La gestione delle risorse idriche: urgenze e soluzioni secondo Stefano Margiotta
Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica
urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore
scientifico
La crescente crisi idrica che affligge l'Italia e in particolare la regione Puglia richiede interventi mirati e strutturali, come evidenziato dal geologo Stefano Margiotta, docente presso l'Università del Salento. La combinazione di siccità prolungata e sovrasfruttamento delle risorse idriche sta portando a una condizione sempre più critica, in cui l'equilibrio idrico è ormai compromesso. Questo saggio intende analizzare le osservazioni di Margiotta, integrandole con i principi fondamentali della gestione sostenibile delle risorse idriche e le linee guida della letteratura scientifica.
Una crisi idrica strutturale
Secondo Margiotta, “viviamo un momento di grande crisi in tutta la Penisola, dovuto non solo alla scarsità delle acque ma anche a un sovrasfruttamento della risorsa idrica”. Questa crisi è particolarmente grave in Puglia, una regione caratterizzata da un territorio carsico con scarse riserve idriche sotterranee. L’idrologia della regione è fortemente influenzata dalla natura del suolo, che, essendo prevalentemente calcareo, limita la capacità di accumulo dell’acqua piovana nelle falde. Inoltre, la riduzione delle precipitazioni, una delle conseguenze più evidenti dei cambiamenti climatici, ha aggravato ulteriormente una situazione già precaria.
Interventi necessari
Per affrontare questa emergenza, Margiotta sottolinea l'importanza di un cambio di paradigma nella gestione delle risorse idriche. Tra le soluzioni proposte, spiccano:
Risparmio idrico: Una gestione più razionale delle risorse è essenziale. Questo include la riduzione degli sprechi domestici e industriali, l'ottimizzazione delle reti di distribuzione e l'adozione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e il controllo dei consumi.
Riutilizzo delle acque reflue: Margiotta evidenzia la necessità di recuperare le acque reflue per usi agricoli e industriali. Questa strategia, già applicata in diversi Paesi, consente di ridurre la pressione sulle riserve idriche naturali e rappresenta un passo avanti verso l’economia circolare.
Diversificazione delle fonti: L'utilizzo delle acque marine, pur con costi più elevati, rappresenta una risorsa strategica. Margiotta distingue tra l’uso di acque marine desalinizzate e l’impiego di acque fluviali, con una preferenza per queste ultime laddove possibile, dato il minor impatto economico.
Piani regionali di tutela delle acque: La Regione Puglia, come ricordato dal docente, ha adottato un Piano di tutela delle acque che prevede limitazioni alle concessioni di pozzi in aree considerate a rischio. Questa misura preventiva mira a preservare le riserve idriche sotterranee e a ridurre il rischio di salinizzazione delle falde.
Una visione virtuosa
Margiotta insiste sulla necessità di un impegno collettivo per evitare sprechi. “Nessuna goccia deve andare sprecata”, afferma, indicando come un approccio virtuoso e sostenibile debba permeare ogni livello della società. La consapevolezza pubblica gioca un ruolo chiave in questa transizione: educare i cittadini sul valore dell’acqua e sulle buone pratiche di risparmio può contribuire significativamente a mitigare la crisi.
Contributi della letteratura scientifica
La letteratura scientifica supporta pienamente le osservazioni di Margiotta, evidenziando la necessità di strategie integrate per la gestione delle risorse idriche. Secondo un rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi, come la siccità, è destinata ad aumentare nei prossimi decenni, rendendo imprescindibile l’adozione di misure adattive.
Inoltre, studi sul riutilizzo delle acque reflue dimostrano che, oltre a ridurre il consumo di acqua dolce, questa pratica può migliorare la qualità del suolo agricolo grazie all’apporto di nutrienti presenti nei reflui trattati. Tuttavia, è fondamentale garantire standard elevati di depurazione per evitare contaminazioni.
Infine, la desalinizzazione, nonostante i costi energetici elevati, rappresenta una soluzione sempre più accessibile grazie ai progressi tecnologici. Secondo un’analisi pubblicata su Water Research, gli impianti di desalinizzazione di ultima generazione possono ridurre significativamente l'impronta ambientale rispetto ai sistemi tradizionali.
Conclusioni
La crisi idrica rappresenta una sfida complessa e multidimensionale che richiede interventi su più fronti. Le proposte di Stefano Margiotta offrono una guida preziosa per affrontare questa emergenza, combinando soluzioni immediate con una visione di lungo termine. Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori della società – dalle istituzioni ai cittadini – in uno sforzo comune per preservare una risorsa vitale e insostituibile come l’acqua.
Bibliografia
Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). (2021). Sixth Assessment Report: Climate Change 2021.
Margiotta, S. (2025). Interviste e dichiarazioni pubbliche su crisi idrica e gestione delle risorse.
Regione Puglia. (2023). Piano di tutela delle acque.
Water Research. (2022). “Advances in Desalination Technologies: Reducing Environmental Impact.”
World Bank. (2018). Wastewater: From Waste to Resource.
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