Quanti “euro in più” hanno guadagnato i Produttori di Olio del Salento leccese attraverso l’azione dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali?
di Antonio Bruno*
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Un giorno memorabile per gli oliveti del Salento leccese fu quel 1° Novembre 2002, quando l’Unione Europea ha riconosciuto il fondamentale ruolo delle associazioni dei produttori olivicoli e delle loro Unioni per la crescita del settore olivicolo. Nella presentazione il Dott. De Pascalis è andato oltre perché ha paventato il rischio della scomparsa del settore agricolo nel Salento leccese per l’insostenibilità dei costi di produzione.
I lavori sono continuati con l’intervento del Dr. All’alto Dirigente Dr Versienti è seguita la relazione della Dott.sa Concetta Lo Conte, Direttore dell’Area Autorizzazione Pagamenti dell’Organismo pagatore AGEA che si interessa del settore. L’AGEA, struttura a cui appartiene la Dott.sa Lo Conte, è stata vicina al Mondo degli olivicoltori del Salento leccese garantendo pagamenti puntuali.
La Dott.sa Lo Conte è costretta a prendere atto che non c’è la capacità da parte dell’Olivicoltura del Salento leccese di penetrazione nei mercati esteri.
L’agroalimentare italiano è leader export nel settore lattiero caseario, degli insaccati e del Vino in Europa, Usa, Giappone e Australia ma l’olio non c’è, l’olio rimane nel Salento leccese.
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Un giorno memorabile per gli oliveti del Salento leccese fu quel 1° Novembre 2002, quando l’Unione Europea ha riconosciuto il fondamentale ruolo delle associazioni dei produttori olivicoli e delle loro Unioni per la crescita del settore olivicolo.
Non fu solo un’ orientamento perché i Regolamenti CE 1334/2002, 1331/04, 2080/05 hanno permesso alle Associazioni dei Produttori olivicolo 7 anni di “vacche grasse” grazie alla realizzazione di programmi di attività di miglioramento nel settore oleicolo per le campagne che dal 2002 al 2009.
Per il triennio operativo 2010-2013, la Comunità Europea ha messo a disposizione delle Organizzazioni di Produttori un programma di attività emanato tramite la pubblicazione del Regolamento CE 867/08.
Il 31 marzo 2010 nella bella sala conferenze del Frantoio Montevergine di Otranto che si trova prendendo la strada che da Otranto porta a Martano dopo il passaggio a livello a destra l’Organizzazione di Produttori Olivicoli della Provincia di Lecce APROL ha organizzato un Workshop sul ruolo che l’organizzazione svolge nella qualità e nella certificazione della Filiera Olivicola Salentina.
A presiedere l’incontro il Vice Presidente Dott. Mario De Pascalis per l’assenza del Presidente Francesco Guido costretto a casa da una indisposizione.
Hanno preso parte ai lavori del Workshop il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l’AGE CONTROL e l’AGEA.
Nella presentazione il Dott. De Pascali ha partecipato a tutti il successo del Progetto redatto dall’Aprol scaturito dal Regolamento CE 867/08 ma, nello steso tempo, amaramente, ha dovuto ammettere la difficoltà di sostenere il principio che bisogna produrre qualità quando il mercato dell’olio va male. L’allarme lanciato dal Dott. De Pascalis è andato oltre perché ha paventato il rischio della scomparsa del settore agricolo nel Salento leccese per l’insostenibilità dei costi di produzione.
Il Vice Presidente alla schiera dei colleghi Dottori Agronomi e Dottori Forestali che prestano la loro competenza all’Organizzazione dei produttori Olivicoli della Provincia di Lecce, ha dato atto che si è fatto un buon lavoro di consulenza, ha ricordato ai colleghi che devono essere vicini alle aziende agricole e ai frantoi oleari, che li devono quasi accompagnare sulla strada del successo produttivo. Ha fatto un plauso anche alla intera struttura dell’APROL che con l’attività svolta con successo ha posto le basi per continuare per le prossime due annualità un lavoro che oltre al faticoso percorso verso la qualità dell’olio sia anche un valido supporto per la vendita.
