colpo al cuore per tutti perché
gli olivi non stanno sotto le serre o dietro ad altissimi muri di cinta che ne
impedirebbero la vista. Il Paesaggio
rurale della provincia di Lecce è fruibile da chiunque percorra le strade di questa penisola che si stende nel Mediterraneo ed è
fatto da 10 milioni di alberi di olivo che troneggiano davanti a tutti.
Stanno male gli alberi di olivo e c’è chi crede che ne
possano parlare solo gli specialisti. Dipende da cosa si organizza. Se
organizziamo un dibattito scientifico all’Università o un corso di
aggiornamento per tecnici e operatori del settore sicuramente a parlare devono
essere gli specialisti ma anche qui c’è da porsi una domanda: quali scienziati?
Réda Benkirane nel suo libro “La teoria della
complessità” tr. it. A cura di A. Gusman, Bollati Boringhieri, Torino 2007, pp.
322, € 36 pp. 10 ‐ 11 scrive:
«Gli scienziati conoscono un numero sempre maggiore di
cose su un numero sempre minore di argomenti»
In questo libro R. Benkirane contesta la crescente
specializzazione nella ricerca quindi forse gli specialisti di una sola materia
non sono adatti da soli a parlare o addirittura a studiare per dare le risposte.
Forse c’è bisogno di più specialisti.
Il saggio illustra con efficacia e chiarezza, senza
scivolare nella banalizzazione divulgativa, le profonde divergenze tra le
scienze della complessità e quelle tradizionali, in primo luogo per quanto
riguarda la possibilità di comprendere e prevedere, quindi controllare,
fenomeni sia naturali che umani.
Quindi la mia tesi è la seguente: preso atto delle profonde divergenze tra le scienze della complessità e quelle tradizionali, in primo luogo per quanto riguarda la possibilità di comprendere e prevedere, quindi controllare, fenomeni sia naturali che umani è necessario ed urgente che sia fatta una ricerca ad opera degli scienziati della complessità per avere la possibilità di comprendere e prevedere, quindi controllare, i fenomeni che stanno avvenendo nel Paesaggio rurale del Salento leccese.
Negli ultimi anni l’approccio riduzionista alla
ricerca scientifica è stato messo in discussione in biologia ed in chimica, ma
anche in fisica. La teoria della complessità è una moderna corrente di pensiero
che ritiene, sulla base dell’evidenza empirica, che alcuni fenomeni collettivi
possano emergere solo come risultato della interazione cooperativa di
sottoparti fortemente correlate del sistema analizzato. Questa teoria si
propone di modellizzare gli aspetti essenziali della dinamica complessa di un
sistema a molti corpi utilizzando pochi parametri collettivi ai quali sono
associate poche equazioni differenziali.
Io sfido tutti gli specialisti su questo tema, io chiedo a
tutti coloro i quali stanno affrontando il problema a dire la propria opinione con
sincerità. Questo è il tema vero. Non ci sono né maghi né untori, ci sono gli
olivi del salento, c’è questo territorio, le genti che lo abitano che hanno
bisogno del contributo di tutti noi dottori agronomi.
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