Caro Luigi,
Ho ascoltato le relazioni e gli interventi negli scorsi
Consigli Nazionali. Io ascolto tutti, nessuno escluso, quindi mi chiedo come
mai “qui e ora” ci sia tutto questo fermento intorno a uno slogan.
Si tratta del cartello “ZONA NON AVVELENATA” che ha
letteralmente inondato i profili Facebook di quelli che, nel Salento leccese,
si interessano della terra e della salute, dell’agricoltura e del cibo.
C’è “qui ed ora” una richiesta di cibo che non abbia mai
avuto contatto con sostanze velenose. E’ un fatto. Ed è anche un fatto che c’è
un certo numero di persone che chiede di acquistare frutta, legumi, verdure,
semi che sono stati prodotti da contadini, agricoltori, persone umane che non
hanno fatto uso di sostanze velenose.
Come professionista se c’è una domanda che ha necessità di
una consulenza e se questa domanda è legale e non contrasta con i miei principi
etici e morali io ho il diritto – dovere di fornire una consulenza
professionale.
C’è una domanda di frutta, legumi, verdure e semi prodotti
senza l’utilizzo di veleni e con i terreni interessati contraddistinti dal
CARTELLO “ZONA NON AVVELENATA” ed io sono certo che per fare si che tale
domanda abbia una risposta c’è la necessità del dottore agronomo italiano (ingegnere
agronomo in tutti gli altri stati).
Mi piacerebbe conoscere la tua opinione intorno a quello che
accade in questa terra che si stende a est nel grande lago salato.
Cari saluti
antonio
Diciotto Comuni, 26 aziende biologiche, 30 associazioni,
l’Università del Salento, l’Isde e il Parco Otranto-Santa Maria di Leuca. Tutti
in campo contro l’uso di pesticidi in agricoltura. La campagna di
sensibilizzazione 'Zona non avvelenata', ideata dalla Casa delle agricolture
Tullia e Gino, è stata lanciata a Castiglione d’Otranto, in provincia di Lecce,
ed è già stata lanciata sui social con una serie di foto di contadini,
cittadini e amministratori che hanno voluto letteralmente metterci la faccia. A
sollecitare l’impegno contro l’utilizzo dei fitofarmaci sono i dati dell’Arpa,
l'Agenzia regionale per l'ambiente, che indicano la Puglia come quarta regione
in Italia per consumo di prodotti chimici in agricoltura, con picchi estremi
proprio nella provincia di Lecce, nonché l’emergenza xylella fastidiosa (Chiara
Spagnolo)
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