I lavori sono continuati con l’intervento del Dr. Claudio Versienti Direttore Generale di Agecontrol S.p.A. Il Dr. Claudio Versienti è una grossissima personalità del nostro Paese che nel 1985 ha vissuto i periodi più bui della Repubblica impegnandosi nella lotta al terrorismo prima e la criminalità organizzata poi che in forza della suo altissimo livello di professionalità ha ricordato a tutti i presenti lo sforzo che si fa per aiutare il Mondo Olivicolo e quello del Salento leccese in particolare. L’alto Dirigente Dr Versienti ha proseguito affermando che il percorso della qualità è ineludibile e che deve passare dalla tracciabilità perché l’Agecontrol da lui diretta dal 1 Agosto 2007 rappresenta la garanzia, il supporto e la tutela dei cittadini attraverso il controllo della produzione.
E’ importantissimo che l’olio extra vergine sia tracciato e questo percorso che parte dalla raccolta dell’oliva dall’albero del Salento leccese proseguendo sino quando diviene olio che arriva sulla tavola delle donne e degli uomini, deve essere chiaro e trasparente per tutti. Quando andiamo a comprare una bottiglia d’olio abbiamo diritto di sapere da dove viene.
L’alto Dirigente Dr Versienti conclude il suo intervento affermando che affinché la qualità sia apprezzata dai cittadini c’è la necessità e l’urgenza che i cittadini stessi siano messi in condizione di sapere cos’è l’olio d’oliva perché è solo questo che mette tutti in condizioni di operare una scelta tra gli oli proposti dal mercato.
All’alto Dirigente Dr Versienti è seguita la relazione della Dott.sa Concetta Lo Conte, Direttore dell’Area Autorizzazione Pagamenti dell’Organismo pagatore AGEA che si interessa del settore. La Dott.sa Concetta Lo Conte conosce gli olivicoltori del Salento leccese dal 1992. Proprio questa lunghissima frequentazione con le nostre terre la mette nelle condizioni di affermare che da allora si sta facendo un salto di qualità. L’AGEA, struttura a cui appartiene la Dott.sa Lo Conte, è stata vicina al Mondo degli olivicoltori del Salento leccese garantendo pagamenti puntuali.
Il salto nel futuro però annuncia meno aiuti e guardando a un’analisi dell’economia italiana i settori dell’agro alimentare hanno tutti il segno positivo + all’infuori del settore dell’olio e anche questo dato deve far riflettere.
La Dott.sa Lo Conte è costretta a prendere atto che non c’è la capacità da parte dell’Olivicoltura del Salento leccese di penetrazione nei mercati esteri.
L’agroalimentare italiano è leader export nel settore lattiero caseario, degli insaccati e del Vino in Europa, Usa, Giappone e Australia ma l’olio non c’è, l’olio rimane nel Salento leccese.
La Dott.sa Lo Conte sostiene che c’è un problema di comunicazione dell’olio e all’obiezione che qualcuno può fare ricordando che si è fatta una campagna d’informazione sugli aspetti salutistici c’è da prendere atto che non è bastata visto che l’olio così come non si vendeva prima della campagna d’informazione si continua a non vendere anche dopo questa campagna.
Per dare una cura c’è bisogno di sapere qual è la malattia e per la Dott.sa Lo Conte la frammentazione dell’offerta e gli alti costi di produzione sono i “gradi mali” dell’olio del Salento leccese. Sono le Organizzazioni dei Produttori Olivicoli le protagoniste che devono fare in modo di far andare UNITI i produttori ad affrontare i mercati esteri. All’estero si va insieme perché da soli non si riesce ad affrontare i costi elevati e perché servono le piattaforme logistiche che devono mettere in campo le analisi della filiera.
Il prezzo dell’olio non è remunerativo e la confusione è già nel modo in cui si chiama il prodotto. L’olio d’oliva è una frase che all’estero non è conosciuta e meno che mai è conosciuta la frase Olio d’oliva extra vergine. Lo sanno tutti e nessuno fa nulla.
Il primo passo è far sapere AL MONDO cosa significa OLIO D’OLIVA, con chiarezza, senza ridondanza, senza contorsionismi che tagliano il capello in due.
