Performance delle Esportazioni del Mezzogiorno (2024) Analisi dei Dati e Confronto con il Mercato Globale
Antonio
Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore
e giornalista pubblicista divulgatore scientifico
Nei primi nove mesi del 2024, le esportazioni dei distretti del Mezzogiorno hanno raggiunto 7,3 miliardi di euro, con una crescita dell'1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo risultato supera la media nazionale, che si attesta allo 0,6%. La crescita è stata trainata da un rimbalzo significativo nel secondo e terzo trimestre, rispettivamente del 3,6% e 4%, evidenziando una resilienza del sistema produttivo del Sud Italia nonostante un contesto internazionale incerto e una domanda globale debole.
Settori Trainanti e Criticità
Agroalimentare: Continua a essere il motore principale dell'export, con una crescita del 4,7%. In particolare, l'olio e la pasta del barese hanno registrato un incremento del 29,5%.
Manifatturiero Tradizionale: I settori come il sistema moda (-2,9%) e il sistema casa (-10,8%) hanno mostrato difficoltà. L'abbigliamento napoletano è calato del 5,4%, mentre i distretti calzaturieri del nord barese e del napoletano hanno registrato flessioni del 4,2% e 6,5% rispettivamente.
Eccezioni Positive: Alcuni distretti hanno mostrato segnali di vitalità, come l'abbigliamento sud abruzzese (+39,4%) e la calzetteria del Salento (+16,1%), grazie a strategie di diversificazione commerciale.
Geografia delle Esportazioni
L'espansione verso mercati lontani ha giocato un ruolo chiave:
Mercati Maturi Lontani: +6,4% (es. Stati Uniti +6,9%).
Mercati Emergenti Lontani: +7,3% (es. Cina +10,8%, Arabia Saudita +30%).
Poli Tecnologici: Hanno registrato contrazioni significative, come l'ICT di Catania (-34,1%) e i poli aerospaziali della Campania e Puglia (-8,5% e -8,1%).
Confronto con il Mercato Globale
A livello globale, il 2024 è stato caratterizzato da una crescita moderata delle esportazioni, con una media mondiale intorno al 2%. Il Mezzogiorno, con una crescita dell'1,7%, si posiziona leggermente al di sotto della media globale ma supera la media italiana. Tuttavia, la performance del settore agroalimentare (+4,7%) e l'espansione verso mercati emergenti (+7,3%) dimostrano una competitività superiore in questi ambiti rispetto alla media globale, che ha visto una crescita più lenta nei mercati emergenti (+4,5%).
Proiezioni per il Futuro
Agroalimentare: Il settore continuerà a trainare l'export, con una crescita stimata del 5-6% annuo fino al 2026, grazie alla domanda globale per prodotti di alta qualità e alla reputazione delle eccellenze italiane.
Manifatturiero Tradizionale: Le difficoltà strutturali persisteranno, con una possibile ulteriore contrazione del 2-3% annuo nei settori moda e casa, a meno di interventi significativi in innovazione e digitalizzazione.
Mercati Emergenti: L'espansione verso mercati come Cina, Arabia Saudita e altri Paesi del Medio Oriente e Asia continuerà a crescere, con una proiezione di aumento del 8-10% annuo fino al 2026.
Poli Tecnologici: Sarà cruciale investire in innovazione e transizione digitale per invertire la tendenza negativa. Una ripresa è possibile, ma dipenderà da politiche di sostegno e collaborazioni internazionali.
Sfide Future: Per consolidare le tendenze positive, sarà fondamentale:
Investire in innovazione e sostenibilità.
Promuovere l'internazionalizzazione delle imprese.
Migliorare la qualità dei prodotti e la competitività sui mercati globali.
Conclusioni
Il Mezzogiorno ha dimostrato una notevole capacità di adattamento, con un export in crescita nonostante un contesto internazionale difficile. Tuttavia, per mantenere e migliorare questa performance, sarà essenziale investire in settori ad alto potenziale (agroalimentare, mercati emergenti) e affrontare le criticità strutturali dei settori tradizionali. Con politiche mirate e un focus su innovazione e qualità, il Sud Italia può consolidare il suo ruolo come protagonista nell'export italiano e globale
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