Antonio
Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore
e giornalista pubblicista divulgatore scientifico
L’olio d’oliva non è solo un condimento, ma un vero e proprio farmaco per corpo e anima. Non esiste altra pianta che abbia generato un succo così ricco di proprietà terapeutiche per l’organismo e contemporaneamente di significati spirituali. Oggi le ricerche sull’olio extravergine di oliva hanno evidenziato le sue capacità di rallentare l’invecchiamento dei neuroni, grazie all’idrossitirosolo, uno dei fenoli antiossidanti di cui è ricchissimo. Questa sostanza sembra essere in grado di stimolare la neurogenesi, ovvero la produzione di nuovi neuroni (Daccache et al., 2011).
Gli antichi avevano consacrato l’ulivo ad Atena, la dea della sapienza, sottolineando così l’influenza che questa pianta ha sulle nostre capacità mentali. Le tradizioni contadine sostenevano che un cucchiaio di olio d’oliva assunto al mattino a digiuno e la sera prima di dormire favorisse la longevità, sia per la psiche che per il corpo. Questo perché l’olio agisce su due organi strettamente collegati: l’intestino e il cervello. Oggi, numerosi studi scientifici hanno confermato gli effetti dell’olio d’oliva sulla longevità delle cellule cerebrali e sul potenziamento della loro capacità di difendersi dal decadimento cognitivo (Panza et al., 2018).
Nell’antichità, il simbolo della benedizione consisteva proprio nel cospargere il capo con l’olio, trasferendo così la protezione divina su colui che veniva unto. L’olio ha sempre avuto una duplice funzione: esaltare lo spirito e purificarlo, e al contempo ripulire l’intestino dalle tossine. Questa dualità si riflette nella sua capacità di ringiovanire la materia e purificare la mente dall’inquinamento del mondo esterno.
Ulteriori studi hanno evidenziato il ruolo dell’olio d’oliva nel miglioramento dell’apprendimento e della memoria. Un componente particolarmente interessante è l’oleocantale, un polifenolo responsabile del sapore amaro dell’olio d’oliva, che ha dimostrato avere un potente effetto antinfiammatorio. L’infiammazione cronica è considerata una delle cause principali di molte malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer (Lucas et al., 2018). Inoltre, un’altra sostanza contenuta nell’olio, l’oleuropeina, è un efficace antinfiammatorio, aiuta a prevenire il diabete, protegge il sistema cardiovascolare e riduce il rischio di tumori (Boss et al., 2016).
Molti nutrizionisti hanno segnalato il potere dell’olio d’oliva nel ridurre il colesterolo LDL e migliorare le capacità digestive, in particolare la lubrificazione della mucosa intestinale. Gli antichi trovavano grande sollievo anche nel decotto di foglie di ulivo, che si ottiene facendo bollire 10 grammi di foglie in mezzo litro d’acqua, lasciando riposare e filtrando il liquido prima di berlo. Questo decotto è particolarmente consigliato per chi soffre di reumatismi e ipertensione arteriosa (Visioli & Galli, 2002).
I Romani consideravano l’olio un elisir di giovinezza quando veniva massaggiato sulla pelle. In molte tradizioni era comune tenere un ramoscello di ulivo sulla porta di casa o nella camera da letto per assorbirne l’energia benefica. Secondo il grande studioso Alfredo Cattabiani, l’ulivo rappresenta rigenerazione, prosperità, pace e tranquillità.
Oggi, nell’epoca moderna, abbiamo perso la visione simbolica della natura e consideriamo le piante come semplici oggetti, distanti dalla nostra psiche. Tuttavia, nell’antichità le lampade alimentate con olio d’oliva erano considerate sacre, in quanto portatrici di luce celeste e terrestre. L’effusione dell’olio santo sul capo rappresentava, come afferma Cattabiani, la discesa della luce divina. Allo stesso modo, l’oliva spremuta contiene una luce nascosta, così come nel nostro cervello primordiale risiede la scintilla della coscienza.
L’invito, dunque, è quello di riscoprire nell’olio d’oliva la purezza che ci ringiovanisce e ci rigenera, risvegliando quella luce interiore che il tempo moderno ha dimenticato e soffocato.
Bibliografia
Boss, A., Bishop, K. S., Marlow, G., Barnett, M. P., & Ferguson, L. R. (2016). "Evidence to Support the Anti-Cancer Effect of Olive Leaf Extract and Future Directions." Nutrients, 8(8), 513.
Daccache, A., Lion, C., Sibille, N., Gerard, M., Slomianny, M. C., Lippens, G., & Landrieu, I. (2011). "Oleuropein and derivatives from olives as tau aggregation inhibitors." Neurochemistry International, 58(6), 700-707.
Lucas, L., Russell, A., & Keast, R. (2018). "Molecular mechanisms of inflammation. Anti-inflammatory benefits of virgin olive oil and the phenolic compound oleocanthal." Current Pharmaceutical Design, 24(14), 1576-1588.
Panza, F., Lozupone, M., Solfrizzi, V., Watling, M., & Imbimbo, B. P. (2018). "Olive oil phenolic compounds and brain health." The Journal of Nutrition, Health & Aging, 22(7), 751-756.
Visioli, F., & Galli, C. (2002). "Biological properties of olive oil phytochemicals." Critical Reviews in Food Science and Nutrition, 42(3), 209-221.
Nessun commento:
Posta un commento