E poi l’uomo è un animale mimetico, grazie all’imitazione ha conquistato il pianeta quindi bisogna imitare chi ha fatto bene e ha ottenuto risultati ovvero le Organizzazioni dei Produttori Olivicoli della Provincia di Lecce devono imitare le organizzazioni del Vino della Provincia di Lecce.
Si tocca il tasto dolente del fallimento del REGOLAMENTO (CEE) N. 1360/78 DEL CONSIGLIO del 19 giugno 1978 che doveva servire a concentrare l’offerta dell’olio ma non bisogna fallire, pena la morte del settore, il traguardo di stare tutti insieme, sia che si voglia vendere a chilometri zero sia che si voglia vendere alla grande distribuzione e soprattutto ci sono da stringere patti, fare alleanze con l’industria di trasformazione, con i frantoi.
Tutti sono consapevoli che in questi anni c’è stato un grosso sostegno della Pubblica Amministrazione agli olivicoltori del Salento leccese ma siamo altrettanto consapevoli che i titoli continueranno a diminuire di valore e quindi gli aiuti saranno sempre di meno.
I soldi arrivano al settore comunque solo che devono essere utilizzati per migliorare la qualità del prodotto e per promuovere il prodotto.
Io adesso devo riferire la domanda fatta dalla Dott.sa Lo Conte che deve far riflettere noi tutti Dottori Agronomi e Dottori Forestali impegnati nel settore con le Organizzazioni dei produttori Olivicoli: “Il lavoro dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali nel settore olivicolo del Salento leccese quanto valore ha aggiunto all’olio d’oliva del Salento leccese?
E’ la domanda su cui noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce ci giochiamo la credibilità. E’ la domanda delle domande la cui risposta decreta la nostra funzione, il nostro ruolo all’interno del settore.
Il prezzo dell’olio ha raggiunto livelli da mettere in discussione persino la raccolta del prodotto, abbiamo il dovere di dire la nostra per fare in modo che questo settore riprenda a vendere. Il nostro ruolo è tutto interno alle aziende e alle industrie di trasformazione, e siccome ci siamo e ci siamo da molti anni, dobbiamo metterci in discussione e fare sentire la nostra voce.
Io sono rimasto assolutamente senza parole quando dopo questa domanda nessun collega si è alzato per dare una risposta. Mi sarei aspettato uno o più colleghi che avessero preso la parola con semplicità e con chiarezza, per dire alla Dott.sa Lo Conte quale sia il valore aggiunto determinato dal Medico della terra nel settore olivicolo del Salento leccese perché noi non abbiamo peli sulla lingua.
Ha preso la parola il collega Pantaleo Greco e signorilmente ha esposto le azioni fatte dai colleghi Dottori Agronomi e Dottori Forestali ma non ha risposto alla semplice domanda “quanti euro in più” hanno guadagnato i Produttori di Olio del Salento leccese con l’azione dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.
Io non ho dubbi che ci sia stato un valore aggiunto esclusivamente determinato dall’azione dei colleghi, ma io sono un collega che sa con quanto sacrificio anche accontentandosi economicamente per il bene del settore, i colleghi portano con fatica il fardello di dare un volto al settore olivicolo.
Io mi metto nei panni dei produttori che hanno ascoltato la Dott.sa Lo Conte e che si aspettavano una risposta. Noi abbiamo il dovere e il DIRITTO di dare una risposta, perché gli unici in grado di risollevare le sorti del settore primario che hanno la competenza, la passione e la forza per farlo siamo noi Dottori Agronomie Dottori Forestali. Mai e soprattutto nulla e nessuno deve mettere in discussione la nostra credibilità! Ma se per assurdo alla domanda della Dott.sa Lo Conte seguisse la risposta che non c’è stato nessun valore aggiunto, ebbene anche in quel caso, la dignità e l’etica professionale ci dovrebbero portare a trarre le necessarie conseguenze non gravando con altri costi “inutili” i già tanti costi insostenibili dei produttori e non spendendo inutilmente le risorse messe a disposizione dalla collettività.
