mercoledì 29 maggio 2019

Folonari nel Salento Leccese



I Folonari agli inizi del Novecento acquistarono molti vigneti pugliesi (dal Nord al Sud nella Regione, in foto la consegna delle uve a Squinzano) approfittando dell’embargo francese sui vini da taglio prodotti in Puglia. «I primi vigneti furono impiantati nel 1911 da Francesco e Italo Folonari, 600-700 ettari messi a dimora da piantatori fatti arrivare appositamente dalla Sicilia perché in Puglia non c’erano. Con coraggio si gettarono nell’impresa, forti dell’entusiasmo della manodopera locale che generosamente li avrebbe aiutati a superare le non poche incognite e difficoltà. La Puglia, una delle più importanti regioni vinicole del nostro Paese, era caduta in crisi dopo l’allontanamento della Compagnia delle Indie da Brindisi e il boicottaggio operato dai mercati esteri da mediatori privi di scrupoli. Nelle annate di abbondante produzione la viticoltura soffriva: mancavano capaci cantine di conservazione per un prodotto tanto pregiato».
Alberto Folonari, il nipote e prosecutore della dinastia, lo racconta ancor meglio in un altro passaggio:
Lo zio Francesco e il nonno Italo compresero bene che, sulla scorta della loro navigata esperienza e con l’aiuto di grandi enologi, avrebbero potuto accettare la sfida di produrre grandi quantitativi di vini realizzati con i più moderni procedimenti. Le cronache dei quotidiani pugliesi riportano con toni di gratitudine l’esempio dato dai Folonari, che impiantarono a Squinzano, nei primi anni del Novecento, il vigneto pilota che diede l’avvio alla ricostruzione viticola delle Puglie dopo la distruzione fillosserica. Lo sviluppo produttivo incontrò, come sempre avviene, una serie di circostanze favorevoli: fra tutte, la Puglia poteva contare su un asse ferroviario capillare. A Lecce la ferrovia era stata inaugurata nel 1866 e si era andata progressivamente sviluppando negli anni successivi nelle province di Taranto e Brindisi. Tutti gli stabilimenti vinicoli tra Brindisi, Squinzano, San Pietro Vernotico, Trepuzzi erano sorti lungo quella strada ferrata che determinò il lancio di un’economia vincente.

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