sabato 18 luglio 2015

Il Salento non ha bisogno di “scienziati solisti” premi Nobel


Alcuni olivi del Salento leccese sono malati: un complesso di esseri viventi e di sostanze chimiche e minerali ci fanno osservare alcuni olivi compromessi e altri distrutti dal disseccamento. 
Ma è il paesaggio del Salento leccese che non è in armonia tanto che gli ecosistemi che lo compongono non sono in equilibrio.
I virus, i batteri, i funghi, gli insetti, le piante, i pesci, gli animali e l’uomo sono tutti esseri viventi.
Nessun essere vivente può vivere da solo,
Il Paesaggio del Salento leccese è una costellazione di ecosistemi che obbediscono alla dinamica della vita delle specie vegetali che non vivono isolate le une dalle altre, ma formano spontaneamente delle comunità vegetali. 
La vita, per le piante come l'olivo e anche per lo stesso uomo, è un intreccio di relazioni ed integrazioni. 
Nessuno può vivere isolato.
Il paesaggio è la manifestazione di queste relazioni nato non solo dalle interazioni tra la componente fisica (roccia e suolo) e quella vivente (fauna e vegetali) ma anche dalla presenza dell’uomo che ne diventa quindi un elemento essenziale.
Ciò rende tutti noi, tutti gli abitanti del Salento, nessuno escluso, responsabili dei luoghi nei quali viviamo e ai quali apparteniamo.
Se non conosciamo profondamente questo Paesaggio che in definitiva significa la conoscenza delle relazioni tra tutti gli ecosistemi non sapremo mai come tornare all’equilibrio e all’armonia del nostro paesaggio.

Bisogna partire da questo. Il Salento non ha bisogno di “scienziati solisti” premi Nobel, il Salento ha bisogno di un gruppo di scienziati con una specializzazione una diversa dall’altra che in modo multidisciplinare indaghino il nostro Paesaggio.

Nessun commento:

Posta un commento