(Continua)
*Dottore Agronomo
di Antonio Bruno*
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Un giorno memorabile per gli oliveti del Salento leccese fu quel 1° Novembre 2002, quando l’Unione Europea ha riconosciuto il fondamentale ruolo delle associazioni dei produttori olivicoli e delle loro Unioni per la crescita del settore olivicolo. Nella presentazione il Dott. De Pascalis è andato oltre perché ha paventato il rischio della scomparsa del settore agricolo nel Salento leccese per l’insostenibilità dei costi di produzione.
I lavori sono continuati con l’intervento del Dr. All’alto Dirigente Dr Versienti è seguita la relazione della Dott.sa Concetta Lo Conte, Direttore dell’Area Autorizzazione Pagamenti dell’Organismo pagatore AGEA che si interessa del settore. L’AGEA, struttura a cui appartiene la Dott.sa Lo Conte, è stata vicina al Mondo degli olivicoltori del Salento leccese garantendo pagamenti puntuali.
La Dott.sa Lo Conte è costretta a prendere atto che non c’è la capacità da parte dell’Olivicoltura del Salento leccese di penetrazione nei mercati esteri.
L’agroalimentare italiano è leader export nel settore lattiero caseario, degli insaccati e del Vino in Europa, Usa, Giappone e Australia ma l’olio non c’è, l’olio rimane nel Salento leccese.
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Un giorno memorabile per gli oliveti del Salento leccese fu quel 1° Novembre 2002, quando l’Unione Europea ha riconosciuto il fondamentale ruolo delle associazioni dei produttori olivicoli e delle loro Unioni per la crescita del settore olivicolo.
Non fu solo un’ orientamento perché i Regolamenti CE 1334/2002, 1331/04, 2080/05 hanno permesso alle Associazioni dei Produttori olivicolo 7 anni di “vacche grasse” grazie alla realizzazione di programmi di attività di miglioramento nel settore oleicolo per le campagne che dal 2002 al 2009.
Per il triennio operativo 2010-2013, la Comunità Europea ha messo a disposizione delle Organizzazioni di Produttori un programma di attività emanato tramite la pubblicazione del Regolamento CE 867/08.
Il 31 marzo 2010 nella bella sala conferenze del Frantoio Montevergine di Otranto che si trova prendendo la strada che da Otranto porta a Martano dopo il passaggio a livello a destra l’Organizzazione di Produttori Olivicoli della Provincia di Lecce APROL ha organizzato un Workshop sul ruolo che l’organizzazione svolge nella qualità e nella certificazione della Filiera Olivicola Salentina.
A presiedere l’incontro il Vice Presidente Dott. Mario De Pascalis per l’assenza del Presidente Francesco Guido costretto a casa da una indisposizione.
Hanno preso parte ai lavori del Workshop il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l’AGE CONTROL e l’AGEA.
Nella presentazione il Dott. De Pascali ha partecipato a tutti il successo del Progetto redatto dall’Aprol scaturito dal Regolamento CE 867/08 ma, nello steso tempo, amaramente, ha dovuto ammettere la difficoltà di sostenere il principio che bisogna produrre qualità quando il mercato dell’olio va male. L’allarme lanciato dal Dott. De Pascalis è andato oltre perché ha paventato il rischio della scomparsa del settore agricolo nel Salento leccese per l’insostenibilità dei costi di produzione.
Il Vice Presidente alla schiera dei colleghi Dottori Agronomi e Dottori Forestali che prestano la loro competenza all’Organizzazione dei produttori Olivicoli della Provincia di Lecce, ha dato atto che si è fatto un buon lavoro di consulenza, ha ricordato ai colleghi che devono essere vicini alle aziende agricole e ai frantoi oleari, che li devono quasi accompagnare sulla strada del successo produttivo. Ha fatto un plauso anche alla intera struttura dell’APROL che con l’attività svolta con successo ha posto le basi per continuare per le prossime due annualità un lavoro che oltre al faticoso percorso verso la qualità dell’olio sia anche un valido supporto per la vendita.
