Varietà di Pero recuperate in Salento
Il pero è un albero che può raggiungere 12-15 m di altezza; la chioma da conica nel periodo giovanile diventa globosa nell’età adulta. Il suo legno è molto duro, compatto e viene utilizzato in ebanisteria, ha rami non spinescenti e le foglie hanno lamina ovata o ellittica a margine dentato. I fiori sono riuniti in infiorescenze a corimbo, petali bianchi subrotondi. Il frutto del pero è versatile quanto la mela. Le pere sono, infatti, consumate al naturale, cotte, essiccate, sciroppate o come gelatina. Possono essere trasformate in composta, succo e acquavite. Si utilizzano per macedonie e torte nonché per accostamenti particolari come quelli con il cioccolato e il formaggio. Il maggior consumo è, comunque, quello fresco e le principali trasformazioni industriali sono quelle relative a polpe, succhi, distillati, pere sciroppate. Oltre ad un alto contenuto zuccherino e di fibre le pere sono ricche in Calcio, Vitamina A e Vitamina C. In Italia, nel periodo rinascimentale, se ne conoscevano oltre cinquecento varietà diverse.
Come per il resto delle varietà fruttifere tradizionali salentine, l’Orto Botanico dell’Università del Salento ha svolto un lavoro di recupero di particolare valore storico e scientifico. Proprio per quanto riguarda il fico sono state recuperate oltre 100 accessioni salentine ascrivibili alle molte varietà, un tempo coltivate nel territorio salentino. Alcune di queste sono diventate, oggi, delle vere e proprie rarità botaniche.
Come per il resto delle varietà fruttifere tradizionali salentine, l’Orto Botanico dell’Università del Salento ha svolto un lavoro di recupero di particolare valore storico e scientifico. Proprio per quanto riguarda il fico sono state recuperate oltre 100 accessioni salentine ascrivibili alle molte varietà, un tempo coltivate nel territorio salentino. Alcune di queste sono diventate, oggi, delle vere e proprie rarità botaniche.
Varietà tradizionali di Pero coltivate
Pero “Petrucina”
Sinonimi: Pedicina, Pera di San PietroPero“Rosso”
Sinonimi: Faccia rossaPero “Franchiddhese”
Sinonimi:Le pere hanno polpa bianco crema, granulosa e scarsa tendenza all’ammezzimento.
La produzione è abbondante anche in terreni aridi; particolarmente adatta quindi per aree agricole marginali.
Pero di “San Giovanni”
Sinonimi:Pero “Zammarrino”
Sinonimi:Pero “Campanello”
Sinonimi:I frutti, a forma di campana, piuttosto sferica verso il calice e conica verso il peduncolo che è lungo 3-4 cm. Il peso medio di un frutto è di circa 25 g.
La maturazione avviene a cavalo dei mesi di giugno e luglio.
Pero “Spina”
Sinonimo: SpinoIl peso di un singolo frutto è di 35-40 g e la maturazione avviene nella prima quindicina di luglio. Un tempo diffuso soprattutto nell’area tarantina del Salento.
Pero “Ciucciu”
Sinonimi:Pero “Cazzatello”
Sinonimi:Pero “Cannella”
Sinonimi:I frutti sono piriformi con buccia rosso-giallastra a maturità. Di facile ammezzimento era molto utilizzata per la preparazione delle marmellate.
La maturazione avviene in tutto il mese di luglio.
Pero “Carmosina”
Sinonimi:Ritenuta ottima cultivar da tavola se ne consigliava una maggiore diffusione negli anni settanta. I frutti hanno pezzatura media e pesano mediamente 50-60 g; piriformi, hanno una buccia di colore giallo-rossastra. La maturazione avviene dalla prima alla seconda decade di luglio.
Pero “Peruddhu”
Sinonimi:Il sapore leggermente aspro e acidulo, unitamente alla piccolezza dei frutti ne hanno fatto una varietà di scarso successo anche nell’ambito delle cultivar tradizionali. La maturazione dei frutti avviene tra la prima e la seconda decade di agosto.
Pero “Melo”
Sinonimi:E’ una pianta dalla buona produttività con piena maturazione nella seconda-terza decade di luglio.
Pero “Coscia”
Sinonimi:Pero “Minicubellu”
Sinonimi:
Patrocinio Scientifico
Orto Botanico Università del Salento
Testi e immagini a cura di Francesco Minonne

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