L’economia fondamentale: produzione di benessere e utilità sociale condivisa.
Karel Williams in conversazione con gli attori del territorio che operano la riconnessione tra economia, sviluppo e societá.
Il 23 ottobre alle ore 18,00 presso Ammirato Culture House via di Pettorano 3, Lecce
Una lunga stagione di ristrutturazioni dell’economia, nel segno della deregolamentazione e della finanziarizzazione, ha prodotto un tessuto economico largamente disconnesso dalle esigenze reali del mondo sociale, delle comunità, delle persone. Anche in Italia si sono andati privilegiando gli investimenti finanziari rispetto agli investimenti produttivi, abbandonando l’idea - sancita dalle costituzioni democratiche europee - che l’attività economica debba svolgersi in vista dell’utilità sociale.
In controtendenza rispetto a questa deriva, aumenta il numero di soggetti che si occupano di riconnettere l’economia alla società, alle comunità, ai territori, alla vita delle persone: si esprime in maniera sempre più chiara il bisogno di territorio, di qualità della vita, di un’alimentazione e di consumi sani, di attività di lavoro dotate di un senso immediatamente tangibile. È in atto un vero e proprio movimento di “autodifesa della società”, radicato il più delle volte in una dimensione locale e comunitaria, ma non privo di forme di coordinamento nazionali e transnazionali.
Occorre dunque riconoscere un principio essenziale alla base di ogni prospettiva di benessere diffuso: l’economia non può essere interamente sottomessa alla logica della valorizzazione finanziaria del capitale nel breve termine, a meno di non pregiudicare irreversibilmente le basi dello sviluppo e i fondamenti economici della democrazia. All’economia fondamentale, che in Italia raccoglie circa il 40% dell’occupazione e circa il 70% dei consumi delle famiglie, si deve mantenere (o restituire, secondo i casi) una connessione con i tempi, gli spazi, le esigenze presenti e future delle comunità.
Una équipe di ricerca internazionale, composta da sociologi ed economisti, sta lavorando per promuovere l’idea che sia urgente definire e salvaguardare la foundational economy, quella sfera di settori e attività economiche il cui obiettivo primario resti la produzione di benessere e di utilità sociale condivisa.Tra questi, il Prof Karel Williams (Universitá di Manchester) che insieme ad Angelo Salento (Universita’ del Salento) e Alessandra Pomarico (Free Home University) introduce la questione della economia fondamentale, invitando al dialogo gli esponenti delle realtà del contesto salentino che operano per la riconnessione della produzione e dei consumi alle esigenze delle persone e della società.
L’obiettivo è quello di mettere a fuoco finalità e bisogni comuni, facendo il punto sulle prospettive della riconnessione dell’economia.
Si invitano a partecipare i gruppi di acquisto e le reti dell’economia solidale, i “nuovi contadini”, coloro che si occupano di produzione e distribuzione sostenibile, etica e ecologica, le cooperative di comunità, i collettivi neo-artigianali, i makers digitali, i movimenti di opposizione alle cosiddette “grandi opere strategiche”, le amministrazioni che agiscono in vista di un’economia locale sostenibile, ma anche gli imprenditori che si prefiggono - pur non rinunciando agli obiettivi di economicità della gestione - una relazione virtuosa con il territorio e le sue comunità.
L’incontro e' a cura del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull'Uomo dell’Universita’ del Salento e Free Home University, con il sostegno di Musagetes Foundation, si ringrazia Ammirato Culture House.
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