I lavori sono continuati con l’intervento del Dr. Claudio Versienti Direttore Generale di Agecontrol S.p.A. Il Dr. Claudio Versienti è una grossissima personalità del nostro Paese che nel 1985 ha vissuto i periodi più bui della Repubblica impegnandosi nella lotta al terrorismo prima e la criminalità organizzata poi che in forza della suo altissimo livello di professionalità ha ricordato a tutti i presenti lo sforzo che si fa per aiutare il Mondo Olivicolo e quello del Salento leccese in particolare. L’alto Dirigente Dr Versienti ha proseguito affermando che il percorso della qualità è ineludibile e che deve passare dalla tracciabilità perché l’Agecontrol da lui diretta dal 1 Agosto 2007 rappresenta la garanzia, il supporto e la tutela dei cittadini attraverso il controllo della produzione.
E’ importantissimo che l’olio extra vergine sia tracciato e questo percorso che parte dalla raccolta dell’oliva dall’albero del Salento leccese proseguendo sino quando diviene olio che arriva sulla tavola delle donne e degli uomini, deve essere chiaro e trasparente per tutti. Quando andiamo a comprare una bottiglia d’olio abbiamo diritto di sapere da dove viene.
L’alto Dirigente Dr Versienti conclude il suo intervento affermando che affinché la qualità sia apprezzata dai cittadini c’è la necessità e l’urgenza che i cittadini stessi siano messi in condizione di sapere cos’è l’olio d’oliva perché è solo questo che mette tutti in condizioni di operare una scelta tra gli oli proposti dal mercato.
All’alto Dirigente Dr Versienti è seguita la relazione della Dott.sa Concetta Lo Conte, Direttore dell’Area Autorizzazione Pagamenti dell’Organismo pagatore AGEA che si interessa del settore. La Dott.sa Concetta Lo Conte conosce gli olivicoltori del Salento leccese dal 1992. Proprio questa lunghissima frequentazione con le nostre terre la mette nelle condizioni di affermare che da allora si sta facendo un salto di qualità. L’AGEA, struttura a cui appartiene la Dott.sa Lo Conte, è stata vicina al Mondo degli olivicoltori del Salento leccese garantendo pagamenti puntuali.
Il salto nel futuro però annuncia meno aiuti e guardando a un’analisi dell’economia italiana i settori dell’agro alimentare hanno tutti il segno positivo + all’infuori del settore dell’olio e anche questo dato deve far riflettere.
La Dott.sa Lo Conte è costretta a prendere atto che non c’è la capacità da parte dell’Olivicoltura del Salento leccese di penetrazione nei mercati esteri.
L’agroalimentare italiano è leader export nel settore lattiero caseario, degli insaccati e del Vino in Europa, Usa, Giappone e Australia ma l’olio non c’è, l’olio rimane nel Salento leccese.
La Dott.sa Lo Conte sostiene che c’è un problema di comunicazione dell’olio e all’obiezione che qualcuno può fare ricordando che si è fatta una campagna d’informazione sugli aspetti salutistici c’è da prendere atto che non è bastata visto che l’olio così come non si vendeva prima della campagna d’informazione si continua a non vendere anche dopo questa campagna.
Per dare una cura c’è bisogno di sapere qual è la malattia e per la Dott.sa Lo Conte la frammentazione dell’offerta e gli alti costi di produzione sono i “gradi mali” dell’olio del Salento leccese. Sono le Organizzazioni dei Produttori Olivicoli le protagoniste che devono fare in modo di far andare UNITI i produttori ad affrontare i mercati esteri. All’estero si va insieme perché da soli non si riesce ad affrontare i costi elevati e perché servono le piattaforme logistiche che devono mettere in campo le analisi della filiera.
Il prezzo dell’olio non è remunerativo e la confusione è già nel modo in cui si chiama il prodotto. L’olio d’oliva è una frase che all’estero non è conosciuta e meno che mai è conosciuta la frase Olio d’oliva extra vergine. Lo sanno tutti e nessuno fa nulla.
Il primo passo è far sapere AL MONDO cosa significa OLIO D’OLIVA, con chiarezza, senza ridondanza, senza contorsionismi che tagliano il capello in due.
