venerdì 17 gennaio 2025

Analisi dell’emergenza Xylella e delle sue conseguenze

 


Analisi dell’emergenza Xylella e delle sue conseguenze

Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico

Premessa

L’emergenza causata dalla Xylella fastidiosa ha avuto un impatto devastante sul paesaggio e sull'economia rurale del Salento. Dati impressionanti come i 21 milioni di ulivi morti o eradicati, la riduzione dell'80% della produzione di olio salentino e un calo del 50% della produzione nazionale riflettono una crisi profonda. Inoltre, l’incremento dell’inquinamento atmosferico dell'8% negli ultimi cinque anni evidenzia le conseguenze ambientali di questa tragedia agricola.

Impatto ambientale e perdita della capacità di sequestro della CO2

L'ulivo è una pianta con una straordinaria capacità di assorbire anidride carbonica. Secondo la letteratura scientifica, un ettaro di uliveto è in grado di assorbire in media tra le 5 e le 10 tonnellate di CO2 all'anno (Fonti: WWF, FAO). Con la perdita di 21 milioni di alberi, stimando una media conservativa di 5 tonnellate di CO2 assorbite per ettaro e un rapporto di circa 100 ulivi per ettaro, il Salento ha perso la capacità di sottrarre dall'atmosfera circa 1 milione di tonnellate di CO2 all'anno. Questa cifra contribuisce a spiegare l'aumento dell'8% del tasso di inquinamento locale, peggiorando ulteriormente le condizioni ambientali.

Impatto economico e sociale

La distruzione di un patrimonio agricolo che rappresentava non solo un pilastro dell’economia locale, ma anche una parte significativa dell’identità culturale del Salento, ha lasciato un vuoto difficile da colmare.

Il tentativo di rinascita con cultivar resistenti

Progetti come “Olivami” e il recente spin-off “Carborea” stanno cercando di invertire la tendenza puntando su varietà resistenti alla Xylella, come Favolosa, Leccino, Lecciana e Leccio del Corno. Queste iniziative hanno portato all'adozione di 30.000 ulivi e alla riforestazione di 170 ettari di terreno, supportando 300 agricoltori locali ricordiamo che la superficie della coltivazione dell’olivo nel Salento leccese era di circa 100mila ettari. E’ evidente che questa iniziativa ha interessato la rigenerazione di una superficie infinitamente più piccola.

Nonostante l'impegno, i numeri indicano che siamo ancora lontani dal ripristinare il paesaggio pre-crisi. Considerando che prima dell'emergenza vi erano quasi 100mila ettari coltivati a ulivi, la velocità e la scala delle riforestazioni attuali sono insufficienti per recuperare l'equilibrio ambientale ed economico.

Impossibilità di una completa rigenerazione del paesaggio rurale

Le sfide di rigenerazione del paesaggio rurale del Salento attraverso la sola riforestazione con varietà resistenti sono significative:

  1. Limiti temporali: Gli ulivi richiedono decenni per raggiungere la maturità e sviluppare la stessa capacità di assorbimento della CO2 delle piante secolari distrutte.
  2. Perdita di biodiversità: La sostituzione di piante autoctone con nuove varietà, seppur resistenti, non garantisce il ripristino della biodiversità originaria, compromettendo l'ecosistema.
  3. Costi economici: Il costo di riforestare milioni di ettari è proibitivo, specialmente per gli agricoltori già colpiti dalla crisi.
  4. Cambio climatico: La progressione dei cambiamenti climatici potrebbe ostacolare la crescita delle nuove piante, rendendo ancora più difficile il recupero.

Conclusione

Nonostante gli sforzi encomiabili di associazioni come Olivami e iniziative aziendali come quella di ItalCredi, è evidente che la rigenerazione completa del paesaggio rurale del Salento non è possibile attraverso questa via. È necessaria una strategia integrata che includa ricerca scientifica per il controllo della Xylella, supporto economico strutturale agli agricoltori, e interventi di riforestazione su scala nazionale.

Bibliografia

  1. WWF. "Foreste e cambiamenti climatici". [Online]
  2. FAO. "The State of the World’s Forests". [Online]
  3. Olivami. "Progetti di riforestazione e adozione di ulivi resistenti". [Online]
  4. Ministero dell'Agricoltura, Italia. "Rapporti sull'impatto della Xylella fastidiosa". [Online]
  5. Carborea. "Emissioni di CO2 e certificazioni ambientali". [Online]

 

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