Antonio Bruno è Laureato in Scienze Agrarie Dottore Agronomo iscritto all'Ordine di Lecce - Esperto in diagnostica urbana e territoriale e studente all'Università del Salento del Corso di laurea in Viticultura ed Enologia
venerdì 12 settembre 2014
Saluti e buon Goji a tutti, Fabio
Premetto che non sono un agronomo ma un semplice appassionato di orticoltura e giardinaggio. Non conoscevo l'esistenza del Goji e delle sue proprietà sino a quando un giorno una mia amica mi ha portato delle bacche e dei semi. A metà marzo 2013 ho effettuato una semina in alveolati di polistirolo con del terriccio riscontrando un'alta percentuale di germinazione (ca. 80%). Una volta che le piantine hanno raggiunto l'altezza di ca. 10cm le ho trapiantate in vasi di terracotta.
Dopo averle fatte svernare all'aperto sotto la mia veranda al riparo dai venti di tramontana, ai primi accenni di ripresa vegetativa (inizio marzo 2014) ho fatto una leggera potatura eliminando i rami secchi.
Dopodiché ho messo a dimora le piantine nel mio terreno calcareo-argilloso precedentemente fresato e arricchito di letame maturo, in piena esposizione del sole e del vento di tramontana e scirocco. Ai primi di agosto è partita la fioritura e dalle foto si può vedere la situazione attuale. Dalla semina in poi le piante non hanno subito nessun attacco di parassiti o altro. Ah dimenticavo, a parte le proprietà organolettiche le bacche fresche hanno un sapore dolcissimo, simile a quello delle more ma dal retrogusto meno acidulo.
Le mie colture “sperimentali” continuano con la Passiflora Edulis (frutto della passione), Passiflora Ligularis (granadilla), Annona Cherimola, Emblica Officinalis (Amla), varietà di peperoncini Habanero. Il risultato è positivo perchè a due anni dalla semina pare che le piante soprecitate si adattino bene al nostro clima.
Saluti e buon Goji a tutti, Fabio.
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