E poi l’uomo è un animale mimetico, grazie all’imitazione ha conquistato il pianeta quindi bisogna imitare chi ha fatto bene e ha ottenuto risultati ovvero le Organizzazioni dei Produttori Olivicoli della Provincia di Lecce devono imitare le organizzazioni del Vino della Provincia di Lecce.
Si tocca il tasto dolente del fallimento del REGOLAMENTO (CEE) N. 1360/78 DEL CONSIGLIO del 19 giugno 1978 che doveva servire a concentrare l’offerta dell’olio ma non bisogna fallire, pena la morte del settore, il traguardo di stare tutti insieme, sia che si voglia vendere a chilometri zero sia che si voglia vendere alla grande distribuzione e soprattutto ci sono da stringere patti, fare alleanze con l’industria di trasformazione, con i frantoi.
Tutti sono consapevoli che in questi anni c’è stato un grosso sostegno della Pubblica Amministrazione agli olivicoltori del Salento leccese ma siamo altrettanto consapevoli che i titoli continueranno a diminuire di valore e quindi gli aiuti saranno sempre di meno.
I soldi arrivano al settore comunque solo che devono essere utilizzati per migliorare la qualità del prodotto e per promuovere il prodotto.
Io adesso devo riferire la domanda fatta dalla Dott.sa Lo Conte che deve far riflettere noi tutti Dottori Agronomi e Dottori Forestali impegnati nel settore con le Organizzazioni dei produttori Olivicoli: “Il lavoro dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali nel settore olivicolo del Salento leccese quanto valore ha aggiunto all’olio d’oliva del Salento leccese?
E’ la domanda su cui noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce ci giochiamo la credibilità. E’ la domanda delle domande la cui risposta decreta la nostra funzione, il nostro ruolo all’interno del settore.
Il prezzo dell’olio ha raggiunto livelli da mettere in discussione persino la raccolta del prodotto, abbiamo il dovere di dire la nostra per fare in modo che questo settore riprenda a vendere. Il nostro ruolo è tutto interno alle aziende e alle industrie di trasformazione, e siccome ci siamo e ci siamo da molti anni, dobbiamo metterci in discussione e fare sentire la nostra voce.
Io sono rimasto assolutamente senza parole quando dopo questa domanda nessun collega si è alzato per dare una risposta. Mi sarei aspettato uno o più colleghi che avessero preso la parola con semplicità e con chiarezza, per dire alla Dott.sa Lo Conte quale sia il valore aggiunto determinato dal Medico della terra nel settore olivicolo del Salento leccese perché noi non abbiamo peli sulla lingua.
Ha preso la parola il collega Pantaleo Greco e signorilmente ha esposto le azioni fatte dai colleghi Dottori Agronomi e Dottori Forestali ma non ha risposto alla semplice domanda “quanti euro in più” hanno guadagnato i Produttori di Olio del Salento leccese con l’azione dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.
Io non ho dubbi che ci sia stato un valore aggiunto esclusivamente determinato dall’azione dei colleghi, ma io sono un collega che sa con quanto sacrificio anche accontentandosi economicamente per il bene del settore, i colleghi portano con fatica il fardello di dare un volto al settore olivicolo.
Io mi metto nei panni dei produttori che hanno ascoltato la Dott.sa Lo Conte e che si aspettavano una risposta. Noi abbiamo il dovere e il DIRITTO di dare una risposta, perché gli unici in grado di risollevare le sorti del settore primario che hanno la competenza, la passione e la forza per farlo siamo noi Dottori Agronomie Dottori Forestali. Mai e soprattutto nulla e nessuno deve mettere in discussione la nostra credibilità! Ma se per assurdo alla domanda della Dott.sa Lo Conte seguisse la risposta che non c’è stato nessun valore aggiunto, ebbene anche in quel caso, la dignità e l’etica professionale ci dovrebbero portare a trarre le necessarie conseguenze non gravando con altri costi “inutili” i già tanti costi insostenibili dei produttori e non spendendo inutilmente le risorse messe a disposizione dalla collettività.
(Continua)
*Dottore Agronomo